giovedì 7 novembre 2013

La politica come fango è sempre fascista

Fare politica gettando fango sull'avversario è sempre di stampo fascista. E' violenza.
Il movimento fascista fu molto abile nell'utilizzarla, pur non esistendo il 'democratico' internet, e la seppe poi corredare con botte da orbi a chi stava politicamente da un'altra parte, fino all'uccisione degli avversari, come fu il caso di Matteotti.

Oggi non si arriva a questo, il lavoro è, almeno ancora,  più 'pulito' e si butta addosso all'avversario, tutta una serie di fango corredato da insulti. (Ma in Grecia stanno passando alle mani e alle pistole,  altro paese come il nostro di stampo fascista).

La violenza verbale, la calunnia generalizzata, l'uso della parola come arma è quanto di più vicino ora alla politica, che dovrebbe avere come mira, alla fine, la risoluzione dei problemi che l'uomo, con il solo essere tale, pone nel mondo.
Certo, la politica non può essere nemmeno e solo il 'fair play', ma la degenerazione è in atto.

Cittadini più o meno prezzolati, più o meno ambiziosi e interessati ma generalmente, politicamente mediocri, utilizzano questo sistema per sbaragliare avversari e farsi campo per il posto, lo scranno che, in tempi così difficili, è molto ambito.

D'altronde la prospettiva è che ci sia una forte riduzione degli scranni e che la lotta diventi più agguerrita.

Naturalmente questa non è politica, ma il sistema fascista di 'fare politica', di cui gli italiani sono campioni, ma certo non solo.
Infatti l'assalto verbale, il gettare fango e discredito sull'avversario è in uso nel mondo statunitense presunto democratico e, in genere, in tutto il continente americano  (gli americani del Nord sono aiutati dalla tradizione protestante e bigotta). Si va a caccia della pecca e si ordinano fascicoli per raccogliere informazioni sull'altro.

Il problema poi alla fine non è soltanto il fango gettato, magari ingiustamente, sull'avversario, ma che tutta questa lotta, contrariamente a quanto accadeva al tempo dei Fascisti, non cambi nulla. Che spesso la lotta avviene all'interno del 'potere' vero, insomma accade quello che popolarmente viene definito lo'scannarsi fra di sé'.
Si tratta quindi di lotta di potere, nel e per il potere.
Come è accaduto per l'affaire Cancellieri-Ligresti, di cui improvvisamente è uscita fuori l'intercettazione eccetera eccetera.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Potrei aggiiungere che e' un metodo plutocrate: vince chi ha piu' soldi perche' ha piu' mezzi e tempo per fare ricerche sull'avversario e trovare qualcosa di storto; e, se non lo trova, magari lo costruisce ad hoc. Cosi' come fanno alcuni giornalistucoli bloggettari anche dalle nostre parti, e che si ricoprono con cenci liberal-protestatari da cui sono distanti spesso mille miglia. E guai a toccarglieli quei cenci! Rabbrividiscono come verginelle che hanno intatta solo la vagina, per vendersi di nuovo al prossimo potente sensale.

Gianfelice D'Accolti

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