lunedì 22 dicembre 2014

Elezioni regionali, la solita storia

Non ci interessa più di tanto sapere chi saranno i prossimi candidati regionali.
Non cadiamo nella solita, banale menzogna del potere, che ci vuole illudere col mettere nuovi nomi, facendoci credere che a questo corrisponda una nuova politica.

Abbiamo visto e sperimentiamo che anche le cosiddette forze politiche alternative sono molto lontane dai cittadini e dai problemi che vivono quotidianamente; sembra infatti quasi una regola:  chi entra in qualche palazzo automaticamente ne viene inghiottito e si dimentica la 'mamma' che lo ha partorito, il voto della gente (posto che questo sia effettivo...).

Dunque una seria politica alternativa non può che veramente 'perdere' tempo nello studiare alternative politiche,  studiare nuovi strumenti di lotta e di dissidenza per alleggerire l'affanno di questo esistente, piuttosto che mostrarsi prima della classe nello studiare documenti e atti. Per cosa? Per scoprire che quell'atto è servito per legittimare a questo o a quell'altro inganno? Lo sappiamo già che questa è la funzione di gran parte dei documenti che vengono prodotti. Dunque, studiare e fare i compiti per casa va bene, ma non cambia la sostanza delle cose. Non cambia la 'scuola'.

Per questo non ci interessano le anticipazioni sui candidati regionali, né le lotte all'interno dei partiti dei movimenti delle correnti, ché davvero queste sono vecchie storie, per cui, una volta eletti, i candidati si vedono automaticamente sparire nel nulla.

D'altronde io sono da sempre contro la Regione intesa politicamente, da cui peraltro non ho ricevuto che danno e angherie (vedi l'uso strumentale e partigiano dei soldi per la cultura). 

Auspico che questo ennesimo carrozzone scompaia, magari per auto-implosione, per eccesso di lotte di potere; ricordo che le Regioni esistono politicamente solo dal 1971, prima facevamo tanto bene senza.

Stato e Comune sono più  che sufficienti a rendere i cittadini sudditi.


1 commento:

Simone ha detto...

Anche perché poi se a capo della Regione mettiamo un personaggio come Rossi , pronto a rinnegare il suo anti-renzismo pur di raccattare la poltrona,beh siamo messi molto male .

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