domenica 13 novembre 2011

Lettera all'Assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti

Questa è la lettera che ho scritto all'assessore Scaletti in seguito alla chiusura del Circuito Sipario Aperto e della sua conseguente risposta.


Buongiorno, Assessore Scaletti.
La ringrazio molto per la lettera, e rimango in attesa dei nuovi provvedimenti.
Tuttavia preciso che avevo richiesto un appuntamento, e che solleciterei.
La situazione dell'economia culturale è drammatica, e noi come Teatro La Baracca resistiamo eroicamente, mi permetta di dire così ma senza enfasi, in un totale deserto di seria programmazione culturale, totalmente assorbiti da un monopolio che non dà possibilità alla libera espressione, che schiaccia le forze creative e preclude nuovi sviluppi economici nonché artistici. Noi veniamo costantemente oscurati dai mezzi di informazioni locali, snobbati dal potere comunale e provinciale. (Tuttavia, a onor del vero anche se per calcolo politico, l'assessore al Comune di Prato, pur non facendosi mai vedere da noi, ha almeno mostrato un minimo di interesse per le nostre attività; invece l'assessore alla provincia non si è mai interessato, né si è mai visto, se non sui giornali).
I privilegi sono troppi e devono essere abbattuti. Ci sono compagnie e gruppi di potere protetti politicamente che non fanno circolare gli artisti come sarebbe giusto; ci sono lobbies che resistono ai cambiamenti che chiediamo da tempo, inascoltati.
La Fondazione Toscana Spettacolo ha cambiato i suoi dirigenti, ma non il suo atteggiamento. A circuitare nei teatri vengono chiamati le solite persone, gli artisti televisivi o, demagogicamente, i giovani, a cui presto si sostituiscono altri giovani.
Dicono che altrimenti non riempiono i teatri, che l'obbiettivo è quello di fare in modo che la gente vada a teatro. Mi permetta però di dire che il metodo è sbagliato. Non si fa altro che seguire l'esempio televisivo e dei teatri berlusconiani, per cui alla fine la gente non va a teatro perché tanto vale vedere l'artista in televisione; oppure l'artista protetto non va, non piace, e quindi alla fine i teatri sono vuoti. La gente ha smesso di andare a teatro anche per questi motivi.
Queste stesse cose avevo ripetuto l'anno passato al Dott. Brugherio, che fu molto gentile con me e mi rassicurò in particolare sul mantenimento del circuito di Sipario Aperto, che fino a oggi, pur con modestistimo contributo, ci ha aiutato. E che invece voi intendente come superato.
Spero che le nuove misure tengano conto di questo nostro drammatico appello.
Che la situazione sia drammatica glielo dice anche una lettera fra le tante che abbiamo ricevuto - di questo tipo ne riceviamo tantissime - e che trascrivo, omettendo il nome e il riferimento per rispetto del privato. Molti artisti non parlano della loro miseranda situazione perché se ne vergognano.
Cordiali saluti e grazie per l'attenzione.

Dott.ssa Maila Ermini,  Direttrice del Teatro La Baracca

(Segue il testo della lettera del giovane che chiede lavoro come tecnico e che si può lettere nel post precedente).

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