martedì 12 febbraio 2013

Ma senti un po' il vescovo Agostinelli...


Leggete quello che dice il vescovo...sopratutto a me colpisce il riferimento alle cariatidi della cultura, anche se  io correggerei: via la gente che non sa fare il mestiere che dice di fare; e dettaglio, le 'cariatidi' sono anche giovani, non solo vecchi. Gente messa al posto giusto solo perché fa comodo o sono imbelli, o pavidi, o non fanno che ripetere i motivetti che il potere vuole ascoltare.
Per questo, oltre che per invidia, preferiscono mostrare la cacca piuttosto che uno spettacolo come Cafiero Lucchesi.
E anche bisognerebbe mandare via quei preti e quella santa gente che mi hanno 'condannata', e senza aver visto niente, perché ho raccontato la storia dei Celestini di Prato, dei Concubini di Prato...che alloggiano nella Curia, nelle chiese di cui Agostinelli è il pastore.


"E ora lascino anche le tante cariatidi attaccate al potere
Il vescovo di Prato plaude al «gesto esemplare» di Ratzinger e rottama gli inamovibili della politica e della Chiesa
di Mario Lancisi (IL TIRRENO) FIRENZE Le dimissioni del papa? «Il suo è un gesto profetico e d’esempio per tutti coloro che ricoprono posti di primo piano nella Chiesa e nella società». A sostenerlo è il vescovo di Prato Franco Agostinelli, aretino, fino a qualche mese fa a capo della diocesi grossetana, in un comunicato stampa di commento delle dimissioni di papa Ratzinger. Insomma papa Benedetto XVI ha avuto il coraggio di farsi da parte quando ha scoperto di non avere più le forze di guidare la Chiesa, ma troppi invece restano aggrappati alla poltrona. Parole dure contro la gerontocrazia, quelle pronunciate da mons. Agostinelli. «Ci deve animare un pensiero di gratitudine anche per l'esempio che il Papa ci dà con questa sua decisione. Non è facile trovare persone che a un certo punto sanno riconoscere l’impossibilità di proseguire in modo adeguato il proprio incarico», esordisce il presule pratese. Il gesto del Santo Padre è un esempio che vale per tutti, « per noi uomini di Chiesa ma anche per chi ricopre posti di primo piano nella società», spiega Agostinelli nella sua nota. Poi l’affondo: «Vediamo tutti i giorni come il mondo della politica, della cultura e della economia sia talvolta un museo di cariatidi che per tanti decenni continuano a guidare le sorti dei popoli», osserva il vescovo di Prato. Cariatidi: persone anziane che professano idee vecchie, suggerisce il vocabolario. Parole che sanno di rottamazione. Che colgono gli umori profondi della gente infuriata per una classe dirigente immobile, sembra uguale a se stessa, senza il coraggio civile di farsi da parte. Monito - quello di monsignor Agostinelli - che non guarda solo alla nomenklatura della politica e dell’economia. No, il vescovo pratese punta il dito anche in casa propria, a quello che avviene anche nel mondo della Chiesa: «quante comunità invecchiano per l'ostinazione dei loro pastori a rimanere nonostante oggettive difficoltà?», si chiede Agostinelli. Al di là della gratitudine « per quello che il Santo Padre ha fatto in un momento non del tutto semplice per la vita della Chiesa», il vescovo di Prato cerca di dare al gesto “profetico” del papa il valore di un esempio che guarda al futuro. «Quelle che stiamo vivendo sono epoche di grandi trasformazioni e la Chiesa è stata chiamata a dire una parola, a riprendere la sua collocazione in un contesto di profondo cambiamento. Credo che Benedetto XVI abbia condotto saggiamente la Chiesa in questi mari tempestosi che sono il nostro tempo», ha proseguito ancora il vescovo. Ma il nocchiero papale ha indicato una rotta alla Chiesa e alla società: quella di puntare sul potere come servizio, sull’esigenza di ricambio. All’Italia e alla Chiesa degli inamovibili , il passo indietro del papa indica che il futuro può scaturire da un’idea di potere in cui le posizioni di vertice non si fossilizzino. Più forze fresche al posto delle Cariatidi. 

1 commento:

Simone ha detto...

Dalle primissime uscite pubbliche devo ammettere che Agostinelli mi convince assai più del predecessore. Vediamo prossimamente, per adesso mi fa viva simpatia, senza dubbio.

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