lunedì 30 settembre 2013

Omosessualità: la finta tolleranza della società italiana

Durante una intervista al programma La Zanzara di Radio24, condotto da uno dei peggiori giornalisti-servi di cui si possa fregiare la nostra Italietta (pur dichiarando che invece dice quello che gli pare), il signor Barilla è incappato nella trappola ed ha affermato che non solo la donna è l'angelo del focolare come si vede nelle pubblicità della sua famosa 'casa', ma che la pasta più famosa del mondo non farebbe mai una pubblicità di una famiglia di omosessuali, perché la sua idea di famiglia non è quella (pur rispettando le scelte sessuali di ognuno eccetera eccetera).

E' scoppiata la polemica, ed era proprio quello che voleva il giornalista al servizio dei potenti signori del danaro locale, i quali, tramite la radio che finanziano invece si dichiarano tutti a spada tratta in favore della famiglia omosessuale eccetera eccetera.

Si è paventato addirittura il boicottaggio alla famosa ditta a livello internazionale e sono seguite le solite scuse.

Ora, a parte il fatto che è bene ricordare il detto di Voltaire ("Disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo") e che il rischio sia quello che non si possa esprimere il proprio pensiero, pur retrogrado e banale o quello che si voglia (insomma bisogna tutti avere gli stessi pensieri per poter comprare gli stessi prodotti?), bisogna dichiarare che l'Italia non è affatto a favore degli omosessuali. La Chiesa, contro cui i giornalisti servi non si scagliano, ha condotto per secoli la sua campagna contro l'omosessualità - pur essendone afflitta con relativi scandali - e non ha affatto cambiato opinione ora che c'è Francesco Papa; ha soltanto mostrato un atteggiamento più tollerante, dovendo rifarsi la faccia.

Come è accaduto per l'emancipazione femminile, così anche per gli omosessuali si tratta di un accettazione di comodo, caratterizzata dall'interesse commerciale. Le donne, emancipandosi e avendo sulla carta stessi diritti doveri dell'altro sesso, sono diventate perfette consumiste, inserite a pie' pari nel sistema capitalistico (rimanendo di fatto schiave della casa e della relativa gestione familiare); lo stesso vale per gli omosessuali, un'altra grande fetta di mercato, a cui, a patto che sia sottomesso alle regole, si è disposti a fare concessioni e a essere a favore delle loro richieste.

Insomma come è stata l'emancipazione femminile, anche la tolleranza sulle scelte sessuali di ognuno non è che una dichiarazione di comodo frutto di una valutazione di marketing sociale. 

L'Italia è un paese dove le donne non sono affatto emancipate e visceralmente ostile agli omosessuali.

1 commento:

Simone ha detto...

Concordo, e sottolineo la grettezza e cafonaggine del conduttore de "La zanzara", che tratta gli ascoltatori con un'arroganza e una supponenza incredibile, che interrompe o non si sforza di capire chi non la pensa come lui ( a meno che non sia un ospite "importante", tipo Paolo Villaggio ). Insomma il tipico esempio di cafone saccente con manie di grandezza in quanto conduttore radiofonico. Giusto in Italia gente come lui riesce a arrivare a condurre una trasmissione su una radio importante come Radio24.

Tante belle cose

Lievemente modificato rispetto al previsto, ma solo nelle date. Ospitiamo Massimo Smuraglia, si replica Carla Lonzi sono io! e finiamo april...