mercoledì 29 maggio 2013

De-stabilizzare il teatro

In uno dei suoi ultimi scritti (Lettera d'amore a Dario Fo) Franca Rame parla del fatto che in teatro non si lavori più. Dice che 'morirò di malinconia' per questo.

Sono rimasta stupita del fatto che la coppia Fo-Rame avesse problemi al riguardo; io pensavo che loro potessero recitare anche sulla luna...

Fino agli anni '80 era possibile recitare ovunque. Certo, anche in quel caso ci voleva l'appoggio, ma allora l'appoggio del partito era qualcosa di diverso.

Ma oggi, dove vuoi recitare? I teatroni piangono la morte dell'attrice, ma in realtà la coppia Fo-Rame era disoccupata.

Ma oggi, dove si può recitare?

Il fatto è che i teatroni fanno lavorare solo alcuni; altri, che possono mettere in subbuglio le maggioranze o dar fastidio a qualcuno eccetera, anche se famosi, sono tenuti distanti.

Ma perché non si dicono queste cose?
I teatri stabili, che ormai non funzionano nemmeno più, che sono fallimentari, che servono solo alla politichetta e ai partituzzi, che fanno programmazioni disgustose, commerciali, televisive o mitologiche, che allevano attori e attricette da quattro soldi, che si dimenticano degli artisti che valgono che hanno qualcosa di dare, i teatroni che usano la scuola solo per far cassetta ed espandersi con i loro falsi corsi di teatro per le scuole nelle scuole, dovrebbero essere rifondati. Ab ovo usque ad mala.



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