mercoledì 27 maggio 2009

DE SPECTACULIS, sive CENNIANA

Poveri attori.
Sono costretti sempre a salire su qualche carro, per mangiare.
Non gliene vogliatene. Non condannateli.
E’ così che sabato prossimo, sul palco del Politeama, chiamati dal pifferaio Cenni, piace così tanto agli artisti pratesi!, vedremo attori che per anni sono stati paladini dell’altra parte politica, piccole attrici belline e grossi personaggi televisivi. Ma anche attori che posano a intellettuali, che un tempo emigrarono oltre cortina a trovare migliore accoglienza, che purtroppo questa nostra città non ha voluto dare. A nessuno.

E cosa dovevano fare, non ascoltare al ricco richiamo cenniano?

Non sono certo i primi attori a fare così. Una lunga tradizione vede questo genere di artisti fra coloro che più sono soggetti alle ventate politiche.

Il teatro è, fra le arti, il più legato alla politica, il più schiavo e succube delle tristi vicende barbariche.

I teatranti spesso fingono di avere una coscienza politica, o se ce l’hanno la mettono in cantina.
Ogni tanto la rispolverano e la fanno vedere. Ma per poco.

Cenni, dal canto suo, il teatro sembra vederlo come spettacolo, come una emanazione della televisione. Nemmeno del cinema. Un arte che non deve essere troppo seria. Come divertimento, chiacchiera, sagace passatempo serale.
Giuro che l'arbiter elegantiarum preferisce la musica d'intrattenimento (tanto per capirci, quella non amata da Kant) o, più probabilmente ama il musical?

E' così? In attesa di risposte, intanto io, nonostante l’invito, sabato sera sarò fra i più.

Maila

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