domenica 13 febbraio 2011

Nasce il Comitato dei Parchi a Prato. Una domanda, anzi due

Tanti auguri al nuovo Comitato per i Parchi, speriamo che davvero serva a smuovere qualcosa per Gonfienti.
Tuttavia una prima domanda: che ci fa il collezionista Giuliano Gori di Montale in questa rosa di nominati?
Ha qualche competenza al riguardo oltre essere un amico del sindaco Cenni? Forse la spiegazione è sfuggita alla penna del giornalista dell'articolo che copiamo qui sotto.
Seconda domanda: perché nel comitato per i Parchi il Sindaco non ha nominato un rappresentante della base di protesta o dei comitati, che tanto lavoro ha svolto per Gonfienti, per le Pantanelle o l'ex-area Banci?
Continua a mancare la memoria, in questa città, e chi ha combattuto per una Prato diversa, e non parlo solo della sottoscritta, non viene nemmeno considerato.
Forse perche non siamo abbastanza amici del Sindaco?
E la partecipazione, di cui tanto parlano?

Maila Ermini









Centauro: «Il nostro compito è valorizzare le aree verdi e renderle fruibili alla città»
Parchi, ecco gli “undici saggi”. 
Il comitato nominato dal sindaco. Le priorità: Gonfienti e Cascine
PRATO. Parco archeologico di Gonfienti, parco delle Cascine di Tavola. Saranno queste le priorità del neo costituito “comitato di saggi” che si occuperà, da qui in avanti, di valorizzare i parchi per la fruizione, di tutela ambientale e paesaggistica, di recupero e promozione delle strutture di pregio storico e artistico che all’interno dovessero trovarsi. E’ stato “battezzato” dalla giunta che martedì ne ha deliberato la nascita, il “Consiglio scientifico cittadino per la tutela e lo sviluppo del sistema dei parchi”. Undici i componenti del consiglio tra i quali l’architetto Giuseppe Centauro e il collezionista Giuliano Gori, entrambi nel pool di consiglieri del sindaco, l’esperto della Calvana nonchè chimico e speleologo Fiorenzo Gei, Marco Bastogi, geologo pratese, oggi libero professionista, Federico Maetzke, pratese con cattedra sull’ordinamento dei servizi forestali all’Università di Palermo, Michelangelo Zecchini, archelogo lucchese di fama, oltre al geologo Giovanni Pratesi, Andrea Passini esperto di scienze naturali, Maurizio Marinozzi, veterinario, Franco Gervasio, ricercatore universitario e Christian Corda, matematico. I saggi - sigla Csc - opereranno sui parchi già costituiti: l’area protetta del Monteferrato, l’Anpil della Calvana, il parco fluviale del Bisenzio, il parco della Cascine di Tavola ma avranno anche il compito di mettere a sistema altre aree verdi di Prato, a cominciare all’area di Gonfienti, dall’oasi faunistico-naturalistica delle Pantanelle per finire con la realizzazione del nuovo parco - previsto nel piano strutturale - che nascerà lungo la Declassata: il “Parco della Pace” museo all’aperto di arte e sculture contemporanee. «Si tratta - spiega Centauro, uno dei componenti del Csc - di una sorta di grande anello verde attorno all’intera città che ha necessità di progetti e interventi». Due priorità: portare avanti il progetto esecutivo del riassetto della rimessa delle barche alle Cascine, progetto firmato da Centauro e finanziato con 800mila euro, primo tassello della riqualificazione dell’area - fortemente valuta dal sindaco Cenni che alle Cascine vorrebbe il polo agroalimentare cittadino - e intervenire sull’area archeologica di Gonfienti.
 Sulle Cascine, in particolare per il progetto di riallagamento dei canali, è il dipartimento di Ricostruzione e restauro dell’Università di Firenze ad aver fatto passi avanti. Lo studio è stato accettato tra quelli finanziabili dal bando della Fondazione Cassa di Risparmio. Per Gonfienti il Consiglio «nell’assoluto rispetto di quella che è l’autorità competenete sull’area archeologica, ovvero la Soprintendenza, - continua Centauro - si impegnerà a tracciare quelle linee necessaria alla sua valorizzazione». In primo luogo, studiando un modo «per rendere distinte le funzioni che oggi svolge Interporto» che da una parte finanzia i saggi della Soprintendenza e dall’altra deve sviluppare le attività della piattaforma logistica. «In questo senso - conclude Centauro - è necessario sedersi tutti attorno a un tavolo per trovare la strada migliore». (Il Tirreno)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io devo fare un'altra domanda: ma non c'era il Parco della Piana? Quanti enti ci sono a occuparsi della stessa cosa?
Sembrano sono enti su enti, posticini su posticini.
Così, se qualcosa non va, si può dire: no, è colpa dell'altro.
E poi: che tipo di parchi vogliono fare? Mettere le statue del Gori?
Le richieste dei comitati erano altre!

Lucia Valori, Prato

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