venerdì 27 febbraio 2009

La Kylix e l'Assessore

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI PRATO
Venerdì 27/02/2009 12:14
Consiglio Comunale
L'annuncio di Mazzoni in consiglio comunale in risposta a Taiti. Kilyx di Gonfienti esposta al pubblico per speciali eventi. Sì della Soprintenza ad una esposizione temporanea del prezioso reperto etrusco La famosa 'kylix' attributa al pittore greco Douris, rinvenuta nel sito archeologico di Gonfienti e ora custodita nella cassaforte del museo archeologico di via della Colonna a Firenze, potrebbe essere esposta temporaneamente nella nostra città in occasione di un evento importante. La Soprintendenza per i beni artistici della Toscana ha, infatti, espresso la propria disponibilità a esporre il prezioso reperto prima ancora che venga individuata la sua collocazione definitiva in una sede di massima sicurezza. A comunicare la novità è stato l'assessore alla Cultura, Andrea Mazzoni, rispondendo ad una interrogazione di Massimo Taiti, capogruppo dell'omonima lista civica in consiglio comunale, che aveva chiesto quali iniziative il Comune pensava di prendere 'per riportare a Prato e mettere a disposizione del pubblico la Kylix di Douris'. Mazzoni ha risposto anche alla richiesta di Taiti di conoscere le ragioni del 'degrado e dell'abbandono' dell'area di Gonfienti, spiegando che il mancato intervento di ripulitura e sistemazione dell'area, di competenza della Soprintendenza, 'è interamente dovuto alla ristrettezza dei fondi a disposizione'. 'Se le risorse della Soprintendenza - ha riferito Mazzoni - erano già ridotte in passato, nell'ultimo anno hanno subito ulteriori drastiche contrazioni a seguito dei tagli ministeriali'. Il Comune si impegnerà, comunque, a verificare la possibilità di sostenere un intervento di ripulitura in tempi brevi. Resta inalterata - ha assicurato l'assessore - la volontà dell'amministrazione di progettare le visite degli studenti ma solo se la Soprintendenza potrà garantire l'apertura regolare degli spazi del Molino di Gonfienti, dove sono conservati i reperti e dove i ragazzi possono asssistere alle attività di restauro. E rimane immutata la volontà del Comune di acquisire l'antiquarium di Villa Niccolini così come definito nell'accordo con la proprietà. 'I ritardi nella conclusione dei lavori dell'antiquarium - ha spiegato Mazzoni - sono imputabili alla complessità dell'intervento (dovranno essere realizzate architravi per separare la struttura moderna dagli strati antichi) e ad ulteriori ritrovamenti che hanno reso necessari la messa in sicurezza e la catalogazione dei nuovi reperti'. Taiti si è dichiarato soddisfatto per avere avuto dall'assessore risposte ampie e particolareggiate anche se venate di molta amarezza data l'impossibilità di intervenire in modo incisivo , 'una amarezza - ha sottolineato - che non posso che condividere!. La Kylix di Gonfienti Nel sito archeologico di Gonfienti e in particolare nel grande complesso abitativo di oltre 1440 metri quadrati, noto come “la domus”, che risale al periodo etrusco arcaico del VI-V secolo a.C., è venuto alla luce un corredo di reperti estramamente ricco e interessante: fra tutti spicca una coppa, la 'kylix', a figure rosse, di straordinaria fattura artistica che rappresenta una saga della mitologia greca. L'opera d'arte, un capolavoro assoluto, reca nel tondo centrale il marchio inconfondibile - una cornice con motivo a croce greca - della bottega del pittore greco Douris, che potrebbe aver realizzato l’opera tra il 475 ed il 470.
6170/09
Toh, la coincidenza! Proprio ieri mattina ho scritto all' assessore, riproponendogli per la programmazione estiva pratese il Laris Pulenas, per Gonfienti!
Comunque, in sostanza, questo comunicato era già stato 'esternato' alla stampa dopo la proiezione di Gonfienti muore alla Baracca lo scorso settembre. La stessa presidenta Berti mi aveva chiamato, subito dopo, anticipando quasi pari pari quello che ora viene riportato come comunicato ufficiale del Comune in risposta all'interrogazione del Taiti.
Contrariamente a quest'ultimo, non sono affatto soddisfatta! Si sta attuando uno scempio, con nuove mostruose costruzioni all'Interporto, che annulleranno-come ha scritto il prof. Centauro -, ogni possibile recupero futuro dell'area archeologica, e qui si sta pensando alle gite per i ragazzi?
Consiglio gli insegnanti di portare i ragazzi all'Interporto, ora e subito, e vedere cosa si sta facendo, con il beneplacito di tutti! Questo sì che è istruttivo. Coraggio, magistri!
Maila Ermini

giovedì 26 febbraio 2009

Un marziano ci dà la sveglia

Che Italia è mai questa?
Si fa un referendum contro il nucleare, e un signorotto di Provincia assurto a RAS inter-nazional-popolare fa un accordo con gli alleati francesi, mentre tutto il mondo si orienta verso le energie rinnovabili, per costruire un buon numero di centrali nucleari in Italia, (e dove?), tanto poi per foraggiare il mercato delle scorie radioattive, anch'esse gestite da organizzazioni criminali.
Lo stesso signorotto di Provincia sguinzaglia la giornalistaglia televisiva per dare credibilità ad un suo personale sogno di grandezza: comprarsi l'eternità del ricordo imperituro del mondo, costruendo un ponte; incidere il proprio nome nella storia costruendo un passaggio sul mare, operazione che lascia perplessi tutti, e che si rivelerà una torre di Babele, di cui però non si assumerà nessuno la colpa, perché intanto il signorotto sará morto. Poi, questi dice a quell'altro, l'Alto Ministro dal nome esplicativo, "si faccia piazza pulita con gli scioperi"! E poi, come se non bastasse, si autorizzano le ronde - amichevolmente disarmate - per fare contenti quegli altri signorotti, quelli che si sono inventata una geografia tutta personale, e difendere i loro interessi di evasori delle tasse e sfruttatori del lavoro nero.
Ma non basta: c'è il papino tedesco, che ne combina una ogni due giorni, e che potrebbe starsene un pò più trincerato nelle sue stanze, a godersi la grande pittura da cui é circondato, e fare penitenza in nome degli Dei.
Non se ne puó piú: italiani televisivi e ipersclerotici, SVEGLIATEVI!
Io boicotterò d'oggi in poi, astenendomi dall'uso e dalla frequentazione:
1) I Grandi supermercati
2) Le Banche
3) Le televisioni
4) Le chiese dove non si ascolti una buona omelia
5) I best-sellers
6) I film di cassetta e le Multisala
7) ogni conversazione senza senso
8) ogni spettacolo artistico senza senso, facendo uso del fischio e del pernacchio, se necessario9) ogni forma di commercializzazione che sia tesa alla ricerca di predominio e sopraffazione del prossimo
10) L'uso del turpiloquio, che impedisce il ragionamento e indebolisce il pensiero.
Nucleare, Ponte sullo Stretto, No-Scioperi, Ronde, Papini vari: tutto ciò non si chiama Neo-Fascismo?
Un marziano a Roma

mercoledì 25 febbraio 2009

Gonfienti 2: una nuova strada sugli scavi.


Foto del Prof. Giuseppe Centauro della nuova strada sugli scavi.

Ecomostro su Gonfienti


La foto, che gentilmente il Prof. Centauro ha mandato dopo un suo sopralluogo, mostra un ecomostro nostrano, appena nato, di 200.ooo mc, quello sulla città etrusca di Gonfienti.
Ma c'è dell'altro!: (trascrivo una lettera, sempre del Prof. Centauro):
"ti giro anche la foto di un nuovo abuso che interessa l’area archeologica, ovvero la strada che si sta facendo per collegare il magazzino 16/b a via del Ciliegio. La strada non è segnata nelle previsioni vigenti di prg e neppure nel piano di utilizzo dell’interporto. Qui potremmo chiedere pubbliche spiegazioni di questo incomprensibile ennesimo scempio, senza contare la denuncia per l’ecomostro in costruzione".

Stanno costruendo su una città antica e nessuno controlla?
Dove sono le autorità preposte?!

Maila Ermini




VIA AL PONTE!


Da La Repubblica:


Matteoli: "Via alle grandi operePonte sullo Stretto entro il 2009"

ROMA - Grandi opere pubbliche per uscire dalla crisi: investimenti necessari, secondo il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che oggi, parlando a Radio anch'io, ha tracciato un primo calendario delle più importanti operazioni in programma. Fra queste, il ponte sullo Stretto di Messina, che potrà partire entro il 2009.
"La stragrande maggioranza delle opere previste dal piano da 16,6 miliardi varato dal governo può partire entro il 2009, anche il Ponte sullo Stretto", ha annunciato il ministro. "Se partiamo con 16,6 miliardi di opere ci saranno 140mila posti in più, sennò 65mila posti saranno a rischio".
Per quel che riguarda l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, il suo ammodernamento sarà completato "entro la fine del 2011, inizio del 2012" e una volta terminata si pagherà il pedaggio. Il ministro ha ricordato che l'opera è "tutta finanziata" e che ci sono stati "problemi che hanno fatto ritardare i lavori e che hanno costretto il ministro Maroni ad andare in Calabria a portare uomini e mezzi", perché "le imprese se ne volevano andare, ma le abbiamo convinte a restare". Alla domanda se, quando l'opera sarà finita si pagherà il pedaggio, il ministro ha risposto: "I presidenti delle regioni sono d'accordo: si deve pagare, come avviene in tutte le parti d'Italia".
(25 febbraio 2009)


NO COMMENT!

martedì 24 febbraio 2009

La Prato Desolata e i suoi Mostri

Cari amici,
mostri enormi sono nati nella Prato Desolata (oltre che smemorata).
Vi invito, dopo aver fatto un giro, a est, nello scempio dell'Interporto-Seppellitore della città etrusca di Gonfienti, di passare anche a ovest, a guardare le costruite Multisala e Nuova Coop, fra S.Giusto e Vergaio, a Prato.
Nessuna foto può illustrare la violenza di tali costruzioni, pronte all'uso del nostro fatiscente consumo.
Già si può intravedere il futuro e descriverlo. Siamo ben oltre apocalittiche previsioni o scenari.
Mi rivolgo ai registi: come può il cinema presentarsi in queste sale? Quale film può essere significativo in quell'ambiente?
Quale sconto alla cassa sarà vantaggioso per noi?

Maila Ermini

lunedì 23 febbraio 2009

Una nuova “perla” delle nostre autorità di tutela

Dal Comitato per Campiglia mi giunge questo drammatico resoconto che dimostra ancora una volta quale sia, purtroppo, il metro di misura usato per il rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenze istituzionali che, nel bel mezzo del parco archeo-minerario, consentono ancora oggi uno sfruttamento del tutto incompatibile del territorio alla faccia delle risorse culturali esistenti, del paesaggio e delle testimonianze storiche più alte del nostro passato. Riflettiamo anche noi su questi aspetti perché le presenze di Poggio Castiglioni, ovvero le antiche gallerie, riutilizzate ed ampliate dalle cave moderne della cementizia (oltre 6 km.!), fanno parte di un paesaggio che dovrà obbligatoriamente essere bonificato e recuperato per quanto possibile, andando ad integrare la valorizzazione del paesaggio antropico ed archeologico del sopra monte e … naturalmente di quello a valle, con la città etrusca sul Bisenzio e l’asta fluviale del Bisenzio. Ma poggio Castiglioni e le sue straordinarie presenze non sono ancora aree sottoposte a tutela e quindi semmai ancor più a rischio di quelle di Campiglia.

“Una larga ferita al paesaggio, assenza di ripristino ambientale, danno al patrimonio culturale con la distruzione delle antiche gallerie etrusche delle ‘Cento Camerelle’. A Monte Valerio, la Sales ha svolto negli ultimi cinquant’anni un’attività di cava sempre più invadente, prima in modo abusivo e successivamente autorizzata dal Comune di Campiglia, che ora non sembra più in grado di controllare efficacemente le operazioni.”


Non possiamo più permettere questi scempi, per questo diciamo forte e chiaro ai soloni degli apparati pubblici, complici quelli dello Stato, che non permetteremo la perdita di altri pezzi della nostra storia!

Prof. Giuseppe Alberto Centauro

domenica 22 febbraio 2009

Il giornalista ponte; ovvero sullo Stretto

Il giornalista Giuseppe Cruciani ha scritto un libro per Rizzoli, Questo ponte s'ha da fare, che, fra le altre cose parla del ponte sullo Stretto di Messina; che, secondo lui ,appunto, s'ha da fare.
Ascolto e vedo il giornalista casualmente alla TV, mentre sono a casa di amici, nella rubrica domenicale dal titolo Benjamin del TG1. Il giornalista, ospitato e intervistato dal direttore Gianni Riotta, sembra essere convintissimo della necessità del ponte, che solo l'ambientalismo più retrivo e cieco oggi ostacola; e poi l'Italia, dice lui, ha bisogno di un simbolo - il Colosseo e tutto il passato artistico non gli basta, è evidente -, cita Bilbao, diventata famosa solo per il museo Guggenheim; la Sicilia e la Calabria non saranno unite da cosca a cosca (lo sono già). Insomma, mancava solo che il giornalista dicesse: Berlusconi, cosa aspetti a farlo?
Avrà futuro, quel giornalista.
Noi, invece, no. O, almeno, non avremo lo stesso futuro.
Infatti, se necessario, riproporremo il nostro Il Ponte del Gattopardo; se non lo sapesse, il Cruciani, è uno spettacolo inchiesta de La Baracca, in cui si dimostra con i numeri e la storia, e perché no la mitologia, (ma quella antica, non quella moderna che lui produce e utilizza per convincere i lettori) - perché non possiamo, né vogliamo pensarla come lui.
Maila Ermini

venerdì 20 febbraio 2009

Tralicci e potere

Martedì scorso al 'Centro Urbano' - si parlava certo di questioni ben più importanti, si parlava della Variante al regolamento urbanistico per l'assetto della Declassata - ho posto la questione dei tralicci, di quello che ho chiamato il viale dei tralicci a Prato, quello, per intendersi che va dall'uscita Prato Est dell'Autostrada Firenze-Mare alla Statale 66 (c'è un traliccio, fra i tantissimi, che è talmente basso che quasi si può sfiorare!...senza contare quelli che gli abitanti delle Badie si devono sorbire quando aprono le loro finestre!...).
Dato che Prato è una città saccheggiata, e ormai da molto tempo, capisco che questo problema è fra gli ultimi (come le umili piste ciclabili, che tutti vogliono, ma che nessuno costruisce).
Tuttavia insisto. Ci deve essere un altro modo per farci arrivare la corrente a casa: questo si sono chiesti per esempio i giapponesi e altri popoli nel mondo da diversi anni. E hanno trovato risposta.
Il traliccio che si pone svettante sulla periferia industriale semi-vuota e insensata, e quindi 'brutta', o il traliccio custode prepotente delle case popolari, rappresenta lo squallido e ambiguo potere di oggi: che non si cura dell'ambiente e dell'aspetto urbano-e proprio nel momento in cui invece dice di farlo-, che non si chiede quali effetti abbiano 'certe presenze' sulla salute, sulla vita quotidiana della gente; rappresenta quel potere a cui diciamo di sì ogni volta che premiamo il dito sull'interruttore.
Maila Ermini

domenica 15 febbraio 2009

Memento per gli amici e per Massimo Carlesi

Il Carlesi ha vinto le primarie di Prato.
L'avevo previsto e annunciato, nonostante tutti, tutti, anche gli amici, mi avessero detto che non sarebbe stato possibile.

Maila Ermini
P.S. (del mattino, dopo aver letto i giornali). Spero che Massimo Carlesi faccia quella piazza pulita di nomi che vedo ancora pericolosamente accanto a lui, strepitanti per la sua vittoria e che in questi anni hanno contribuito fortemente alla decadenza culturale della nostra città.

Articolo da IL TIRRENO sul nostro sit-in




Sit-in di protesta per salvare Gonfienti



di Martina Rafanelli



Centauro: «Gli scavi sono interrotti, il timore è che non ripartano»
Manca un mese alla fine dei lavori di Interporto Appello ai candidati

PRATO. Il conto alla rovescia verso la conclusione dei lavori di ampliamento dello scalo merci nella zona dell’Interporto si sta avvicinando al termine. Ancora 30 giorni e la speranza di una ripresa degli scavi nel sito archeologico di Gonfienti e di una valorizzazione dell’enorme ricchezza storica degli stessi, già compromessi dalla cementificazione e occlusione di parti strutturali dell’antico insediamento etrusco per circa 120 metri quadrati, pare allontanarsi sempre più. «Al momento in cui sono iniziati i lavori per l’Interporto, la Sovrintendenza ha deciso di interrompere gli scavi che poi in parte sono stati anche ricoperti dal cemento e rovinati dal degrado della zona; inoltre crediamo che Interporto della Toscana S.p.A., finanziatore della ricerca archeologica nella zona, una volta chiuso il cantiere non sia più disposto a sostenere tali costi».


Spiega così la situazione Giuseppe Centauro, architetto e professore di restauro architettonico dell’Università di Firenze che da anni si occupa del caso Gonfienti e che ieri ha preso parte al sit-in di protesta che si è svolto nel pomeriggio in piazza San Francesco.


La manifestazione di dissenso, organizzata da Gruppo Libero “Primavera di Prato”, il Comitato Città Etrusca sul Bisenzio e Municipio Verde, ha visto la partecipazione di altri dieci comitati cittadini e delle associazioni Venti di Terra, Meet-up Amici di Beppe Grillo, Lista Giovani e Famiglia.


Presente in veste di performer anche Maila Ermini attrice e autrice del Teatro La Baracca, teatro indipendente pratese che già nel 2008, con lo spettacolo “Laris Pulenas”, aveva portato sulla scena l’importanza del recupero dei beni archeologici.


«Anche l’arte - continua Centauro - può essere uno strumento per sensibilizzare e rendere consapevoli i cittadini. La città etrusca di Gonfienti è unica nel suo genere, oltre che per gli ampi tracciati stradali e porzioni di abitato in ottimo stato di conservazione, anche per i numerosissimi reperti raccolti, che danno una lettura nuova di Prato come Melting pot di culture diverse».


Tra la lista di interventi richiesti «a chiunque voglia risponderci con i fatti e non con promesse e parole», come precisa Giuseppe Centauro, vi è quindi la rapida ripresa degli scavi, l’attuazione di un codice etico per i beni archeologici, la messa in sicurezza dei ritrovamenti e la valorizzazione dell’area attraverso programmi precisi e condivisi.


«Questo è ciò che accade quando la politica si allontana dai cittadini - afferma Mino Giunti del Comitato della piana - i comitati spesso vengono demonizzati, ma sono uno strumento per dare voce alla popolazione quando non c’è concertazione nelle scelte che riguardano tutti».

mercoledì 11 febbraio 2009

Per Gonfienti, la città etrusca negata

Sabato 14 febbraio, alle ore 15, avrà luogo in piazza San Francesco/angolo via S.Trinità a Prato, una manifestazione sit-in a favore della città etrusca sul Bisenzio meglio conosciuta come Gonfienti, i cui scavi sono seppelliti da incuria e cemento.
La manifestazione si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica e sollecitare il mondo politico su un bene comune di rilevanza internazionale, che è oggetto di un concreto abbandono e ulteriore deperimento, a dispetto di un formale e solo apparente interessamento.
La manifestazione promossa da:
Primavera di Prato
Comitato Città Etrusca sul Bisenzio;
Municipio Verde
aderiscono e partecipano attivamente
Il Coordinamento dei Comitati dei Cittadini (CCC) di Prato
Comitato di Piazza Mercatale
Comitato Piazza Ciardi
Comitato via San Silvestro
Comitato delle Badie
Comitato Collegio-Santa Trinità
Comitato fuori le mura
Comitato Città Etrusca di Gonfienti
Comitato Ambientale di Casale
Comitato della piana FI-PO-PT
Venti di Terra
Meet-Up Amici di Beppe Grillo- Prato;
Lista Giovani e Famiglia;
Teatro La Baracca

La drammatica situazione di incuria paesaggistica ed il perdurante abbandono nel quale versa da oltre un anno e mezzo il sito archeologico di Gonfienti, già dichiarato eccellenza culturale della Regione Toscana, rende necessaria ed urgente la mobilitazione di tutti i cittadini che hanno a cuore le origini e la storia del nostro territorio al fine di non disperdere in modo irreversibile i nostri più consistenti e preziosi giacimenti culturali.La città etrusca sul Bisenzio, già dimezzata per far posto all’ampliamento dello scalo merci nell’area interportuale che ha comportato l’occlusione e la cementificazione di parti strutturali dell’antico insediamento etrusco, nonchè la perdita di testimonianze materiali risalenti all’età del Bronzo, queste ultime bonificate per far posto a piazzali, binari e magazzini, è stata dismessa dalle stesse autorità istituzionali che hanno frettolosamente interrato gli scavi, oggi indecorosamente coperti da erbacce e discariche abusive, dichiarando implicitamente per il prossimo futuro un totale disinteresse verso nuove ricerche sul campo e continuità di scavo.Il destino della città sepolta appare sempre più legato alle sorti dell’Interporto della Toscana S.p.A. che, dopo l’ottenimento delle autorizzazioni a costruire, non appare però più in alcun modo disposto a sostenere i costi della ricerca archeologica.Riguardo al sito archeologico, riteniamo illogico che la pubblica amministrazione non abbia creati intorno a queste risorse occasione di valorizzazione e di sviluppo economico per la città, rinunciando persino, nonostante reiterati appelli provenienti dalla società civile e dal mondo della cultura, alla riqualificazione di un’area che presenta caratteristiche ambientali di rilevanza paesaggistica, addirittura penalizzando gli abitati del posto rimasti stretti in una morsa infrastrutturale assolutamente devastante.E’ poi mancata totalmente l’informazione e la divulgazione delle conoscenze acquisite nel corso delle campagne di scavo, come pure la visibilità stessa dei siti, affidata negli anni passati a sporadiche occasioni ed adesso negata a causa del completo interramento delle aree archeologiche d’epoca Etrusco Arcaica e Romano Imperiale.La città etrusca, contrassegnata da ampi tracciati stradali e estese porzioni strutturate di abitato, in ottima conservazione, con cortine murarie di fondazione di case e resti di grandi dimore principesche, già consolidate in restauri eseguiti in corso d’opera, ha restituito numerosissimi reperti e frammenti architettonici di grande pregio, raccolti in migliaia di cassette o recuperati in restauro, ma non disponibili al pubblico: ceramica depurata e vasi figurati, tra i quali pezzi di assoluta rilevanza storico artistica e scientifica, ecc.E’ nostra convinzione ritenere che i beni culturali costituiscano una ricchezza di tutti e che i risultati della ricerca debbano avere una libera diffusione e divulgazione.Crediamo necessario che i cittadini abbiano la possibilità di contribuire a determinare il destino di questi tesori e il modo di inserirli nel territorio, nella vita e nell’economia della città. Pertanto gli aderenti al Gruppo Libero e al Comitato chiedono: l’immediata pulizia dei siti ed una celere ripresa delle attività archeologiche, nonché la creazione di una commissione super partes che garantisca la corretta fruibilità dei siti e l’accesso ai luoghi, ed inoltre, la realizzazione di un Parco Archeologico integrato in un Parco naturale delle rive del Bisenzio, in cui siano inseriti la struttura museale (antiquarium) che raccoglie i reperti, i laboratori di ricerca e gli spazi didattici per la diffusione delle conoscenze e tutti i servizi collegati. Tale archeo-parco, in collegamento con il sistema delle aree protette e il costituendo Parco della Piana, potrà essere collegato con l’antico borgo e le vicine zone lacustri oltre che alle rive del fiume, ed attrezzato con piste ciclabili e pedonali, con aree di sosta per lo sport libero e percorsi salute.

CHIEDIAMO CHE

- SI ATTUI UN CODICE ETICO PER I BENI ARCHEOLOGICI

- SIANO RESE FRUIBILI LE AREE ARCHEOLOGICHE

- SIANO RIPRESI AL PIU’ PRESTO GLI SCAVI- SIANO MESSI IN SICUREZZA I RITROVAMENTI E REGIMATE ADEGUATAMENTE LE ACQUE PIOVANE

- SI RENDA NOTO DOVE SONO DEPOSITATI I REPERTI, E DOVE SI PENSA VERRANNO DEFINITIVAMENTE CONSERVATI

- DI CONOSCERE I PROGRAMMI DI VALORIZZAZIONE

- SI PROMUOVA LA SISTEMAZIONE DELL’AREA PUBBLICA DELL’AREA ARCHEOLOGICA DI GONFIENTI E LA CALVANA- SI PROCEDA A FERMARE IL DEGRADO DELL’AMBIENTE

- SI LAVORI DA SUBITO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA PER GLI ABITANTI DELLA ZONA


martedì 10 febbraio 2009

Povero Piero

Cari amici,

In allegato troverete l’appello della prof.sa Lina Guadagni, presidentessa del comitato che si è mobilitato da tempo per difendere l’opera e il paesaggio di Piero della Francesca nel territorio di Monterchi.

Una chiamata urgentissima che invita gli uomini di cultura ad alzare forte la protesta per l’incongrua sistemazione che si paventa a breve (ndr. la decisione pare già essere stata presa dall’attuale Sindaco!) per la Madonna del Parto che, dopo l’aspra querelle che dal 1994 si è accesa per la collocazione definitiva del capolavoro pierfrancescano, “rischia di essere collocata nella chiesa dell’ex monastero benedettino che verrà trasformato in un report di lusso.”

Credo che sia necessario rispondere in modo compatto a questa assurda e totalmente speculativa ipotesi di sfruttamento dell’opera, aiutando ad ostacolare in tutti i modi tale “insano progetto”, in primis manifestando la nostra diretta solidarietà con chi (lina.guadagni@yahoo.it) si sta battendo a nome dei diritti delle opere d’arte, poi diffondendo alla rete dei comitati regionali e nazionali per il paesaggio questo appello e, semmai, prendendo altre iniziative in merito.

Ad ogni modo, conoscendo assai bene l’annosa vicenda, mi rendo disponibile in prima persona a farmi da tramite per qualsiasi iniziativa si vorrà intraprendere per appoggiare questa giusta causa!

Cordiali saluti

Giuseppe Centauro


COMITATO “ LA MADONNA DEI MONTERCHIESI “

APPELLO AL MONDO DELLA CULTURA PER LA DIFESA DEI DIRITTI DELLA MADONNA DEL PARTO DI PIERO DELLA FRANCESCA


Il capolavoro pierfrancescano, custodito a Monterchi ( AR), rischia di essere collocato nella chiesa dell’ex monastero benedettino che verrà trasformato in un “resort di lusso”.
Questo l’accordo che il sindaco di Monterchi sta per firmare, tanto per chiudere, a tre mesi dalla scadenza del suo mandato, la tormentata vicenda della rivendicazione della proprietà dell’affresco, inoltrata dalla Curia di Arezzo.
Ci sentiamo delusi dall’operato del sindaco, a cui sono state da tempo consegnate le firme dei cittadini che da sempre sostengono la necessità della valorizzazione dell’opera attraverso una sua dignitosa collocazione in un ambiente rispondente, per caratteristiche spaziali e riferimenti ambientali, alle condizioni originarie nel tempo perdute, ma perfettamente conosciute attraverso documenti e reperti.
Siamo preoccupati per il futuro della Madonna in quanto la chiesa dell’ex monastero benedettino è stata dichiarata luogo inadatto ad ospitare l’opera da ben due nuclei di ispettori ministeriali e da numerosi storici dell’arte. Oltre alle indiscusse ragioni estetiche, la suddetta chiesa ha gravi problemi strutturali e pertanto è soggetta ad elevati rischi sismici.
Siamo sconcertati dalla decisione di trasformare una struttura religiosa millenaria, quale era appunto il monastero benedettino di clausura, in una struttura alberghiera che avrebbe il suo richiamo nell’opera collocata nella chiesa attigua, comunicante attraverso il coro, la sacrestia, la grata, con il resto dell’edificio. E’ lecito chiedersi a questo punto quale tipo di gestione potrebbe derivare da questo pasticcio.
Ci domandiamo poi quali vantaggi derivino alla comunità di Monterchi da questa transazione che vede nettamente sconfitta la volontà popolare che, fin dal Convegno Internazionale del 1980, aveva posto all’attenzione del mondo la necessità di intervenire nei confronti del capolavoro pierfrancescano e con il restauro e con una collocazione più dignitosa della piccola cappella del cimitero, costruita nel 1956 in stile neoclassico.
Vogliamo ribadire che mai opera fu tanto legata al territorio quanto questa nostra Madonna che trae pienezza di significato dalle caratteristiche di questa terra e dal suo ruolo svolto nel corso della storia. Che mai popolazione fu tanto attaccata ad un suo bene quanto questa che la curò, la difese, la ospitò nelle sue case, che oggi si batte perché si giunga ad ottenere il meglio possibile per i suoi figli e per le generazioni future.
Vorremmo che a Monterchi si realizzasse il patto d’alleanza tra comunità civile, religiosa, culturale per varare un’operazione all’altezza della fama della Toscana nel mondo, e per offrire l’occasione unica di ammirare un capolavoro nel contesto ambientale straordinario di questo nostro paese, in condizioni di fruibilità che consentano di cogliere appieno lo straordinario messaggio universale di Piero della Francesca e le straordinarie vicende di un affresco giunto fino a noi, sopravvivendo ad eventi tragici come guerre e terremoti, eventi commerciali come vendita o trasferimento di opere.
Ci appelliamo pertanto a tutti gli uomini di cultura perché ci aiutino ad ostacolare questo insano progetto dell’amministrazione comunale, che ha perso il ruolo di amministrazione pubblica, e a realizzare una sistemazione dell’opera nel centro storico, in uno degli edifici di proprietà comunale opportunamente trasformato e rispondente alle diverse esigenze dei visitatori.

Monterchi 7 febbraio 2009

giovedì 5 febbraio 2009

Saggezza di macellaio

Stasera il macellaio, mentre mi butta la ciccia in borsa, mi dice:
-Guarda, tu sei l’unica, qui nessuno si porta la borsa da casa, come fai tu. Nessuno. Io ho provato a dare in regalo le borse di stoffa, a Natale e per più anni, ma non ho visto nessuno ritornare con quelle borse, né andare da un’altra parte. Qui tutti vogliono la busta di plastica, e anche se hanno un pacchettino piccolissimo da portar via, te la chiedono. Come si fa? Molti si lamentano dei rifiuti, degli inceneritori, che non li vogliono, ma bisogna cominciare noi a farne di meno, anche nel piccolo piccolissimo. Altrimenti… -

E’ una vecchia storia. L'impegno va portato a casa, e senza la busta di plastica. E' questo il programma elettorale che ancora non ho letto, che non c'è.

Maila

martedì 3 febbraio 2009

COSI' LE PRIMARIE COSTRUISCONO IL CONSENSO

Le primarie del PD possono apparire un grande esercizio democratico.I cittadini vanno a eleggere i loro candidati, questa volta ne hanno proposti alcuni che appaiono veramente fuori dagli schemi, e hanno vinto in diversi comuni della Toscana. Alcune sono donne (poche: due, tre?). Donne primarie.Grande affluenza, tanti cittadini che fanno la fila davanti al ‘seggiolino’.In realtà attraverso le primarie il PD esercita il suo potere al di là del proprio partito e della propria influenza. Infatti non a caso alle primarie possono andare a votare tutti, iscritti e non iscritti al Partito Democratico. Questo procedimento è ambiguo e fuorviante; in realtà dovrebbero votare le primarie del PD solo coloro che sono iscritti a quel partito. Allora la procedura sarebbe onesta.
In questo modo, il partito, grazie alla sua radicata struttura, stabilisce il suo continuum di potere, e che non esiste altro potere che quel potere. Altra realtà 'efficiente'.I giornali fanno eco, pagine intere che mostrano facce e risultati degli sfidanti. Chi ha vinto, chi ha perso. E’ attraverso questa carrellata che vengono accreditati i personaggi. Chi vince le primarie è già il sindaco, il risultato è ottenuto.Chi intende proporre ‘altro’ , parte scoraggiato: non ha forze, non ha struttura organizzata, manca di tutto.
C’è già un vincente, è già stato votato, magari in massa, e proprio grazie a quella struttura che ha portato all'organizzazione delle primarie stesse.
Può sembrare banale, ma vale ricordarlo: mancano le pari opportunità, non solo fra uomo e donna, ma anche in politica.
Nego che le primarie, così come sono organizzate, siano uno strumento democratico. Costruiscono il consenso.
Maila Ermini
P.S. Per favore, se copiate, citate la fonte: si copiano articoli tratti da questo blog, i punti della Primavera, ecc, senza citare l'autore. E’ scorretto.

lunedì 2 febbraio 2009

Il documentario sugli etruschi di Maila Ermini “Gonfienti è morta”

"Ieri sera 31 Gennaio 2009, al teatro “la Baracca” di Casale è stato proiettato il film documentario di Maila Ermini “Gonfienti è morta”. Le immagini hanno mostrato la graduale ricopertura con cemento della città etrusca sul Bisenzio, che da sole hanno commentato la deludente storia dell’insabbiamento di un importante pezzo della nostra cultura che poteva invece essere valorizzato.

Come appendice al video Il Prof. Giuseppe Centauro ha illustrato una proposta intitolata “Area archeologica di Gonfienti nel sistema dei parchi territoriali pratesi”. “Mi auguro che questa – ha commentato Centauro - venga inserita dalla Regione all’interno del progetto per il parco della piana”. Ha fatto seguito una carrellata di foto che hanno evidenziato, nonostante il riserbo delle autorità competenti, l’eccezionalità dei ritrovamenti dell’insediamento etrusco sul Bisenzio, sia per la varietà che per la qualità dei reperti rinvenuti. Questa città, esplorata solo in minima parte, contiene case e strade ancora ben conservati sotto circa 2-3 metri di terreno ed è un fatto unico nel contesto archeologico riferito al mondo etrusco. Finora le opere di ricopertura funzionali all’area dell’Interporto hanno interessato un’area di 12 ettari per un volume di circa 60.000 metri cubi di cemento. Tra gli interventi del pubblico segnaliamo quello di Fulvio Silvestrini, fautore di un’operazione pubblica che richiami l’attenzione su Gonfienti. Michelangiolo Bolognini ha invece esordito dicendo che “l’unica bonifica che si fa è quella preventiva per i reperti archeologici, interrando una città che potremo definire la Pompei di Gonfienti”. Infine, Adriana Pagliai ha parlato di esempio di arretratezza culturale, polemizzando sul fatto che le Istituzioni nelle loro mire strategiche hanno solo la mostra sui tessuti e la rassegna del cibo nostrale."
Enrico Bianchi -Pubblicato da curiositybox su Febbraio 2, 2009

Tante belle cose

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