giovedì 27 febbraio 2014

Un altro tassello di luce nella cupa storia italiana: Luigi Tenco fu ammazzato

Esiste una associazione e un sito molto documentato e da leggere, quando avete un po' di tempo, http://www.luigitenco60s.it/ che fornisce prove esaurienti sull'omicidio - e non sul suicidio - di Luigi Tenco.
Dopo tanti anni dalla sua morte, sembrerebbe inutile ripercorrere questa vicenda, ma studenti di criminologia ci hanno fatto tesi, eminenti criminologi di sono espressi, insomma ormai le prove sono schiaccianti, e  anche se i tribunali non lo confermano, è evidente che Tenco fu ucciso per motivi politici dai cosiddetti servizi segreti deviati.
Quelli stessi che qualche anno dopo ammazzeranno Pasolini.

Quel biglietto famoso che il cantante scrisse, e che fu utilizzato come prova della sua volontà di togliersi la vita perché escluso dalla finale del Festival di Sanremo, in realtà era solo il foglio finale di uno scritto che riguardava la sua volontà di lasciare il mondo corrotto della canzone, ma non di uccidersi.

E poi tante altre prove: dalla pistola, alla posizione del corpo, ai mancati rilievi, a chi del caso di occupò, l'implicazione della P2, le testimonianze.

Come Pasolini fu materialmente ucciso dalla Banda della Magliana, così Tenco fu fatto fuori dal Clan dei Marsigliesi: scambi di favori con certa polizia deviata...

Qui non si tratta di fomentare mitologie moderne o dietrologie, ma di ripercorrere la strada che ci ha portato nella situazione in cui viviamo di assoluta illibertà. Fare un po' di luce sul nostro cupo passato, e presente.

Diversamente dalla Spagna -che in questi giorni sta scoprendo il velo tenuto ben coperto sulla vicenda  dei 'bambini rubati' del Franchismo con la complicità della Chiesa cattolica (in grande, molto in grande quello che anche facevano ai 'celestini' di Prato o in altri istituti qua)-, noi non abbiamo vissuto nella dittatura, ma certamente non nella democrazia.

Alla diffusione della notizia, molti spettatori giudicarono Luigi Tenco un vero imbecille per essersi ammazzato per un motivo così futile e nessuno o quasi mise in discussione quello che era accaduto. 

Avviene ancora così: la maggioranza della gente crede alla notizia così come viene confezionata dal potere che gestisce la comunicazione.

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