lunedì 9 dicembre 2013

Jasmine

Jasmine è un altro piccolo gioiello di Woody Allen, figlio di Match Point. E' la sua continuazione.
In una società dove tutti adottano i figli, avviene la frantumazione e lo smarrimento assoluto a causa dei suo falsi valori: successo e ricchezza.
Tutti mentono. I rapporti con gli altri sono solo strumentali; non ne parliamo dell'amore. Solo il sesso ogni tanto può rallegrare, ma è solo un giro di giostra, e per continuare a fare un altro giro bisogna mettere i soldi nella macchinetta. Infatti il sesso si fa nelle macchine dai vetri oscurati (e non per carenza di permissività).
Col tempo Woody è diventato un autore di commedia tragico.

Infatti formalmente egli rispetta lo schema teatrale della commedia, parlando di amore e di problemi di coppia - coppia ricca e altolocata speculare a quella povera come nella commedia dell'arte- ne segue entrambe le vicissitudini, ma le utilizza solo in funzione drammatica, anzi, tragica come veicolo della tragedia sociale dell'era iperconsumistica che coinvolge tutti gli strati sociali.

P.S. Che sia un grande regista si capisce dalla scelta e dall'uso della musica. Solo i grandi registi, pur non essendo musicisti ma lui lo è anche se amateur, sanno significare, ancora oggi che è martoriata, la musica. Vedi Pasolini, Kubrick e pochi eccetera.
Io avrei tradotto il titolo con "Gelsomina".

1 commento:

Simone ha detto...

Sottoscrivo, un ottimo film.

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