mercoledì 6 febbraio 2013

Perché Grillo non ha testimonial fra gli artisti

La domanda è: perché Grillo, che è un artista, non ha testimonial fra gli artisti?
Vediamo Covatta che appoggia Ingroia, innumeri saltimbanchi che appoggiano Bersani, Villoresi che appoggia Tabacci tramite Scaletti in lista, eccetera eccetera. E anche la Destra ha i suoi, Berlusconi ne ha tantissimi grazie alle sue televisioni.
Anche Cenni ha avuto il suo in Panariello.
Perché Grillo no?
La risposta l'ha data lui stesso, quando durante un comizio a Pistoia affermò che il teatro non deve essere finanziato. E quindi nessuna arte.
Che lui ha recitato sempre senza essere finanziato.
E' inteso che Grillo parli per paradosso, per liberare gli enti culturali dall'oppressione del controllo partitico.
Ma a moltissimi, quasi tutti gli 'artisti' questa liberazione non interessa, e scappano a gambe levate. (L'artista pensa sempre a salvarsi lui, raramente si muove per ragioni etico-politiche o si aggrega politicamente. Tanto è forte questa opposizione fra artista e impegno civile serio -non conto quelli che lo fanno per autopromozione, quelli che fanno gli artisti impegnati come se fosse la recita di un copione- tanto che mi chiedevano in campagna elettorale: - Ma non fai l'artista, perché ora ti occupi di politica? Oppure: - Mica abbandonerai l'arte per la politica...). Anche Grillo ha sofferto di questa dicotomia, frequentemente si è cercato di  sminuire politicamente Grillo sottolineando il suo mestiere: è un comico, non può essere preso sul serio, eccetera.
Insomma, l'opinione corrente è : chi pratica l'arte, non può praticare la politica).

Ma allora, come fare? Come si fa Oltralpe, con una cultura sovvenzionatissima,viva eppure morta in qualche modo, conformista nella sua anticonvenzionalità di maniera, ma sostanzialmente muta e cieca ( a parte episodi sporadici), oppure praticare il paradosso di Grillo? Ma è giusto non sovvenzionare la cultura, togliersi di dosso anni e anni di politica culturale assistenzialista con l'idea di 'educare il popolo', che in Italia ha radici proprio nel Fascismo? Se è invece giusto finanziarla, questa cultura, non certo nel modo ingiusto e asfissiante dell'Italia.

Di questo si dovrebbe parlare, tanto per fare un esempio. 

Post scriptum: alla data del 19 febbraio, come puoi leggere, è cambiato tutto: anche Grillo ha un testimonial, addirittura uno Nobel:  http://primaveradiprato.blogspot.it/2013/02/fo-grillo.html

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