mercoledì 3 settembre 2014

LA TOSCANA SONO IO: PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (1)

Avete letto cosa ci condiscono a livello regionale con il PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE? Sembra scritto dall'Ufficio di Re Sole.
Svegliatevi, bambini, sono pronte grandi opere per voi toscani, basta con tutto questo passato e con il cipressino e la casetta contadina.
Lo sviluppo. D'altronde l'aveva promesso. La Toscana non resterà al palo. Parola di Rossi.
Leggi AEROPORTO, leggi INTERPORTO, altro che Gonfienti etrusca e valorizzazione del paesaggio.
Copio qui pochi excerpta dal PIANO e che potete consultare, scaricare e leggere (ci vuole tempo, ma vale la pena) sul sito Internet della Regione delle TuscaeNientes (http://www.regione.toscana.it/-/piano-di-indirizzo-territoriale-con-valenza-di-piano-paesaggistico


Gli spostamenti all’interno della regione dovranno essere agevoli; le abitazioni in affitto più abbondanti

L’internazionalizzazione è un processo inarrestabile 

La realizzazione delle opere infrastrutturali che questo Piano annovera, con specifica e primaria attenzione al trasporto pubblico e alla sua qualità ambientale - a cominciare da quello ferroviario - opera nella direzione di una maggiore accessibilità ai fattori produttivi e agli input intermedi da parte delle imprese toscane, aumentandone quindi le possibilità di ridurre i tempi, i costi e l’impatto ambientale del trasporto di persone e merci verso il resto del mondo e di valorizzare le opportunità che ne derivano. Maggiore accessibilità e minori tempi e costi - economici e ambientali - producono infatti un aumento della competitività dei prodotti toscani sui mercati internazionali ed aumentano la probabilità dei fattori produttivi di trovare una adeguata allocazione...

Ciò significa l’attivazione e, a seconda degli stadi di attuazione, il consolidamento di opzioni concernenti operazioni strategiche per la Toscana quali descritte nel «Quadro strategico regionale» - parte integrante di questo Piano -. Si tratta, in particolare, del sistema ferroviario toscano, che - mediante la piena realizzazione degli investimenti nell’alta capacità - potrà configurarsi come una delle più importanti reti metropolitane di scala regionale in Europa; del sistema portuale toscano e della sua rete logistica a partire dalla sua configurazione costiera secondo le previsioni del master plan dei porti; del compimento della modernizzazione e dello sviluppo del sistema stradale e autostradale regionale; dell’integrazione del sistema aeroportuale regionale, sempre secondo le previsioni del relativo master plan...

Una maggiore accessibilità alle funzioni urbane allocate nelle diverse città e una maggiore capacità di accogliere diversità e pluralità di visioni e di talenti (in termini di culture, etnie, saperi, professioni), insieme ad una più agevole e duttile mobilità interna - sia nei collegamenti interurbani sia nell’offerta residenziale, cioè in una congrua disponibilità di case in affitto -; e, inoltre, un corposo adeguamento dei collegamenti con l’esterno via mare (porti), via aria (aeroporti), via terra (Tav e rete stradale e autostradale); una maggiore attenzione alle nuove funzioni della campagna sia sul fronte residenziale e turistico che produttivo: ...da tutto questo rinveniamo l’insieme di ingredienti con cui sostenere la competitività e l’attrattività dell’economia toscana, e ad un tempo contribuire ad una nuova Toscana del futuro.

E basta con le singole città, con le diversità, la Toscana deve essere una e dominata dall'alto e domata.

Integrare e qualificare la Toscana come “città policentrica”.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fermate questo folle progetto e chi ne è artefice,la gente ama la Toscana proprio perché non è "internazionalizzata"!!Perché qui si trovano luoghi e paesaggi unici al mondo.Teniamo bene le infrastrutture che ci sono ,rendiamo più moderno il tratto ferroviario da Firenze a Siena ,ma evitiamo di devastare il territorio in nome del "si deve fare qualcosa così si muove l'economia"!!

manuela b. ha detto...

fermate??????????????? FERMIAMO, TUTTI INSIEME questo scempio. Responsabili comunque di tutto quello che sta accadendo, come dei pecoroni stiamo sempre a guardare, a criticare, A DELEGARE soprattutto chi non è all'altezza (magari del portafoglio sì, quello sì). Quindi ARMIAMOCI E PARTIAMO

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore

"Amo il teatro perché si arriva alla verità smascherando il falso; mentre nella realtà si arriva alla falsità smascherando la verità&qu...