venerdì 21 giugno 2013

Maggio Musicale Fiorentino e l'Aeroporto di Peretola


Mentre il Maggio Musicale Fiorentino sta per chiudere i battenti, travolto dal fallimento e dall'incapacità di una classe dirigente e politica vergognosa senza pari, mandando più di trecento persone a casa, ecco che invece l'Aeroporto di Firenze va sicuro verso la sua espansione.
Basta solo che qualche consigliere regionale dica di sì, per avere la maggioranza necessaria: si farà, signor Mattei, questo matrimonio nonostante le sue ritrosie?
(E' incredibile come questi musicisti non vadano a suonargliele in testa che ne so...facciamo un nome? A Renzi! Il fatto è che gli artisti sono la peggiore razza di furbastri e vigliacchi, e non hanno le p...per farlo. Ma quali maestri! Anzi, saranno capaci di votare chi li ha messi per strada in cambio di qualche misera stracciata promessa).

"Nuova pista e holding tra aeroporti. Così la Toscana volerà in serie A
Regione, Firenze e Pisa dal ministro Lupi per Peretola e Galilei
Roma, dall’inviato Sandro Bennucci
«PER TORNARE in serie A dovete... vincere il campionato», dice divertito Maurizio Lupi, ministro dei trasporti (tifoso milanista) al presidente della Regione, Enrico Rossi, e ai sindaci di Firenze e Pisa, Matteo Renzi e Marco Filippeschi. Fuor di metafora, significa che in autunno potrà essere corretto il piano nazionale degli aeroporti scritto a fine gennaio dall’ex ministro Corrado Passera. Ma il sistema toscano, che poggia su Peretola e sul Galilei, approderà nel Core network, fra gli scali strategici d’Europa, solo a due condizioni: 1) il via libera del Consiglio regionale alla nuova pista dell’aeroporto di Firenze; 2) la fusione delle società di gestione dei due scali in una holding.
Oggi Peretola e il Galilei sono in seconda fascia, nel 
network dove Passera ha collocato anche Brindisi, Trapani e Lamezia Terme. La prospettiva del «ritorno in A», piace a Rossi e Renzi, una volta tanto in sintonia per lo stesso obiettivo (salvo scontrarsi, un’ora dopo, sui destini del Maggio musicale). E fanno festosi cenni d’assenso il pisano Fontanelli e i sottosegretari fiorentini, Erasmo D’Angelis del Pd e Gabriele Toccafondi del Pdl, impettiti partecipanti al vertice.
ROSSI rassicura il ministro. Scandisce i tempi: in luglio il Consiglio regionale «adotterà» il piano della Piana; entro dicembre lo approverà. Il governatore si blocca. Ma tutti sanno che cosa vorrebbe aggiungere: «Se non passa mi dimetto e... tutti a casa». Pensiero che fa breccia (le finestre della sala ministeriale si affacciano su Porta Pia) in Matteo Renzi. Che rinforza: «Fra adozione e approvazione, quindi fra luglio e dicembre, Firenze farà il progetto di fattibilità della nuova pista».
Manca il «Bastian contrario», ossia Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze, vicino a Sesto e Campi, i comuni ribelli della Piana. Lo rappresenta l’assessore Marco Gamannossi: che non apre bocca.
E la 
holding? Tutti, davanti a Lupi, lasciano intendere che si farà. Ma è ovvio che, intorno al tavolo della fusione, la Sat di Pisa vorrà far valere i suoi «volumi» (quasi 5 milioni di passeggeri l’anno che possono diventare 6-7), e le capacità della manager, Gina Giani. Ma Peretola è pur sempre lo scalo del capoluogo e Matteo Renzi, aspirante leader del Pd, non lascerà solo Marco Carrai, presidente di Adf, anche se Firenze non arriva a 2 milioni di passeggeri e ha uno sviluppo massimo di 3-4. Decisivo sarà il ruolo di Rossi. Sempre che tre consiglieri del Pd contrari alla variante (Paolo Tognocchi, Fabrizio Mattei, Vanessa Boretti) non cambino idea. Senza i loro tre voti la maggioranza non ha i numeri. Allora addio core (la serie A degli aeroporti). Perché il ministro milanista non firmerà la «promozione» senza garanzie. (La Nazione)


4 commenti:

Simone ha detto...

La realtà all'interno del Maggio è assai più complessa, articolata e variegata di quello che passa all'esterno o (peggio) di ciò che scrivono i giornali. Ti garantisco che ben pochi lì dentro ri-voteranno personaggi e parti politiche che sono venute meno non solo al buon governo ma anche all'assunzione di proprie responsabilità.
Non entro in ulteriori dettagli, ma ti invito a non generalizzare troppo.

Anonimo ha detto...

Mah. Le generalizzazioni ci possono sempre essere, ma io credo che l'autrice abbia visto bene in molti di noi.

Luca

Anonimo ha detto...

Certo i musicisti non protestano, lo fanno fare alle maschere e agli impiegati, pena il rischio di perdere ingaggi...Suonano spesso spartiti di partiti...

Andrea

Simone ha detto...

Invito il sig.Andrea a evitare generalizzazioni. Non solo sono piuttosto grevi, come argomentazioni, ma possono addirittura risultare offensive .

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