domenica 13 aprile 2014

Sulla cremazione dei defunti

Ho cambiato idea riguardo alla cremazione dei defunti da quando ho vissuto per un periodo accanto a un forno-cimitero-parco crematorio del Nord Europa.
Avevo poco più di vent'anni.

L'odore acre e persistente del luogo dove vivevo - di cui ho tardato ad accorgermi perché in Italia allora la cremazione era un'usanza rara - rendeva lo stare a casa, in certe ore del giorno, molto fastidioso. Almeno per me che non c'ero abituata.
E poi il luogo, il cimitero annesso, una specie di parco del pianto e del dolore, sommesso, tranquillo, inidentificabile a prima vista, rendevano il posto inquietante ai miei occhi.

Ogni tanto arrivavano i carri funebri; altre macchine seguivano fino al parcheggio.
Io potevo osservare tutto dall'alto, dalla mia camera.  Infatti, nonostante vi fossero alberi intorno al parco-cimitero, un varco fra le fronde mi permetteva di osservare bene quello che vi accadeva.

Il morto veniva consegnato, dopo una breve cerimonia funebre, e poi di nuovo quelle macchine andavano via.
Poi i parenti potevano scegliere di riportarsi a casa le ceneri del defunto o in altro modo.
Aveva tutto una grande apparenza di civiltà, eppure di freddezza. Ogni tanto vi passeggiavo, lo si poteva fare con tranquillità seguendo gli orari di apertura, come in qualsiasi altro parco cittadino.

Naturalmente in quegli anni io pensavo che fosse giusto che il mio corpo fosse cremato, era anche un modo per esprimere la mia ribellione alle convenzioni.
Allora essere a favore della cremazione del corpo significava essere 'avanti', non convenzionali. E forse era anche giusto, dato che c'erano molte ostilità al riguardo.

Adesso, per me, ho cambiato idea.
Questo non significa certo che non ritenga giusto rispettare la volontà di tutti e mettere gli altri nelle dovute condizioni.
Ma io mi sono 'foscolizzata', diciamo così, mi piace pensare, quando vado al cimitero a trovare mia nonna, che lei è ancora lì con le sue ossa. Con la sua 'vita morta'.

"...Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi...?".

Foscolo non amava le direttive bonapartiste di seppellire i morti lontano dai vivi.
Però i forni crematori non possono essere costruiti in città, nonostante appunto nel Nord Europa sia un'usanza ormai consolidata (anche se però ora hanno limitazioni che anni fa non avevano, e so che alcuni sono stati chiusi...), perché sono, oltre che inquietanti, soprattutto, cosa orma risaputa e ovvia, molto inquinanti.

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