martedì 18 marzo 2014

Matteo Biffoni e il programma che non c'è

Dato che Cenni ancora non si è ufficialmente deciso a confermare la sua nuova candidatura a sindaco (anzi sono in corso le guerre fratricide fra alfaniani e berlusconiani eccetera; insomma manca addirittura ancora il candidato!), sono andata a vedere quale fosse il programma del candidato del Centro Sinistra, Matteo Biffoni, e poterne discutere.

Ho scoperto che il programma non esiste, almeno io non l'ho trovato e quindi, anche se esiste, non l'ha pubblicato. 
Il candidato utilizza, per comunicare con gli elettori, solo l'intermittente e obliante mezzo feisbucchiano, ma non esiste una sua vera e propria pagina programmatica in linea, o resa manifesta sui giornali cartacei.

Dunque, su che base lo si può giudicare? Qual è il suo programma in merito al cosiddetto futuro della città? Una mancanza a cui dovrà provvedere presto.

Oppure, nel mondo liquido liquefatto ai telettori, faccielettori, tuittelettori basterà ascoltare le  dichiarazioncine e i messaggini edificanti di tot paroline sui singoli fatti o problemi che, dopo due giorni, insieme ai commentucci ai post dei lettori e dei seguaci, sono già inglobati nel Grande Cestino del Mondo...?

Anche il Centro Destra, nella precedente campagna elettorale, presentò una specie di programma all'ultimo e per forza, una paginetta striminzita copiata un po' di qua e un po' di là, tra l'altro anche dal programma della Primavera di Prato...Massimo Carlesi, invece, il candidato del Centro-Sinistra alle passate elezioni, aveva un sito Internet dedicato al programma.

Ma forse, effettivamente, oggi i partiti eccetera reputano più saggio nemmeno presentare il programma scritto, onde evitare le colossali menzogne?

Nei messaggini feisbucchiani di Matteo Biffoni, l'unica traccia di un qualche intenzione programmatica e che pubblico per gentile concessione, il candidato usa la forma retorica dell'ellissi, in particolare manca il verbo, a ricalcare stilemi quasi poetici o apodittici, e il tono fondamentale è infatti il patetismo o l'ottimismo. 
Si potrebbe dire, leggendo questi messaggi, parafrasando un celebre titolo voltairriano, che  Matteo Biffoni è  Il Candido o l'Ottimista  e che presto Prato diventerà la città di Vestfalia a colpi di bacchette matteiche (anche grazie all'altro Matteo, il suo Pangloss precettore, Renzi).
Le 'proposte' sono vecchie e scontate (ah, il buon senso  comune!), condivise da tutti i politicanti cento volte in passato, ma mai praticate veramente e sempre rimandate alle elezioni successive.
Non si trova traccia di nessun approfondimento critico. Per esempio, quando parla di 'importanti proposte per Prato' (quali?) o quando tratta del 'nodo del Soccorso', dove non dice che il terrapieno esistente taglia già in due la città e che il sottopasso servirebbe a togliere le tante barriere che anche la Sinistra in passato ha contribuito a costruire.  Oppure quando scrive di 'ripartire dalla periferia", addirittura rimanda a un hashtag, una etichetta di Twitter ((ma in questi anni il Centro-Sinistra non s'è fatto molto vedere in periferia, vedi Luisa Peris, presidente della Circoscrizione Sud, anzi non vedi, ché solo negli ultimissimi mesi s'è rifatta vedere o ha organizzato qualcosa in certe zone, ma solo a causa delle elezioni...). O quando il candidato cita il 'ripartire dal lavoro', che ormai è diventato, a forza di sentirlo suonare nelle orecchie da Destra e da Sinistra, ridicolo. A Prato manca un buon comico, in particolare coraggioso, che non tema di perdere i già striminziti ingaggi o finanziamenti, altrimenti ci sarebbe molto lavoro per la satira.
Ecco alcuni messaggini dalla pagina Facebook di Matteo Biffoni:

Prendere l'auto deve essere una scelta, non l'unica possibilità. Mezzi pubblici efficaci, ciclabili funzionali, una mobilità vera. Stamani inaugurazione dei nuovi mezzi Cap, ma il nostro progetto ben oltre.

Ecco perché non servono i militari o chiudere i giardini pubblici per risolvere la questione sicurezza in centro. Non è solo un problema di ordine pubblico, è un problema sociale che richiede un intervento strutturale. Non lo dice un politico, ma un medico - http://bit.ly/1jCr7dN.

Ripartiamo dal lavoro: stamani ho incontrato artigiani, imprenditori e lavoratori di aziende pratesi che hanno tutta la voglia di portare in alto la città. Da candidato sindaco tutto il mio impegno perché chi crea lavoro abbia le condizioni giuste per investire a Prato.

Alla presentazione della società Milior, lo sport e' parte fondamentale per far vivere la città e ha bisogno di un sostegno concreto";
Chiederò a Rossi di rinunciare all'allungamento di Peretola - http://bit.ly/1bC7nHg.

Preoccupazione per la zona del Soccorso, dove sembra che a giorni partiranno i lavori per il sovrappasso: si tratta di un'area che merita un progetto di riqualificazione urbana complessivo e non di una cesura che taglia in due la città

Dalla sicurezza ai servizi: ai problemi delle periferie risposte subito #partecipazione.

La libertà passa dal lavoro e dall'indipendenza economica. Anche la libertà di una donna di decidere i propri obiettivi, scegliere se avere un figlio, investire nella propria carriera, denunciare un compagno violento. La politica può e deve fare tanto. Un'amministrazione comunale deve promuovere modelli culturali, servizi sul territorio accessibili a tutti, supportare chi si impegna perché questo avvenga. Non oggi, ogni giorno.

Al Calice, ascolto e partecipazione.

Alla Camera di commercio interessante appuntamento sul turismo. E poi importanti notizie per Prato... #unaltrastoria.

Le cose non succedono. Vanno fatte succedere (J. F. Kennedy) - Per Prato #unaltrastoria -https://www.youtube.com/watch?v=hssPYEKllIg.

Stasera incontro i cittadini di Maliseti con Cambiaprato, per un confronto diretto su problemi e proposte. Ripartiamo dalle periferie, troppo spesso lasciate sole. Anche per questa zona della città vogliamo #unaltrastoria...

2 commenti:

Simone ha detto...

Ha proprio imparato bene la lezione da Renzi.
Almeno Carlesi un programma lo aveva scritto, come ricordi tu.

Anonimo ha detto...

Interessante articolo.

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore

"Amo il teatro perché si arriva alla verità smascherando il falso; mentre nella realtà si arriva alla falsità smascherando la verità&qu...