domenica 31 gennaio 2010

Sito

E' stato tolto dal sito elettronico del Comune di Prato il commento relativo alla serata di beneficenza per gli alluvionati il Calice- che aveva suscitato le nostre perplessità, a nostro avviso troppo di parte (cfr. questo nostro blog, il giorno 28 gennaio 2010).

DAL SITO INTERNET DEL COMUNE - Mascherina centrale così come si presenta in data di oggi .

29 gennaio - Scuole dell'infanzia comunali aperte giovedì 18 e mercoledì 24 febbraio dalle 17.00 alle 18.30: Corridoni, Fontanelle, Figline, Galciana, Galilei, Maliseti e Vergaio.
29 gennaio Aggiornata la
banca dati dei concorsi: sono segnalati 591 bandi.29 gennaio Officina Teen - Laboratorio di trucco scenico: il prossimo incontro è programmato per giovedì 4 febbraio.
29 gennaio -
Rete Urp della Toscana: nuovo contributo regionale a favore di famiglie con almeno 4 figli, per la riduzione della bolletta dell'acqua. Domande entro il 15 marzo.28 gennaio Acquistato all'asta dal Comune un dipinto di Filippino Lippi.
28 gennaio -
Asili nido: cresce l'offerta di servizi alla prima infanzia.
28 gennaio -
Azienda USL 4 di Prato - Cup, visite ed esami specialisti si prenotano anche alla Parfarmacia.
28 gennaio - Piscina di via Roma:
chiusa nel mese di febbraio e in gran parte del mese di marzo.
27 gennaio -
Carnevale a Prato: disposizioni sulla sicurezza e viabilità.27 gennaio Sportello disabili ancH'io - Nuovo iter per la richiesta di certificazione di invalidità e/o di handicap: tutte le informazioni.

sabato 30 gennaio 2010

CALICE e FILIPPINO: C'E' POCO DA BRINDARE

Le notizie che arrivano dal fronte alluvione del Calice non sono delle migliori.
Organizzare feste di beneficenza con nomi famosi, insomma fare politica 'televisiva' di periferia è quanto di più insensato e risibile si possa fare.
E, in questo momento, levare canti di osanna per aver comprato una tavoletta dipinta da Filippino Lippi non può risultare entusiasmante, anche se noi non siamo affatto contro certi acquisti.
Perché il Sindaco non si preoccupa di riportare a casa la kylix, che in teoria non dovrebbe costare così tanto come la tavoletta di Filippino?
Mancano idee e programmi culturali, non ultima la confusione intorno alla gestione di Officina Giovani.
Questo disegnare la politica e gli interventi a colpi di spot, aste pubbliche, piangere che mancano i soldi quando poi si spende tanto per Filippino Lippi può risultare offensivo, non si comprende.
M.E.


DA LA NAZIONE DI OGGI, Cronaca di Prato
ALLUVIONE DEL CALICE

«Mutui mai congelati»
Case inagibili ma le famiglie devono lasciare Villa del Palco

«LE CASE sono ancora inagibili, le rate dei muti continuano ad essere scalate, l’accesso alle abitazioni praticamente è impossibile e domani dovremmo lasciare villa del Palco». Il bilancio tracciato da Marco Lastrucci, una delle persone rimaste alluvionate nel periodo di Natale è tutto, meno che confortante. Dopo oltre un mese dalla tragedia che ha colpito le famiglie del Calice le notizie non sono rassicuranti: «Ci avevano promesso che Unicredit avrebbe congelato i mutui per darci la possibilità di sistemare le nostre abitazioni — spiega desolato il portavoce Lastrucci — e invece sia a dicembre che a gennaio dai nostri conti correnti sono state scalare le rate dei mutui. Mille euro che in questo momento ci avrebbero fatto davvero comodo. Abbiamo chiesto spiegazioni alla banca che però ha continuamente rimandato il problema». Sul fronte del credito l’unica notizia certa continua ad essere l’impegno assunto da Unicredit attraverso un comunicato ufficiale in cui la banca si impegnava «a sospendere il pagamento della rata dei mutui, gratuitamente, per un periodo massimo di 12 mesi». Una promessa che però ancora, probabilmente per motivi burocratici, non ha trovato concretezza. Cattive notizie, a detta degli alluvionati, anche sul fronte degli interventi in via Argine del Calice.
«Non possiamo entrare nelle nostre case perché una voragine che si aperta con l’esondazione del fiume ci impedisce l’ingresso — continua Lastrucci — un impedimento non di poco conto visto che ha rallentato l’avvio dei lavori nelle case che sono ancora inagibili». All’interno delle abitazioni mancano acqua potabile, riscaldamento e luce elettrica: il Comune dopo l’ultimo sopralluogo avvenuto in settimana si è impegnato a portare con delle cisterne l’acqua potabile alle famiglie, mentre un pozzo potrà essere sfruttato per svolgere le faccende domestiche. Le fosse biologiche invece l’amministrazione assicura che possono essere utilizzate nonostante necessitino di alcuni interventi. Un briefing in programma per lunedì tra Comune, Provincia e Protezione civile servirà per evidenziare criticità e trovare soluzioni, il problema riguarda però i tempi visto che da lunedì le famiglie dovranno lasciare villa del Palco.
«Non sappiamo dove andare — conclude Lastrucci — Non possiamo continuare ad essere ospiti della villa di proprietà della diocesi, ma non ci sono molte alternative. Ad un mese di distanza dall’alluvione non è stato praticamente possibile fare nessun intervento in casa. E adesso?».
Silvia Bini

giovedì 28 gennaio 2010

IL CALICE PER L' 'INSIEME'

Riguardo alla serata di beneficenza organizzata dallo staff governativo comunale a favore degli alluvionati denominata Insieme per il Calice di Prato prevista per venerdì 29 febbraio 2010 al Teatro Politeama.
Come si può dir male della beneficenza? che va sempre bene, s'intende, quando però vi si associ un programma di interventi seri a favore della tutela del territorio. Altrimenti sono mere azioni di stampo paternalistico, come sembrano un po' tutte le azioni di questo governo locale.
Abbiamo qualche perplessità riguardo al comunicato ufficiale della serata, pubblicato nel sito Internet del Comune, che appare piuttosto di marchio 'Propaganda' piuttosto che di 'Comune'.
Dal Sito Internet del Comune di Prato di oggi, riportato nella mascherina centrale :
Insieme per il Calice
Serata per la raccolta di fondi a favore delle famiglie alluvionate a seguito dell'esondazione del Calice, di Natale. L'ingresso è libero, contributo a discrezione. Lo spettacolo sarà condotto da Raffaello Zanieri, artista pratese conosciutissim o, cabarettista, cantante e attore.Sul palco si alterneranno Emanuela Aureli, attrice, considerata la miglior imitatrice italiana, i Gemelli Siamesi e ci sarà una grande, emozionante, sorpresa tutta "pratese". Ospite d'onore l'ex calciatore Paolo Rossi, attualmente commentatore di Sky. Verrà proiettato un filmato sulle sue imprese sportive, compresi ovviamente i goal del Mondiale '82, dove fu capocannoniere.Saranno presenti il sindaco Roberto Cenni, gli assessori comunali e i consiglieri comunali, provinciali e di circoscrizione dei gruppi Pdl, Lega e Udc, che devolveranno in quella sede il loro gettone di presenza relativo all'ultima seduta delle rispettive assemblee elettive.

LA SIGNORA DIOSSINA E' AL MONTALE

Da Il Tirreno di Pistoia, giovedì 28 gennaio 2010

Il Comitato contro l’impianto ha fatto fare le analisi a sue spese

«Nel latte di due mamme i veleni dell’inceneritore»


Trovati diossine, furani e Pcb in concentrazioni che ne dimostrerebbero la provenienza dai forni del termovalorizzatore. Oggi parla l’Asl

MONTALE. Rinvenute tracce di diossine, furani e policlorobifenili (Pcb, una sostanza inquinante simile alla diossina) nel latte materno: a denunciarlo è il Comitato contro l’inceneritore di Montale che, a proprie spese (si parla di migliaia di euro), ha fatto eseguire le analisi sul latte di due donne, a due settimane dal parto, residenti nella fascia soggetta alla ricaduta delle polveri emesse dalle ciminiere dell’inceneritore di Montale. I dati mostrano in entrambi i soggetti una concentrazione di diossine, Pcb e furani nel latte materno. Secondo il Comitato da sottolineare è in particolare il dato relativo alla presenza di Pcb: il suo riscontro nei campioni di latte materno, infatti, segue una gamma di valori esattamente sovrapponibili e quasi proporzionali sia a quelli riscontrati dalle indagini dell’Asl nelle carni dei polli della zona, sia a quelli delle emissioni dell’inceneritore riscontrati dall’ Arpat. Questa, per il Comitato, è la dimostrazione che l’inceneritore è la causa di inquinamento preponderante sulla Piana. Una posizione che contrasta con quella di Provincia e Asl, le quali, riguardo al caso di contaminazioni dei polli, avevano già sostenuto che le tracce di Pcb rinvenute negli animali non potevano essere direttamente ed esclusivamente riconducibili alle emissioni dell’inceneritore. «Nel latte della prima donna - spiega Patrizia Gentilini, dottore dell’associazione Medici per l’ambiente - sono stati rinvenuti 3,98 picogrammi di furani e diossine per grammo di grasso, nella seconda 5,5. Se a questi si aggiungono i valori di Pcb, abbiamo nel latte della prima donna un valore di 10,6 picogrammi, in quello della seconda 9,5». Non c’è un tetto di concentrazione di questi inquinanti previsto per legge nel latte umano, ma i limiti previsti per il latte bovino (3pg/g di grasso per diossine e furani e 6 pg/g di grasso se si aggiungono i Pcb, ndr) sono ampiamente superati. Certo, la cosa dipende anche dal fatto che l’essere umano, essendo più longevo, è più soggetto all’accumulo di sostanze nocive. Ma resta il fatto che alla Mukki il latte delle mamme di Montale sarebbe rifiutato. «I dati - sottolinea poi Gentilini - dimostrano chiaramente lo stretto legame tra le percentuali di Pcb rintracciate nei polli e nel latte e quelle delle emissioni dell’inceneritore». L’assessore provinciale Rino Fragai ieri ribadiva la sua fiducia sui controlli di Asl e Arpat. Oggi sarà l’Asl a dire la sua, in una conferenza stampa annunciata ieri.
mq

La politica della fanfara

'La politica della fanfara': così vogliamo designare la politica attuale locale e nazionale (e potremmo anche avventurarci altrove, ma fermiamoci qui...).
Grandi proclami; interventi gridati; operazioni-facciata (qualcuno suggerisce: 'operazioni-sfasciate'); saccheggio 'copia-incolla' delle idee (?) altrui anche dei (finti) avversari; macchine con carichi importanti che sfrecciano da nord a sud e traffico-bloccato.
Il nulla.
In alcuni casi è anche meglio, che si potrebbe veder sorgere il Ponte sullo Stretto di Messina, detto anche, oltralpe, Pont-Berlu'.
Mai come adesso la politica ha contato così poco, incide così poco nella nostra vita. Non riesce, non può cambiare niente.
Prigioniera dell'economia.

mercoledì 27 gennaio 2010

Protesta pestilenziale a Santa Caterina. E un po' di Memoria.

Così, stando quanto riportato da La Nazione di oggi, sembra che qualcuno faccia la cacca nei pressi dell'ascensore dell'assessorato alla Cultura di Prato, negli uffici di Santa Caterina. E subito si invocano le misure restrittive, le chiusure, i controlli.
Magari basterebbe indicare dov'è il bagno.
Oppure chiedersi come sia possibile, se si tratta di una 'protesta', che essa si esprima tanto malamente. Chiedersi se magari non sia da invocare maggiore libertà di pensiero, che anche questo è un bisogno 'urgente'. Che non deve essere sottoposto a ricatti.
Ma voglio ora divagare un po' e praticare, nel giorno dedicato, un po' di Memoria, anche personale. E avanzare una richiesta.
A Santa Caterina, molti anni fa - fine anni Sessanta/inizio Settanta - frequentai, per fortuna per poco tempo, le scuole tenute dalle suore dell'ordine di S.Vincenzo de' Paoli. Le suore, 'pace all'anima loro', avevano modi spicci contro chi, per esempio, scriveva con la mano sinistra; terrorizzavano le bambine che dissentivano con 'zeri spaccati' su quaderni e schiaffi e altre crudeltà, di cui ora nessuno sa più.
Tre o quattro anni fa, presentando il libro L'infanzia negata dei celestini al circolo Arci di Mezzana (Prato), incontrai fra il pubblico un dipendente del Comune (forse ex dipendente), che ricordava perfettamente le tristi vicende passate del Santa Caterina. Che mi disse -se non ricordo male - che la scuola fu chiusa a motivo delle 'piccole' e quotidiane violenze, oltre che per altre mancanze. Ma tutto fu passato sotto silenzio per evitare scandali.
Non mi ricordo il nome di quel dipendente comunale. Qualcuno mi può aiutare a rintracciarlo?
Maila

Da La Nazione
Escrementi e furto negli assessorati
E’ un mistero, ma accedere agli uffici di via S. Caterina è troppo facile

QUESTA volta, è proprio il caso di dirlo, l’affare puzza. Qualche giorno fa i dipendenti comunali che lavorano negli uffici degli assessorati alla cultura, alla pubblica istruzione e allo sport hanno avuto una brutta sorpresa. A quanto pare qualcuno entrando dal portone d’ingresso di via Santa Caterina ha notato degli escrementi nel vano scale, vicino all’ascensore. Non è difficile immaginare la reazione e di sicuro non è mancata la sorpresa, visto che è apparso subito chiaro che si trattava di escrementi umani. AI FUNZIONARI non è rimasto altro che andare a comprare la segatura e ripulire, ma l’episodio è finito rapidamente sulla bocca di tutti e sono stati avvertiti anche gli assessori Pieri (scuola), Beltrame (cultura) e Grazzini (sport). Farsi un’idea esatta di quello che è successo non è facile: è stato uno scherzo cretino? Qualcuno ha voluto protestare in modo... pestilenziale? O magari si tratta di un barbone che ha pensato bene di usare la sede degli assessorati come bagno pubblico?DI SICURO c’è che accedere all’edificio è troppo facile. Qualche giorno fa una dipendente è stata derubata: si è allontanata dalla sua stanza e un ladro le ha portato via il portafoglio dalla borsa. Un altro episodio che dimostra la vulnerabilità degli uffici. Gli assessori Pieri e Beltrame, dal canto loro, mettono sul piatto il problema: «E’ necessario trovare un sistema per rendere il palazzo più sicuro, ne stiamo parlando», sottolinea la titolare della cultura mentre la collega si augura che i lavori ancora in corso «siano completati prima possibile».AD OCCUPARSI del problema insieme a Pieri, Beltrame e Grazzini dovrà essere l’assessore al patrimonio Caverni, che aspetta di analizzare bene la situazione prima di decidere cosa fare: «Stiamo valutando quale può essere la soluzione più opportuna, per il momento ne sono allo studio diverse». Intanto si concede anche una battuta: «Vorrà dire che nel frattempo metteremo indicazioni chiare per raggiungere i bagni degli assessorati».L.B.

martedì 26 gennaio 2010

VENDOLA

Come pochi politici, Vendola ha saputo, dopo un quinquiennio di governo regionale, tornare 'nuovo', fresco e pimpante per l'agone politico.
La sua presenza sembra ridare dignità alla gente del Sud, che finalmente può mostrare qualcuno che li rappresenta senza vergognarsene.
Poi si può discutere su ciò che ha fatto o ha potuto fare Vendola in questi anni per la sua regione, che, come altrove, ha una gestione eminentemente familistica e tribale della struttura politica e sociale.
Indubbiamente però la sua 'elezione' costituisce un passo in avanti, o, se non in avanti, un tentativo verso qualche altra direzione.
Che il rinnovamento venisse dal Sud: questo davvero vorremmo.
L'elezione di Vendola ha dato uno schiaffo politico al Pd (e costituisce una nemesi per il dalemismo); tuttavia costituirà l'ancora di salvataggio per il Pd stesso, se i suoi vertici, attorcigliati ormai e molto di più che autoreferenziali, in alcuni casi con toni che sfiorano il Terrore, non saranno accecati dal risentimento o dai soliti giochi di potere.
E' possibile che Vendola assesti anche il primo forte colpo d'ariete al berlusconesimo, al leghismo becero, al cattolicesimo controriformista italiano.
Vendola, che attaccheranno nel solito modo (per la sua omosessualità, facendo appello al 'vero' matrimonio, ecc.) fa buon pendant con la Bonino.
Invece al Nord, e nelle Regioni 'rosse' , la situazione è stagnante e 'scandalosa'.
In Toscana il Pd ha scelto un candidato che ancora non è riuscito a comunicare qualcosa alla gente; il Pdl sappiamo già che scelte d'immagine farà.
Intanto, localmente, dentro comitati e gruppi di base o quanto altro, le truppe cammellate sono già al lavoro. Coperti da parole d'ordine di sicuro impatto coloristico -verde, rosso, azzurro - parchi inceneritori alluvioni; stranieri sicurezza lavoro...

lunedì 25 gennaio 2010

Ancora sulla Lazzerini

L'11 gennaio avevamo espresso la nostra perplessità sulla struttura architettonica della nuova biblioteca Lazzerini: nonostante la bellezza, poco funzionale allo studio, caotica, massificante. Insomma, non adatta alla concentrazione e all'esercizio del pensiero.
Rischia di diventare un emblema dello stato presente della cultura: la beceraggine al potere.
Siamo contenti che qualcuno abbia portato in consiglio comunale i nostri suggerimenti. Magari ci farabbe piacere che ci menzionassero ogni tanto.
(Spero che si siano stati considerati - nell'interrogazione presentata al consiglio comunale -anche alcuni aspetti strutturali da tenere sotto controllo, come le notevoli chiazze da infiltrazioni d'acqua sul soffitto).
Da Il Tirreno, 25 gennaio 2010.
Allarme furti in biblioteca. Casi in aumento alla Lazzerini, sistemi di controllo da rivedere

Sono andati a ruba (letteralmente) Gomorra e il libro della Mazzantini Neri: «Presto il nuovo antitaccheggio»

BARBARA BURZI
PRATO. Una biblioteca nuova di zecca, ma dai sistemi di controllo ancora imperfetti. A poco più di un mese dal trasferimento nei locali della ex Campolmi, alla Biblioteca comunale Lazzerini si segnala già un aumento di furti. Non è tanto la rarità dei testi a invitare al taccheggio, quanto piuttosto - si direbbe - le crescenti difficoltà economiche in cui molti versano. Lo fa pensare il fatto che all’appello mancano proprio quei titoli che per Natale sono andati per la maggiore e che sono reperibili in qualsiasi libreria o supermercato. In particolare, l’ufficio acquisti della biblioteca ha provveduto a riordinare più volte - con la conseguenza di uno spreco di risorse - “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini, “Gomorra” di Roberto Saviano, nonché diversi cd e dvd più facilmente soggetti a furto, considerate le piccole dimensioni. Un malcostume dietro al quale è facile pensare che ci sia stata l’intenzione di riuscire a fare qualche regalo natalizio a costo zero. Ancora il direttore Franco Neri non fornisce dati sull’entità del fenomeno invitando alla cautela e ad analizzare la questione nello specifico prima della pausa estiva, quando arriverà la stagione dei bilanci. «Per verificare se effettivamente i testi che mancano sono stati rubati - dice - bisognerà fare un controllo, che avviene solo a biblioteca chiusa. Per il momento eventuali assenze di volumi potrebbero essere legateal fatto che qualcuno li ha mal risposti». Il fenomeno ha però raggiunto una dimesione tale da essere stato segnalato dagli studenti stessi che frequentano i nuovi locali della Lazzeriniana. Complice probabilmente, un sistema di controllo che nei flussi di uscita non è così ferreo come negli accessi. «Oppure - spiega Neri - eventuali furti potrebbero essere imputabili ad un’inefficienza nel sistema, dovuta per esempio ad un microchip che non funziona. La biblioteca dispone infatti di dispositivi antitaccheggio su tutte le unità fisiche a scaffale aperto come riviste, libri e materiale multimediale. Entro marzo - anticipa - perfezioneremo anche il controllo sui flussi di uscita con un moderno strumento antitaccheggio a radiofrequenza, il cui costo oscilla tra i seimila e i settemila euro. Nel corso del 2010 svilupperemo anche gli altri dispositivi, tra cui una pistola laser che tiene in memoria la banca dati di tutti i libri in prestito. E’ molto utile per verificare se un testo è stato realmente smarrito o rubato, prima di riacquistarlo». Quello dell’aumento dei furti non è l’unica questione che investe la nuova biblioteca. L’ampliamento e il trasferimento nei locali dell’ex Campolmi sono stati anche oggetto di una recente interrogazione presentata da Aurelio Donzella (Idv), che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale. «Ci sono troppi spazi aperti - fa notare il presidente del gruppo consiliare dell’Italia dei valori - la biblioteca così com’è stata concepita, rischia di diventare un centro d’aggregazione. Chiedo che siano trovate soluzioni architettoniche per separare chi quotidianamente fruisce degli spazi per chiacchierare, da chi ha bisogno di trovare concentrazione per leggere e studiare. Al limite, anche attraverso l’intervento dei vigili urbani».

sabato 23 gennaio 2010

ERAVATE ILLUSI

L'INTERPORTO DIVENTA UNA PRIORITA' ? (MA LO E' SEMPRE STATO!).
Chi ha votato Cenni pensava che le cose potessero cambiare? Che ci fosse più attenzione per l'ambiente? Per il Parco della Piana? Per la Gonfienti antica? Per le Cascine di Tavola? Per la Cultura?
Sì, magari raffazzoneranno qualcosa, per tentare di chetarci, ma ci daranno solo 'noccioline'. E persino stantie. Il Turismo come affare, la Cultura come investimento, come strumento stile aziendale del controllo sull'individuo, nello stile fallimentare dello Zar o degli scolari archeologi con la paletta, mastrino alla mano.
Con il miraggio dei 500 posti di lavoro, detti così, genericamente buttati, senza nessun altro riferimento, con altri miraggi di recupero e investimento economico, aperture di caselli autostradali (rovineranno anche la bella zona pistoiese di Chiazzano!) e nuove schiavitù, anche il presidente della Regione Toscana Martini è rimasto del tutto schiacciato, esautorato, sfinito, basito. Servono soldi, e non ci sono idee.
E così, signor Sindaco Cenni, Lei, con il suo stile, con i suoi modi da gran signore e da ricco, con la sua gentilezza, ha illuso una buona parte del suo elettorato. Si rammenta delle dichiarazioni rese ai giornali, quando, a pochi mesi dall'elezione, dichiarò che la Gonfienti antica, per esempio, era una delle priorità? Come farà il parco archeologico a non rimanere schiacciato e beffato dal sistema infrastrutturale che si prevede all'orizzonte?

DA "IL TIRRENO" di oggi

L’interporto diventa priorità nazionale

Firmata l’intesa Regione-Governo. Nell’accordo anche Declassata e casello Prato centro

PRATO. Il gruzzolo è consistente: quasi 10 miliardi di euro (6 disponibili, 3 da ancora trovare) da investire su tutto il sistema infrastrutturale della Toscana nei prossimi sei anni. E a Prato ne toccherà una bella fetta. La Regione e il governo hanno firmato ieri mattina - alla presenza del presidente del consiglio Berlusconi, del ministro Altero Matteoli e del presidente Claudio Martini - l’intesa generale per l’accordo quadro sulle infrastrutture. Premiato, tra gli altri, l’interporto di Gonfienti che è entrato a pieno diritto tra le opere prioritarie nazionali. Le opere da finanziare, finalizzate «allo sviluppo della competitività», come si legge nel documento, riguarderanno lo sviluppo dei collegamenti ferroviari tra gli interporti di Guasticce di Livorno e di Gonfienti a Prato «nonché - continua il documento - lo sviluppo dei collegamenti viari con la Declassata e la rete autostradale». E’ il primo passo - l’iter sarà lungo e il risultato certamente non scontato - con il quale la giunta Cenni cercherà di far entrare i lavori per l’interramento della Declassata, opera considerata di servizio a Interporto, nei finanziamenti della legge quadro nazionale. Oltre a Interporto e nell’ambito del capitolo relativo al «completamento degli interventi di potenziamento ferroviario metropolitano», a Prato verranno finanziati (il budget complessivo per tutta la Toscana è di 50 milioni di euro) i tratti ferroviari La Querce-La Macine e Mazzone-Montemurlo. Sul fronte viario, priorità da parte di Regione e governo è stata data alla Prato-Signa e per quanto concerne la terza corsia autostradale sulla Firenze-Mare - richiesta che Prato ha avanzato già da anni ma ancora lontana - c’è l’accordo «sulla necessità di prevedere - dice il documento - i nuovi svincoli di Prato centro e Pistoia Chiazzano». Soddisfatto il sindaco Roberto Cenni che in più occasioni ha ribadito che lo sviluppo di Interporto potrà portare 500 nuovi posti di lavoro. «Ringrazio il ministro Matteoli - ha detto Cenni - per l’attenzione dimostrata a questa grande potenzialità che il nostro territorio può esprimere. Una dimostrazione di interesse e lungimiranza che - ha sottolineato Cenni - auspichiamo adesso possa essere seguita dal finanziamento delle opere necessarie allo sviluppo di quanto sottoscritto oggi». Secondo l’assessore ai Rapporti istituzionali e alle Grandi opere, Filippo Bernocchi, «la firma di oggi è un primo indispensabile passo verso la realizzazione delle opere ferroviarie e viarie necessarie allo sviluppo logistico dell’Interporto e del distretto pratese. Ringraziamo il ministro Matteoli per aver dato a Prato il giusto riconoscimento in termini infrastrutturali per un territorio che può esprimere grandi potenzialità. Iniziamo adesso a lavorare concretamente. Chiederò pertanto quanto prima - conclude Bernocchi - un confronto con governo e Regione Toscana per individuare le migliori soluzioni progettuali e i finanziamenti utili alla realizzazione delle opere».

venerdì 22 gennaio 2010

Veglia rosa sapiens

Domenica 24 gennaio 2010, dalle ore 10 alle ore 12, alla Baracca di Prato, terzo appuntamento del ciclo di incontri organizzato da Fulvio Silvestrini, VEGLIA ROSA SAPIENS.
Le 'veglie' mattutine vogliono stimolare il dibattito intorno a temi della contemporaneità sotto l'ottica di un approccio 'femminile' in opposizione a 'maschile'.
Il primo appuntamento ha avuto luogo il giorno di Natale 2009. Gli incontri proseguiranno a domeniche alterne per tutto il mese di febbraio.
L'ingresso è libero.

CI RISIAMO!

Si sono messi in moto di nuovo i controlli finanziari nei nostri confronti.
Quest’anno però non è la finanza, come l’anno passato (non riscontrò nessuna evasione, anzi, impietositi dalla nostra povertà, quasi quasi ci volevano dare dei soldini loro in beneficienza…), bensì enti pubblici.
Che, volendo metterci a tacere, o chissà dandoci quale lezione d’economia, fanno questioni sui 5.600 Euro che abbiamo ricevuto dalla Regione.
L’anno passato li abbiamo rifiutati, causando grande scompiglio a livello amministrativo e ci hanno redarguito: così non si fa, si rischia di non far prendere i soldi nemmeno agli altri.
Così quest’anno li abbiamo presi.
Tuttavia –visto che non stiamo zitti e non facciamo il TeatroconL’AcquainBocca – ci infastidiscono in vario modo. Richiedono fatture, conti, risultanze. Magari ce li vengono a chiedere mentre recitiamo, o in tempi non dovuti. Enti che tutt'altro dovrebbero fare che (abusivi) controlli finanziari.
Chissà se faranno lo stesso con il Teatro Metastasio, o altri enti culturali. Di cui, nonostante pubblici, non è mai detto nulla al riguardo. E incassano ben altro che i nostri miseri soldi.

Quei soldi sono ancora lì, intatti. 5600 miseri euro, che potranno essere rispediti al mittente in qualsiasi momento. Perché, abbiamo imparato dai nostri maestri e sulla nostra pelle: la libertà non ha prezzo.
Teatro La Baracca - Primavera di Prato

giovedì 21 gennaio 2010

"Andate e leggete. Letture private in suolo pubblico". Perché l'iniziativa dell'assessore Nesi è fallimentare

Non v’è nulla di pre-giudiziale nel mio giudizio.
Basta ascoltare e vedere le letture, veicolate su Youtube, dei cittadini che si sono resi disponibili alla lettura sul ‘suolo pubblico’ per capire quanto la finalità di diffusione della lettura attraverso questo ‘evento’ risulti fallimentare. E non certo perché accorrono in tanti, o in pochi. Per me il numero non è la qualità, nonostante certi rappresentanti di enti pubblici siano ormai convinti della validità di questa equazione. I conti e le valutazioni che si applicano alle aziende non si possono applicare alle manifestazioni, né tantomeno agli enti culturali. Chi lo fa, o è un incompetente, oppure parla per dettato di partito.
Dunque, perché "Andate e leggete. Letture private su suolo pubblico " è fallimentare:

1. La lettura ad alta voce non può essere compiuta da tutti, indistintamente. Ci sono regole precise, che vanno seguite, e queste regole ancora non sono insegnate a scuola, se non in quelle di recitazione (anche se sempre di meno a causa della imperante mitologia della ormai morta cultura popolare);
2. Se queste regole non si seguono, la lettura ad alta voce compiuta da chicchessia, per giunta con microfono, può allontanare chi ascolta. E non solo certo per l’uso della cadenza dialettale. In verità anche quella deve saper essere usata, deve essere studiata, se vuole proporsi a livello di auditorio. E questo sanno bene tutti gli attori, e includo i cantanti, che hanno fatto del dialetto o della cadenza dialettale uno strumento fondamentale della propria fortuna (chi afferma il contrario o fa retorica o mente);
3. Non ci sono soltanto motivazioni di eufonia a dettare la mia critica: la lettura così in mezzo alla strada o alla piazza non predispone all’ascolto; il senso è perso. Banalmente, ci si distrae. (Ben altra cosa è la finalità di manifestazioni che possano aver luogo all'aperto come un happening o una performance, con finalità di dissenso, e purtroppo ormai scomparse, che costituiscono per loro natura un hàpax legòmenon che non può essere organizzato da un ente pubblico);
4.Questa manifestazione non utilizza le persone che per anni si sono preparate in tal senso, che possono leggere a voce alta e, casomai, invogliare chi ascolta alla lettura: non valorizza il lavoro degli attori. Dunque non valorizza il lavoro tout court, e non porta ‘ricchezza’, in nessun modo;
5. Infine, sono contraria a queste manifestazioni, perché sono veicoli di un falso concetto di cultura democratica o popolare.
Maila Ermini

mercoledì 20 gennaio 2010

Nei giorni della Memoria, la Dimenticanza

La Regione Toscana, nell'organizzare le iniziative teatrali legate al Giorno della Memoria, si affida interamente alla Fondazione Toscana Spettacolo.
La programmazione unica segue il pensiero unico e i teatri di regime con i suoi artisti.
L'assessore Cocchi è stato invano più volte invitato a vedere lo spettacolo sui martiri di Figline, alla Baracca e anche a Figline, lo scorso novembre, in occasione della ricorrenza: Vita restante di carnefice. Vita immaginaria e reale di Karl Laqua, ma non è mai venuto.
Diranno che non si poteva prendere in considerazione lo spettacolo perché tratta di martiri di Figline e non direttamente di Olocausto. Santi numi, che si inventeranno?
Insomma, è scandalosa o forse semplicemente ridicola la gestione di questa programmazione culturale a senso unico, che ci vede sempre esclusi. In questa o in altre occasioni.
Per altri versi ciò ci inorgoglisce, perché il nostro teatro è libero, com'è deve essere il teatro che si rispetti e tutta l'arte che sia degna di questo nome, non esser servo di nessuno. Tantomeno della Fondazione Toscana Spettacolo.
Altrimenti è pattumiera, maniera, occasione, roba da buffoni , ancorché 'impegnati'.
Teatro La Baracca

Mao


Ieri, a Prato, il blitz delle forze dell'ordine in Via Rossini a controllare e fermare il mondo del lavoro illegale svolto dai cinesi. E dagli affittuari di case italiani, immagino, di cui non è detto se affittano a nero oppure no.
Gran polverone mediatico, a mostrare che il nuovo governo cittadino ciò che promette mantiene.

Nel tributo a Dio Danaro i cinesi lavorano ridotti in schiavitù dagli stessi cinesi e, indirettamente, dagli stessi affittuari di case abusivi e speculatori ("I cinesi pagano di più", cfr. La Nazione di oggi, Cronaca di Prato).
Questa riduzione in schiavitù con gli occhi a mandorla fa pensare a un triste contrappasso, se solo si legga qualche passo del Capitale di Marx, o anche alle parole di Mao Tse-Dong, che era di gran voga nei tempi della mia adolescenza: « Bisognerà ancora e sempre fare la rivoluzione. C'è sempre gente che si sentirà oppressa. »


M

I buonisti ruffiani

C’è una razza che detesto: è quella dei buonisti ruffiani.
Pronti a stare sempre dalla parte dei derelitti, dei perseguitati, a farsi fumosamente in quattro per loro, davanti alla telecamera, per un evento mediatico, piccolo o grande che sia, davanti a qualcosa. Pur che ci sia qualcuno che li guardi. Che li registri.
GUARDAMI, SONO SU YOUTUBE.
Quando possono, se non possono entrare nei programmi televisivi, stanno su Internet. Si mettono su Internet.
SONO BUONO. SONO CONTRO.
Spesso la loro specialità è spettacolizzare la lotta sociale, razzismo e miseria, soprattutto in questi tempi che c’è n’è tanta in giro a ‘buon mercato’.
I buonisti ruffiani fanno merce di sé. Si fanno vedere buoni, a Sinistra più sfacciati e sguaiati; a Destra unti e camaleontici.
Il buonismo gridato e mostrato – insomma ipocrita - nasconde il marketing di sé e della propria roba da vendere. Promozione. Pubbliche relazioni a tema sociale, di gran moda. A telecamere spente, a computer muto, tutto cambia. Spesso si vedono altrove, gregari di gruppi e assessori, presso cui sperano udienza e favori. Lavori.
Sono conformisti nel midollo.
Internet è il loro luogo, il grande mercato del mondo.
Per favore: lontani da me.
Maila

martedì 19 gennaio 2010

AMOS IL CELESTINO

Oggi mi ha scritto Amos Locatto, il celestino di Bassano del Grappa che ho conosciuto la scorsa primavera e che ho rivisto per l'ultima replica de L'infanzia negata dei celestini alla Baracca a ottobre. Era venuto a Prato in cerca della mamma che lo aveva lasciato appena nato all'Istituto dei Celestini. Un triste messaggio, perché mi dice di essere ancora, di nuovo, orfano: è morta la mamma adottiva.
Maila

lunedì 18 gennaio 2010

Piste ciclabili

Stamani, a nome della Primavera di Prato, ho presentato al Vice-Sindaco Borchi la bozza per uno studio di fattibilità per una completa ciclo-viabilizzazione nella città di Prato.

Maila Ermini

venerdì 15 gennaio 2010

Lettera aperta all'assessore Beltrame

LA CULTURA NON PUO’ FARE SISTEMA

Assessore Beltrame,
mi riferisco agli articoli di oggi, che commentano il suo intervento al Consiglio Comunale. Lei - riportano i giornali locali - ha parlato di 'fare sistema', di una 'stanza delle intelligenze', di 'una programmazione più coordinata' e una migliore comunicazione fra gli enti, 'mettendo da parte parrocchie e personalismi"

Nonostante io possa andare contro il mio stesso interesse, nonostante gli slogan di moda e le frasi salvifiche, crediamo che la cultura non possa ‘fare sistema’ e che non ci possa essere una 'stanza delle intelligenze'.

Il fatto è che finora il sistema culturale è sempre stato presente e schiacciante, e di questo io mi sono sempre lamentata. Il sistema culturale italiano, per non parlare di quello pratese, è stato, è asfissiante. Chi entrerà in quella 'stanza delle intelligenze'?

Finora ci sono stati e ci sono ‘figli e figliastri’. Mi sembra che anche Lei lo abbia detto qualche tempo fa.

Certo, come auspica, è bene un riassetto economico-organizzativo degli enti culturali, ma in particolare c’è bisogno di una più equa distribuzione delle risorse, e ancor di più di, una più equa opportunità per tutti. Anzi, di 'pari opportunità'. (E questo non significa che tutti possano praticare l'arte, naturalmente).

Se il sistema culturale fa sistema, se abbiamo la 'stanza delle intelligenze', il rischio è quello di far morire le voci ‘diverse’ e che qualche intelligenza resti fuori. Insomma, buttati dalla porta, i ‘figli e figliastri’ tornano dalla finestra. Si torna alla lista dei ‘buoni e dei cattivi’. Io come Lei sa bene faccio parte di quest’ultimi.

Perché il rischio è quello di fare un sistema e di impedire sottilmente l’ingresso alle persone non gradite o che sono fuori da tutti i giochi tipici della ruffianeria del 'sistema'. O che magari parlano troppo, che magari non fanno solo gli artisti. Persone 'antipatiche'.

Dunque io sono contro una cultura di sistema, ma a favore della pluralità di voci.

Senza retorica: temo più di tutto la perdita della libertà. Perché senza la libertà l'essere artisti non ha senso. E già in questo Paese di libertà ne abbiamo persa abbastanza, a tal punto credo che a mala pena, solo per vezzo di maniera ormai, possiamo definirci 'artisti'.
Maila Ermini

giovedì 14 gennaio 2010

COMUNICATO STAMPA

Sono ormai chiari i tentativi, da più parti, di mettere a tacere PRIMAVERA DI PRATO.

Ciò si è evidenziato in particolare in occasione della battaglia per la città etrusca di Gonfienti e, più recentemente, della nostra azione politica in merito all'alluvione del Calice di Natale 2009.

Con questo comunicato noi denunciamo tali tentativi, fatti da più parti, al fine di convogliare il consenso e strumentalizzare le azioni verso una parte o l'altra.

La finalità politica di PRIMAVERA DI PRATO è la ricerca della vera democrazia, cosa che ci viene quotidianamente ostacolata.

Non facciamo da puntello a nessun partito, nessuna corrente.

Siamo una forza del tutto libera, non finanziata.

Per questo denunciamo e respingiamo con forza tali tentativi velatamente minacciosi.

Rivendichiamo la nostra azione politica libera, non violenta, che ha luogo nella teoria e nella prassi.

A causa di questa azione politica siamo discriminati e conseguentemente danneggiati nel nostro lavoro. Chi si esprime liberamente, civilmente, viene poi punito in questo modo.

Questa per noi non è democrazia, ma regime.

Continueremo nella nostra azione, libera civile e non violenta, e non ci faremo intimorire.


Il gruppo libero PRIMAVERA DI PRATO

MONDANELLI VERSUS ERMINI

Peccato che un tipo simpatico come dev’essere l’assessore Mondanelli se la sia tanto presa con Maila Ermini, ieri sera, al dibattito organizzato non so da chi alla parrocchia di Casale per gli alluvionati del Calice.

Forse mi ha attaccato perché non ha trovato di meglio per difendersi, visto che era pesantemente attaccato lui, e non certo da me.

Mi ha accusato di non aver detto il vero (ai giornali) affermando che le autorità preposte erano state assenti nei confronti della popolazione, almeno fino a certa data.

Confermo, anche perché documentato da un video che l’assessore Mondanelli afferma di non aver visto perché non l’avrei invitato alla serata pro alluvione organizzata alla Baracca venerdì scorso. La serata alla Baracca era aperta a tutti e dunque, se avesse voluto, anche a lui.

Ma la cosa strana è che tale rilievo mi sia stato fatto così, all’improvviso, quasi urlando, e non so perché, mentre me ne stavo seduta senza interloquire affatto con lui.

Dopo aver ribattuto all'assessore ho lasciato l’assemblea, primo perché non era quella la questione da discutere, ché sarebbe stata politica, quando invece in quel momento le priorità erano altre; e poi perché non mi va di essere offesa nei modi, dato che io non offendo gli altri.

E' ormai chiaro che esercitare una corretta opposizione, seria e libera, sia sempre più difficile e pericoloso.
Fortunatamente la gente semplice capisce tutto, capisce quali siano i giochi di potere e li smaschera.
(Uno scivolone, assessore, che spero vorrà correggere).

Maila Ermini

mercoledì 13 gennaio 2010

LA POLIZIA AMBULANTE

Ieri sera, tornando a casa, vedo il camper della polizia girare per il quartiere.
Si ferma a Tobbiana, all’incrocio, con le luci accese. Sono le sette di sera.
Il camper della polizia è un fortino viaggiante.

Io ho lavorato nella polizia, conosco l’ambiente. Per cui non mi fa impressione vedere la polizia che gira per la città. Non penso, insomma, come si sarebbe potuto immaginare qualche anno fa, a un clima ‘pesante’.

Cosa devono fare, controllare il territorio, dissuadere i malintenzionati?

Ho pensato che non fosse giusto per quei poliziotti che erano dentro, girare così.
In un camper-fortino, da assedio, a quell’incrocio.

Dice l’assessore Milone che il presidio fisso è quasi inutile per i cittadini. Sì, forse così come sono organizzati, questi presidi fissi, sono quasi inutili . Saranno più utili i camper? I cittadini ci saliranno su? E i ‘pusher’ scapperanno via?

L’assessore toglie i presidi fissi dei Vigili alla Circoscrizione Nord e alla Sud. Toglie i vigili dalla periferia per andare a stanare i cinesi illegali e puzzolenti e sostituisce tutto con quei camper poliziotto o con poliziotti motociclisti. Insomma, la Polizia ambulante.

Però la Polizia ambulante non è dignitosa.
Ma i sindacati della Polizia non dicono niente?

Non si possono fare questi risparmi, che ledono anche le figure professionali. E quindi anche la percezione stessa della funzione.
Magari un posto fisso non serve a niente quando è organizzato male. C’avete pensato?

La montagna a ‘destra’ ha partorito un sinistro topolino.
M.E.

martedì 12 gennaio 2010

CALICE INQUINATO

Lo dico da tanto, e basta scorrere il blog: anche subito dopo l'alluvione, il 25 di dicembre; anche quest'estate avevo puntato il dito sulle acque reflue del depuratore del Calice che alcuni contadini, non sapendo dove andare a pescar acqua, tutta dedicata all'industria, innaffiavano i campi. Con tanto di foto.
Ora finalmente si leva una voce più esperta, quella degli agricoltori, perché in seguito all'alluvione tutta la zona del Calice e delle Pantanelle risulta a rischio di forte inquinamento.

Il Comitato Alluvione del Calice, nato in seguito all'alluvione di Natale, di cui faccio parte, si occuperà anche e soprattutto di questi aspetti ambientali, e non solo di rimborsi.

Ci sono chiari tentativi di far morire subito il comitato, di strumentalizzarlo (insomma, come diceva Marx, "è sempre la stessa merda che torna"), ma noi saremo ben vigili.

Maila Ermini


Da La Nazione del 12 gennaio 2010
‘Calice, servono analisi nei campi per scongiurare contaminazioni’
GLI AGRICOLTORI corrono ai ripari dopo la rottura dell’argine del Calice. Le acque che si sono riversate sui campi della zona dove sono presenti diverse coltivazioni di ortaggi e sementi potrebbero aver inquinato la terra. Per scongiurare ogni pericolo e possibilità di contaminazione Andrea Terreni, presidente della confederazione italiana agricoltori, ha fatto richiesta alla Provincia di avviare insieme all’Arpat (appena il tempo la consentirà) tutte analisi necessarie a capire che tipo di sostanze sono finite nei terreni in seguito all’inondazione della zona. E’ importante precisare che non c’è nessun pericolo per la salute dei consumatori perchè eventuali problemi di inquinamento, si potrebbero manifestare per le nuove coltivazioni.

PRATO, DECENTRAMENTO ADDIO!

Leggiamo stamani sui giornali locali che il governo cittadino intende togliere i vigili dalle circoscrizioni.
Questo non è altro che uno degli ormai diversi atti che dimostrano quando detto governo consideri la città solo come ‘centro storico’.
Forse perché si deve dire grazie a qualche voto?
Certo era necessario dare maggior enfasi e vita a un centro in declino; tuttavia, quello a cui stiamo assistendo è un depotenziamento pianificato e ‘doloso’ delle circoscrizioni, che è anche visibile nell’attività culturale decentrata, affidata solo a quartieri sempre più soli, depotenziati e impoveriti. La cultura è solo quella che si fa nei 'centri': il 'centro' Metestasio, il 'centro' città, il 'centro' Pecci (ormai diventato strumento dell'industria e della sua promozione), il 'centro' museo.
La periferia ha quello che si merita, la Multisala & C. L'alienazione, ben riconoscibile se a qualcuno capiti di entrare in qualche circolo-bar.
Insomma sono lontani i tempi dei tentativi del decentramento democratico.
La restaurazione è in atto, il regime 'monarco-centrista' è in sella, si fa marcia indietro.
Ma senza guardare chi c’è dietro. Magari c’è qualche alluvionato. Magari ci sarà qualche inquinato...Ma questo naturalmente solo al Calice. In periferia.

lunedì 11 gennaio 2010

Lettera a Emma Bonino, ovvero la Regione che non c'è

Cara Emma,
sono sempre stata contraria non solo alle Province, ma anche alle Regioni, se non come concetto geografico-ambientale o linguistico.
La retorica dei governi regionali, per esempio quello dove vivo, la Toscana, che tenta in tutti i modi di instillare e spargere su i suoi sudditi 'identità toscana' sulla base di una cultura passata ormai insostenibile e improponibile, e che cela in realtà il dominio, è pesante e, quando si concretizza in pubblicità, esteticamente ridicola.
Dunque in questa ottica vedo il teatrino politico che si presenta alle elezioni regionali.
Per me la Regione non c'è.
Tuttavia mi dispiace di non poter votare nel Lazio, perché sarei (forse probabilmente se verrai accettata dall'oscurantismo e opportunismo partitico di quel Partito) andata a votare, e avrei votato per te.
Ti considero una politica valente; ti vedrei bene come Presidente della Repubblica; Primo Ministro; Ministro degli Esteri di una Italia esangue e machista; volgare; ignorante e bigotta.
Da cui, almeno come donna, mi sentirei rappresentata. Da cui, anche se saresti sempre espressione di potere, mi sentirei meno 'schiacciata'.
Bene, Emma, sappi che se non posso essere numero per te, sono almeno spiritello che ti segue.


Maila Ermini

Note sulla Biblioteca Lazzerini

La nuova Biblioteca Lazzerini è davvero una biblioteca degna di una città, bellissima e ben organizzata. Tuttavia ho potuto notare quanto sia difficile studiarvi.
L'ambiente interno è troppo aperto e tutto indistintamente accessibile da utenti che percorrono gli scaffali in cerca di libri e parlottano, e infastidiscono altri che studiano seduti ai tavoli dislocati ovunque, anche lungo i corridoi.
So bene che le biblioteche sono sempre stati luoghi 'aperti', con alti soffitti, e tavoli sparsi; però un tempo i bibliotecari erano gli unici che potevano andare per gli scaffali a prendere i libri e consegnarli ai lettori; un tempo non esistevano le postazioni Internet.
Dunque questo andrebbe corretto; il che non è poco, perché la biblioteca non è solo un luogo bello, non è una piazza, né è un luogo per incontrarsi (anche se può essere anche questo), ma è per leggere e studiare in silenzio. Per la concentrazione, oggi sempre più difficile, così come l'esercizio del pensiero. Le norme che sono scritte ai banconi non sono sufficienti per farci mantenere il giusto rispetto per gli altri e per il luogo.
Dove andremo a leggere e a pensare, se si esclude casa propria?
E poi, vi prego, cari studenti e studiosi, davanti a un luogo così bello, è incivile buttare le cicche di sigarette per terra, che sono ovunque davanti all'ingresso.
Maila Ermini

domenica 10 gennaio 2010

Dialogo sulla cultura fra due galline pratesi in un'aia a gennaio

Quante uova, oggi?
Dieci.
E ieri?
Otto.
E l'altro ieri?
Dieci.
E l'altro ieri ancora?
Otto.
E l'altro l'altro ieri ancora?
Dieci.
Che numeri, la cultura a Prato!
E pensare che siamo in inverno...Chissà quest'estate!

(Dialogo registrato e tradotto da Angelico Delficcati, esperto di linguaggi ornitologici).

sabato 9 gennaio 2010

Fine di CAMARS

Voglio qui esprimere il mio rammarico sulla chiusura dell'associazione CAMARS, di cui in questi giorni di inizio anno è stata data notizia ufficiale.
Per me, in particolare nel periodo preparatorio per la messa in scena del dramma LARIS PULENAS a Poggio Castiglioni nei primi mesi del 2008, essa è stata compagna fondamentale nella lotta per la valorizzazione del sito archeologico di Gonfienti.
Speriamo che altra vita nasca dalle sue ceneri.
Da parte mia, voglio assicurare tutti gli amici che mi hanno seguito e sostenuto in questi anni, quella battaglia non è affatto conclusa.

Maila

ALLUVIONATI: LE TOPPE ISTITUZIONALI DEI DILETTANTI DELLA POLITICA

Com'era da aspettarsi, appena hanno saputo della nostra iniziativa alla Baracca, gli enti istituzionali hanno subito cominciato a mettere in moto le proprie (maldestre) truppe cammellate. Per salvarsi, mettere le toppe all'evidente dilettantismo del loro modo di procedere, nascondere i danni irreparabili al territorio che negli anni sono stati fatti, gli assessore 'incompententi' non fanno altro che far affidamento ai soldi dei cittadini, direttamente, prelevando poco e niente dalle casse pubbliche. Insomma, Mondanelli & C., Comune e Provincia, non trovano di meglio che dare una verniciatina di fresco a un muro tutto ammuffito e marcio.

Anche ieri sera, durante il dibattito alla Baracca, è subito stato chiaro che gli sforzi sinceri per affrontare con serietà il problema dell'alluvione sarebbero stati annacquati da gruppi filo-istituzionali, camuffati variamente.

La gente semplice, non usa ai giochi della politica, non può capire la finezza di tale procedimento e viene facilmente ingannata. Insomma, come nella favola di Pinocchio, il gatto e la volpe sono sempre dietro l'angolo e promettono al burattino che, piantando i danari nel terreno, egli avrà l'albero dei soldi.

Cari concittadini, diffidate di certe promesse che, pur auspicabili, non vanno alla radice del problema.


M.E.



Da IL TIRRENO del 9 gennaio 2010, Cronaca di Prato.


Comune e Provincia mettono a disposizione una prima somma. Parte la sottoscrizione per le famiglie alluvionate.
Mercoledì sera un incontro alla parrocchia di Casale

PRATO. Via libera al fondo di solidarietà promosso da Comune e Provincia attraverso l’associazione Prato Emergenze. Oggi sarà reso noto il numero del conto corrente bancario sul quale sarà possibile effettuare donazioni per aiutare le famiglie rimaste vittime dell’alluvione della vigilia di Natale. Si tratterà di un primo concreto aiuto in attesa dei risarcimenti statali. Per spiegare meglio come funzionerà l’assegnazione dei soldi del fondo di solidarietà Comune e Provincia hanno fissato un incontro pubblico con le famiglie per mercoledì 13 gennaio alla parrocchia di Casale. «C’è urgenza di venire incontro alle necessità immediate delle persone che hanno subito danni notevoli e al momento sono impossibilitati a farvi fronte per mancanza o insufficiente liquidità - spiega l’assessore alla Protezione civile Dante Montanelli - è chiaro che occorre fare in modo che tutti possano rientrare al più presto nelle loro casa. La sistemazione provvisoria alla Villa del Palco non può essere protratta molto in là col tempo. E’ normale che queste famiglie abbiano desiderio di tornare a vivere nelle loro case. Il fondo di solidarietà deve servire a superare questo momento fortemente critico». Senza voler fare polemiche l’assessore Mondanelli coglie l’occasione per ricordare che la richiesta di attivazione dell’associazione di Prato Emergenze era già stata fatta il 29 dicembre scorso. «Quel che conta - chiarisce Mondanelli - è poter coinvolgere il più possibile i pratesi in modo da dare una mano a queste famiglie. In tutto parliamo di una quindicina, di cui solo 4-5 ospiti di Villa del Palco a spese dell’amministrazione comunale». Il Comune ha già messo a disposizione 120mila euro, e da questa somma si attingerà per stanziare una prima somma da erogare alle famiglie (altrettanto farà la Provincia). Inoltre Prato Emergenze dovrebbe disporre di un fondo di cassa da poter utilizzare come base per gli aiuti. Si calcola che alle famiglie potrebbero essere subito 3-5mila euro per far fronte alle spese immediate (muratore, elettricista, idraulico, mobilio, elettrodomestici). L’assessore Mondanelli è tornato anche sull’aspetto della richiesta di risarcimenti. «Gli sfollati hanno già avuto le domande da compilare, le altre persone danneggiate dall’esondazione possono rivolgersi all’Urp di piazza del Comune o alla stessa protezione civile. Una volta compilato il modulo ci penseranno i tecnici comunali a compiere un sopralluogo e a verificare l’esattezza della denuncia. Ricordo che vi sono sessanta giorni di tempo dall’evento per presentare la richiesta. Bisognerà poi vedere l’entità della somma che sarà destinata all’esondazione del 24 dicembre. Sui tempi dell’effettiva erogazione è ancora presto per fare previsioni».G.C.

E' NATO IL COMITATO ALLUVIONATI DEL CALICE


Ieri sera, 8 gennaio 2010, al dibattito organizzato al Teatro La Baracca da Primavera di Prato sull'alluvione del Calice, è nato il COMITATO ALLUVIONATI DEL CALICE.

Abbiamo mostrato anche le immagini della zona inondata; il video, molto apprezzato, è l'unico documento che testimoni la situazione degli alluvionati e che riporti le loro dichiarazioni. Prima e dopo la proiezione, vivace è stato il dibattito fra i presenti, che, quasi unanimemente chiedono non solo un risarcimento congruo per i danni materiali subiti, ma soprattutto una revisione di tutto il sistema di sicurezza idrico e ambientale della zona che ormai, dal Dopoguerra, conta già cinque alluvioni. Si è parlato anche della situazione, di cui in realtà si conosce poco o nulla, del Depuratore del Calice, su cui continua a mantenersi un silenzio degno della più antica tradizione vetero-sovietica, e della mancata apertura dell'ormai famoso scolmatore nei pressi del torrente Calicino. In più, della situazione che si è venuta a creare con la triste, infausta costruzione della superstrada che solca il territorio e che chiude, come in uno stagno, gli abitanti fra i torrenti Calice e Calicino.

Noi di Primavera di Prato siamo contenti che l'aver dedicato il nostro spazio e tempo a questo triste accadimento abbia portato a un risultato, ma siamo anche scandalizzati dal fatto di essere stati gli unici: infatti nessun partito, nessuna associazione fra le tanti esistenti a Prato e in Provincia si sono mossi in tal senso. Ma soprattutto scandalizzati dal fatto (e con noi i presenti al dibattito) che nessun organo governativo locale lo abbia fatto.

Alla serata, che ha visto il teatro pieno, erano presenti giornalisti de IL TIRRENO e di METROPOLI. Invece dobbiamo registrare l'assenza completa di rappresentanti politici sia di maggioranza che di opposizione del consiglio comunale e provinciale.

A testimoniare l'eccezionalità della serata la presenza, per la prima volta a un nostro dibattito, di un piccolo gruppo della comunità cinese.
La foto delle cinesi alla Baracca è stata scattata da Lanfranco Nosi.

giovedì 7 gennaio 2010

Un segnale incoraggiante


Nel terroristico tempo del 'body scanner'; nell'ipertecnologico cortocircuitale mondo del cinema in 3 D, è stato per me una vera sorpresa vedere tanti bambini frequentare la stagione teatrale a loro dedicata nel periodo delle feste al Teatro La Baracca, dove, per 'partito preso' la tecnologia è ridotta ai minimi termini della luce sul palco e allontanata per far spazio a storie e attori ai quali sono demandati tutti gli effetti speciali possibili.

I bambini sono stati anche attratti dall'edificio della Baracca, da loro reputato confortevole e rinominato in vari modi, i più fantasiosi.

Mi ha dato speranza vedere anche tante giovani coppie, non solo i nonni, che portano i loro bambini a teatro, nel nostro piccolo - ma scusate se mi abbandono un po' - grande teatro.


Maila Ermini
Nella foto La Baracca il 19 dicembre 2009

mercoledì 6 gennaio 2010

Confermato il dibattito con video

E' confermato il dibattito sull'alluvione di Natale 2009 nella zona del Calice e delle Pantanelle a Prato per venerdì 8 gennaio, ore 21, al Teatro La Baracca (Via Virginia Frosini 8, Casale di Prato), con ingresso libero.
Per l'occasione sarà proiettato in esclusiva un breve video di 16' con le testimonianze di alcuni alluvionati.

Tante belle cose

Lievemente modificato rispetto al previsto, ma solo nelle date. Ospitiamo Massimo Smuraglia, si replica Carla Lonzi sono io! e finiamo april...