venerdì 7 ottobre 2011

In commissione per Gonfienti, ovvero come prendersi per il...

C'è da un po' di tempo una interrogazione di Massimo Carlesi (capogruppo PD) al Comune di Prato sullo stato della nostra Gonfienti. Forse per questo si è riunita la commissione cultura, che giustamente ha ascoltato la voce autorevole di un archeologo.
Avrebbero dovuto chiamare anche me, però. Quante cose avrei potuto dire e raccontare, anche di quelle che non scrivo qui. Che peccato non mi chiamino mai. Oppure bastava, come fanno di nascosto, che sbirciassero questo sito.
Ora faranno una mozione condivisa da presentare in consiglio? Ah ah ah.
Insomma, continuano a prenderci per IL.
In tutti questi anni, nessuno ha fatto nulla, nulla.
Né la Provincia, con l'assessore Edoardo Nesi, piuttosto indaffarato con i suoi libri e facebook, né il Comune con le promesse di Cenni (ma dov'è?) o altri. Per non parlare della Soprintendenza, con il suo atteggiamento difficile (?) da decifrare. Nemmeno una denuncia ai Carabinieri ha potuto qualcosa.
Ma insomma, dov'è l'inghippo? E' l'Interporto, ormai paralizzato, morto prima di nascere, morto che vogliono estendere anche nel Comune di Campi?
Questa storia della città negata di Gonfienti, una delle massime scoperte archeologiche degli ultimi tempi, ha dell'incredibile. Tutti la vogliono, ma nessuno fa nulla, la lasciano morire.
Cosa ci sarà SOTTO?
Dopo aver scritto il libro che non ha vinto lo Strega e non è stato presentato dal Signor Augias su o.d.s,  la faccendaccia sarà materia del mio prossimo primo GIALLO-NOIR.


"Gonfienti di nuovo sommersa dalle erbacce
L’allarme dell’archeologo Zecchini in commissione Cultura
PRATO. «Molti pensano a riprendere gli scavi. È una richiesta legittima, ma fossi in voi prima penserei a restaurare i reperti già emersi». Con la politica impegnata a dirimere la responsabilità sullo stallo nei lavori di recupero di Gonfienti, l’archeologo Michelangelo Zecchini cerca di essere realista. E di instillare realismo nella commissione consiliare cultura riunita sotto la presidenza di Roberto Baldi. Sono note le difficoltà nei conti per la società Interporto, che allontanano la scissione del ramo d’azienda comprendente i terreni archeologici e con essa la speranza di vedere in tempi brevi una ripresa degli scavi. Così, la preoccupazione numero uno di Zecchini è di tutelare i ritrovamenti che da mesi versano in delle condizioni inaccettabili. Sommerse da piante alte quasi mezzo metro - con una doppia ripulitura costata 50 mila euro ormai datata - le testimonianze della città etrusca rischiano di finire sfigurate, per sempre. Per salvarle sarà utile da subito fare pressioni sull’unico vero responsabile: la Soprintendenza. Fu Angelo Bottini, prima di essere chiamato a Roma, a fissare tre priorità per la Toscana: Cortona, Pisa e Prato. È stata mantenuta nel tempo soprattutto la seconda promessa, mentre per Gonfienti i lavori si sono ben presto interrotti. Lasciando gli amministratori locali in mezzo a un sentiero. Da una parte non potevano tornare indietro di fronte alla grande scoperta archeologica, ma al tempo stesso si sono trovati nell’impossibilità di finanziare nuovi scavi. Pertanto, se la Soprintendenza è partita, solo la Soprintendenza, mettendo a disposizione risorse, può portare gli scavi a termine. Un semplice intoppo burocratico? No, una consuetudine che per Zecchini è diventata deontologia di ogni buon archeologo. Zecchini si spiega anche facilmente la differenza di trattamento fra il cantiere delle navi romane a Pisa e la città etrusca: «Nel primo caso si sono mobilitate le televisioni. Sarebbe utile anche per Gonfienti esercitare una simile pressione con l’informazione». Essendo un problema di fronte al quale la politica finora non ha saputo dare collettivamente una risposta, per una volta Pdl e Pd ripongono le asce di guerra e lavorano ad una proposta condivisa, forse una mozione da presentare in consiglio. Anche se basta parlare dell’ennesima commissione bigiata dall’assessore alla cultura Anna Beltrame per accendere le perplessità della consigliera Pd, Ilaria Santi: «Capisco i suoi impegni, ma perché fa mancare la sua forza istituzionale quando sarebbe utile?». C.P. "(Il Tirreno)

P.S. Per il giornalista: ma santi numi mantovani, perché usare il verbo 'bigiare',  variante diatopica per 'marinare la scuola'? Si potevano scegliere altri termini, piuttosto che questo aromatizzato al giovanilismo! (Ah, viene fuori il mio futuro-passato di linguista e di prof !).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho visto la trasmissione di Augias in cui c'era il Nesi che decantava se stesso e le sue prose premiate (uno spot ottenuto dalla sua casa editrice per vendere di piú, sappiamo bene come funziona, Nesi...), ma mi chiedo se questo auto-assessore ha avuto il coraggio di sfruttare l'occasione mediatica ghiotta ghiotta per non dico sviscerare ma almeno accennare al ritrovamento Gonfienti in una cittá in crisi di lavoro come Prato.
L'ha fatto? Lo chiedo a chi ha visto la trasmissione.
Se sí, allora bravo Nesi, per una volta; se no, allora bravo il Nesi di sempre, puledro di scuderia partitica e figlio di papá che 'tiene famiglia'.

Angelico Delficcati

Maila Ermini ha detto...

No, Angelico, Nesi non ha parlato di Gonfienti.
Ho visto la trasmissione sul sito Internet di RAI 3, programma Le storie, andato in onda il 28 settembre, se non erro.
Effettivamente un'occasione mancata.

Anonimo ha detto...

Attacco del PdL a Nesi...(Ora si sono svegliati!...) SL
“La giunta Gestri al solo sentir parlare di abolizione delle Province, ha smesso di lavorare per la città”. Usano l’ironia i consiglieri provinciali del Pdl Sergio Toccafondi e Francesco Mugnaioni per denunciare quella che, a loro modo di vedere, è una vera e propria paralisi dell’attività amministrativa a palazzo Buonamici.
“Escluso il progetto del cine-porto per lo sviluppo dell’industria cinematografica a Prato e qualche passeggiata a cavallo con l’ippovia in val di Bisenzio – dicono i due esponenti dle centrodestra – l’Ente Provincia ha, di fatto, interrotto i suoi lavori. Dal 3 agosto, il consiglio si è riunito per la prima volta dopo l’estate, il 6 ottobre con ben 23 argomenti all’ordine del giorno, per poi non arrivare a discuterne neppure la metà. Ci sono casi poi, come quello dell’assessore Nesi, già molto assenteista, che da quando ha vinto il premio Strega non si è più fatto vedere, se non per un quarto d’ora per prendersi i complimenti e gli applausi al corteggio storico

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore

"Amo il teatro perché si arriva alla verità smascherando il falso; mentre nella realtà si arriva alla falsità smascherando la verità&qu...