sabato 26 ottobre 2013

SIETE TUTTI RESPONSABILI

Basta con le multisale delle multinazionali, i grandi teatroni superfinanziati dalla partitica, i grandi gruppi o 'sistemi della 'cultura'. Non potete essere contro le multisale e poi non frequentare i piccoli cinema, i piccoli teatri - quelli pochi ancora esistenti, come il mio, che non beccano che piccolissime briciole, quando va bene. 
Tutti questi cari 'rivoluzionari', che poi si ritrovano  ad avere il culetto sopra le poltrone comode e alla moda.
Siete tutti responsabili di quello che sta accadendo alla cultura, l'assoluto declino verso il nulla insensato del 'marketing' culturale (che produce danni gravissimi all'economia).


(Da La Nazione)
CINEMA LO STORICO GESTORE: «POCHI SPETTATORI E TANTE SPESE»
«Tre sere, ventisette biglietti- Il Borsi non va più avanti»
Martedì incontro sul da farsi. «Rischiamo di chiudere»
SOLO 27 SPETTATORI nello scorso fine settimana. E con un incasso pari a 160 euro. Il cinema Borsi lancia l’allarme: «Siamo a rischio chiusura». Lo storico schermo del centro storico - di proprietà della diocesi pratese - aperto dagli anni ’30 del secolo scorso, rischia di cessare l’attività per mancanza di introiti. I biglietti venduti sarebbero calati esponenzialmente proprio negli ultimi mesi, registrando il picco lo scorso weekend: 3 spettatori venerdì, 9 sabato e 15 domenica.
«ORMAI NON viene più nessuno — dichiara amareggiato Littorio Meucci, 80 anni, gestore del Borsi dal 1° novembre del 1975 — I pratesi frequentano solo le multisale e i cinema del centro vengono dimenticati».
Da quando anche l’Eden si è modernizzato con più sale e offerte per gli spettatori, in centro storico i cinema ‘vecchio stile’ rimasti sono soltanto due: il Terminale e, appunto, il Borsi. «Per potersi mettere al passo coi tempi occorre fare degli investimenti onerosi — spiega Meucci — e a questi dobbiamo aggiungerci le bollette della luce, dell’acqua, del riscaldamento e i costi del personale. Così non riusciamo ad andare avanti».
IL FUTURO è ancora da decidere, comunque. Mercoledì scorso, durante l’incontro con la Curia, sono stati presentati i bilanci relativi agli ultimi mesi e martedì della prossima settimana probabilmente verrà presa una decisione definitiva sulla sorte di quella che rappresenta una sorta di istituzione per la nostra città.
«Siamo stati i primi — continua lo storico gestore — a programmare i cineforum, ad inserire Prato in una cultura più ampia, scegliendo proposte profondamente attuali che però i pratesi di oggi non sembrano più apprezzare. La gente se ne frega e va da un’altra parte. Non chiediamo soldi a nessuno, chiediamo solo il pubblico».
PROFONDAMENTE dispiaciuto anche il nipote di Meucci, Daniele Melani, che spesso dà una mano al nonno nella gestione del cinema. «Il Borsi fa parte del patrimonio culturale della nostra città, non possiamo permetterci di perderlo. E’ uno dei pochi cinema rimasti aperti in centro e propone una programmazione particolare, soprattutto di cinema d’autore».
IN ATTESA di conoscere la futura sorte del Borsi, non mancano le proposte: «La gestione potrebbe essere diversificata — avanza l’idea Melani — Il cinema potrebbe ospitare mostre fotografiche, iniziative culturali ed esposizioni temporanee». D’accordo anche Meucci che il 1° novembre festeggerà i 38 anni di gestione. Speriamo senza brutte sorprese.Chiara Agostini

1 commento:

Simone ha detto...

Costruire multisale su un territorio che già ne aveva a sufficienza (alla multisala dei Gigli, nata per prima, che bastava e avanzava a coprire l'area Prato-Sesto-Firenze si è affiancato l'inutile orrendo doppione dell'Omnia Center a pochi chilometri ) produce questi disastri.
Si è "abituato" il pubblico a uscire dal centro per andare al Cinema, in questo modo, ed era facilmente ipotizzabile che le conseguenze sarebbero state catastrofiche per i cinema del centro. Poi sicuramente entrano in gioco altri fattori di carattere più generale, ma una bella mano a questo stato di cose è stato dato con la politica delle Multisale a pioggia.

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