giovedì 26 settembre 2013

Perché Gaetanina Bresci

Mentre le compagnie e i teatri si autocelebrano e intascano soldi a destra e a sinistra (dipende dalle regioni e dagli agganci politici, solo così si può prosperare); mentre ci hanno negato la residenza teatrale -faremo ricorso -; mentre nessun assessore o autorità in questi anni dall'insediamento della giunta comunale o provinciale o regionale ci è mai venuto a trovare o a vedere, con una scusa o con un'altra, come se fossimo la peste bubbonica,  anzi come se fossimo untori, se si esclude una volta un consigliere comunale e, sempre una volta, il direttore artistico del Met Paolo Magelli  (ma poi  telefonò arrabbiato per un mio articolo e buonanotte), debuttiamo sabato prossimo con GAETANINA BRESCI (Mio padre Gaetano il regicida) in assoluta autoproduzione.

In questi anni abbiamo studiato molto, e ci siamo preparati, allenati. Come si dice, abbiamo fatto più fiato, ammorbidito e reso più profonda la voce, agile il corpo. Nonostante l'età non più giovanissima. Abbiamo scritto tanto, perché il nostro è un teatro di attore e di parola.
La parola come scheggia. Il teatro come azione politica nel senso etimologico della parola, oltre che estetica. In quattro anni, solo io, ho scritto più di dieci opere.
E' un teatro senza scenografie, fatto di poche cose. Libero anche in questo.
Non solo resistiamo, ma in questi anni questi signori che ci hanno negato l'esistenza, in realtà ci hanno nutrito. Nutrito con tutte le loro bestialità, ingiustizie, omissioni, silenzi, mancanze. Ci hanno tolto tutto e in questo toglierci, privarci di tutto, ci hanno rafforzato interiormente e ringiovanito.
Gaetanina Bresci arriva dunque come frutto di un percorso travagliato ma ricco, simbolo come lei di qualcosa di irriducibile.
Siamo anche sereni, nonostante non so fino a quanto ancora potremo essere così ottimisti riguardo al futuro. Ma chi lo può essere, veramente? Coloro che ora si fregiano dei titoli di guru dei grandi teatri? Coloro che decidono chi far vivere o far morire nella mostra della loro finta indifferenza (vedi alla voce 'invidia') o, ancora, coloro che si sono fatti assumere grazie ai voti di papà?

Dedico Gaetanina Bresci , che vi invito a non perdere, a Pier Paolo Pasolini, che scrisse: "Ho nostalgia di quella gente povera e vera che si batteva per abbattere quel padrone senza diventare quel padrone".

Il Teatro La Baracca presenta

GAETANINA BRESCI
Mio padre Gaetano, il regicida

Un dramma scritto e interpretato da Maila Ermini
Con Gianfelice D’Accolti

28 settembre
4-12-19-26 ottobre 2013
ore 21 al Teatro La Baracca, Prato

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