domenica 26 gennaio 2014

Farsa elettorale?

Con la ricandidatura ormai certa del Sindaco di Prato, Roberto Cenni, andiamo verso la definizione di una sbiadita, insipida e soprattutto molto lottizzata campagna elettorale nella città di Prato.

Da tempo i paladini del tutto cambi affinché nulla cambi sono al lavoro per intorbidare le acque, e i candidati sono, non solo fisicamente gli stessi, ma anche quando cambiano, in realtà non cambieranno nulla. Com'è il caso del 'giovane' Biffoni.

Le problematicità della città sono ancora tutte da risolvere; l'immagine di una città diversa ancora tutta da venire. 

Ormai oggi, qui o altrove, il candidato si presenta in sostanza 'muto', senza un programma, senza una idea vera e complessiva su quello che intenderebbe fare. Non ha idee, e fa finta di prendere energia democratica dal basso, di organizzare incontri per 'sentire la cittadinanza', quando invece non si sente affatto nulla, ed è dall'alto che ci si muove.

Oppure si utilizzano e strumentalizzano comitati, associazioni e via dicendo. Alcuni blog sono nati solo per questo, per intorbidare le acque. Nell'ultima campagna elettorale fu ben chiaro questo movimento; oggi, che i comitati sono ormai stati fatti tacere, a parte ogni tanto che ne resuscita qualcuno, appoggiato ora dall'uno ora dall'altro partito.
Ormai quando si dice comitato, quasi sempre si dice partito.

Prato: nella questione cinese è chiusa fra gli interessi di chi affitta e in coloro, che spesso sono gli stessi, che vorrebbero che i cinesi se ne andassero dalla città; nel frattempo si perde l'occasione che questa 'invasione' possa diventare in qualche modo anche un vantaggio per la città stessa e si è incapaci di inventarla; è chiusa  nella mancata rivisitazione urbana degli spazi, come per esempio, è il caso delle periferie, rimaste de-sensizzate e vuote; nella mancata rivisitazione della mobilità cittadina (vedi per tutte il caso del viadotto del Soccorso, oppure il piano che non c'è di rete pedociclabile), dal mancare di un programma culturale complessivo di rivalutazione delle Cascine di Tavola o di Gonfienti, troppo spesso in gioco ci sono i ricatti politici/partitici a danno della cittadinanza; nella non presenza fisica in città dei rappresentanti eletti, tutti chiusi nel 'centro' e nel palazzo; non c'è stata nessuna vera comunicazione, se non a colpi di 'spot'. Addirittura c'è stato l'utilizzo, in alcuni casi, degli strumenti comuni per fini non molto comuni...

Tanto per dire che la città aspetta una rinascita da tempo e i personaggi di questa prossima probabile farsa elettorale che si preannuncia non appaiono certo all'altezza del cambiamento, che non ci deve essere, in sostanza le forze del potere si devono mantenere tali e quali ad ora.




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