lunedì 2 dicembre 2013

Prato: una città da commissariare

La città vive da tanti giorni la sua prima pagina.
Alto numero di pedoni e ciclisti investiti, suicidi, persone scomparse, cadaveri ritrovati nei campi. Questo per dire solo i fatti recenti e dimenticare passate ma anche recenti alluvioni e disastri.
Oltre al lutto cittadino per l'ultimo tragico fatto della morte dei sette cinesi nel rogo al Macrolotto, serve una seria riflessione sul destino di una città che somma in sé problematiche irrisolte della contemporaneità, frutto di decenni di malgoverno, corruzione, collusione, ingiustizie e sfruttamenti, tutto in nome di Dio Danaro mascherato da Dio Lavoro Industriale con il suo servo Dio Operaio e Santo Partito gestore-incassatore.

Le sciocche, insulse baruffe che si stanno intravedendo per le prossime elezioni, con presunti protagonisti sicuramente inadeguati, impreparati oltreché impotenti (ché tali devono essere), assumono in queste ore una sfumatura tragicomica se non macabra, dato che tutto il movimento elettorale non sarà altro che un riassetto spartitorio dell'attuale potere; molto più benefico sarebbe un prossimo commissariamento della città, ormai incapace di governare sé stessa con l'azzeramento della inutile classe politica dirigente locale (incluso quella sindacale).

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