lunedì 28 gennaio 2013

Il Movimento 5 Stelle e i leader

Grillo e compagnia sostengono, in una intervista vippara e radical-chic con Dario Fo, che loro sono  contro il leaderismo, che l'hanno superato.
Che non si chiameranno 'onorevoli', una volta arrivati in Parlamento, ma 'cittadini'.
Viene da ridere.
Il M5S è una delle ultime quintessenze del 'leaderismo': senza Grillo quel movimento non solo non sarebbe mai nato, ma non continuerebbe a esistere un minuto in più.

Credo poi che non ci sia niente di male ad aver un buon capo. Un rappresentante o che cosa. Anzi, che sia auspicabile.
Come avere un buon maestro, ha nell'allievo un benefico effetto. Purtroppo mancano i buoni rappresentanti, o i buoni maestri.
Guardate il disastro dei 'prof' italiani, inseriti nel 'lavoro' scolastico a forza di quizzoni.
In parte, oltre ai nefasti risultati della politica scolastica degli ultimi governi -Gelmini ministro ultimo ridicolo esempio - al fallimento dell'istruzione italiana contribuisce e ha contribuito aver incoronato insegnanti persone, soprattutto donne, che non ne avevano proprio la grazia e la decenza, oltre che la preparazione. 

Grillo e il suo alter ego Casaleggio 'mentono sapendo di mentina'.

Riguardo a Fo, già Pasolini qua e là nei suoi scritti, disse già tutto. (1)



(1). "L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Non c'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra: soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra. Il teatro italiano, in questo contesto (in cui l'ufficialità è la protesta), si trova certo culturalmente al limite più basso. Il vecchio teatro tradizione è sempre più ributtante. Il teatro nuovo - che in altro non consiste che nel lungo marcire del modello del Living Theatre (escludendo Carmelo Bene, autonomo e originale) - è riuscito a divenire altrettanto ributtante che il teatro tradizionale. E' la feccia della neoavanguardia e del '68. Sì, siamo ancora lì: con in più il rigurgito della restaurazione strisciante. Il conformismo di sinistra. Quanto all'ex repubblichino Dario Fo, non si può immaginare niente di più brutto dei suoi testi scritti. Della sua audiovisività e dei suoi mille spettatori (sia pure in carne e ossa) non può evidentemente importarmene nulla. Tutto il resto, Streher, Ronconi, Visconti, è pura gestualità, materia da rotocalco". (PPP, Bestia da Stile, introduzione. Altri commenti negativi di PPP su Dario Fo anche altrove).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura...Provate a leggerlo, e poi mi direte se Pirandello, Mann, Eliot, Boll, Steinbeck, Hemingway e molti molti altri non provino raccapriccio nelle loro rispettive sedi funebri.
Probabilmente un altro capolavoro tattico dell'attuale Piddí (... come si chiamava a quei tempi?) vedere penultimo premio strega al liquoroso tessitore di memorie (ora povero 'maserato' dai ricordi)

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