mercoledì 12 febbraio 2014

Chi ha paura della Luna?

Solo una volta io ebbi paura della Luna. Ma più che paura, fu la sensazione, l'emozione datomi del sublime, avrebbe detto Kant.
Ero a Sevilla, alla Esposizione Universale del 1992, e ricordo che una sera, mentre ero seduta come spettatrice su gradinate all'aperto, si mostrò all'improvviso enorme, grandissima, piena. Vicina come mai mi era apparsa. Il chiaroscuro in cui erano immersi i suoi crateri frastagliati, erano così visibili!, avrebbero formato la bocca e gli occhi sorridenti, come spesso ci capita di fantasticare, quando l'avrei osservata da lontano.
Per il resto mai ho avuto paura della Luna.
Da quando è stata inventata questa "Lista Luna", ecco, tutti mi guardano interroganti.
Oppure deridono, solito copione e personaggi. Forse impauriti, più che divertiti?
Che sia perché così vicina, il motivo?

Sulla "Lista Luna" ho scritto già. Chi vorrà saperne di più, non deve fare altro che venire ai prossimi incontri...lunari.
Abbiamo aggiunto Pasolini fra i nostri maestri, e io qui aggiungerei anche Orazio Costa, in onore al teatro in cui si è nata la "Luna" (fra l'altro il maestro scrisse la raccolta poetica "Luna di casa", che ho conosciuto grazie a Gianfelice, suo allievo).
Li avevo ben presenti, solo che mi ero dimenticata di annotarlo.
Scrive Shakespeare, sempre debitore alla Luna:
"Oh, non giurare sulla Luna incostante che tramuta in ogni mese nel suo corso - non sia mai altrettanto mutevole il tuo amore". (Romeo e Giulietta, II, 2).


P.S. Nella foto la nostra ispiratrice politica, la filosofa Simone Weil. A questi indirizzi (ne esistono altri) potete leggere il suo "Manifesto per l'eliminazione dei partiti politici":
In questo, la prima traduzione del lunare Franco Ferrarotti,1951:
Esiste anche una pubblicazione cartacea in italiano, Castelvecchi Editore, con la bella prefazione di André Breton, che io tengo spesso sul mio comodino, ma che potete trovare anche in uno dei luoghi più belli della città di Prato, la Biblioteca Lazzerini.


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