mercoledì 18 marzo 2015

Per la Festa della Poesia 2015

Ricordo coloro che in tutti questi anni - 23 anni quasi - mi, ci hanno umiliato. 

Coloro hanno ironizzato sul lavoro e le opere: assessori e organizzatori. E senza conoscere.

Critici teatrali che ci hanno volutamente ignorato e continuano a farlo. Così, per antipatia e soprattutto, perché non siamo potenti. O non facciamo parte della cricca. O per tema di provincialismo.

Chi mi criticò per aver messo il nome La Baracca al teatro.

Chi rideva e denigrava mentre lo stavamo costruendo, ristrutturando mio padre e io.

Chi ha riso e denigrato il teatro perché piccolo, perché in campagna - allora -, perché in periferia. Lo chiamarono 'teatro di campagna' per tentare l'offesa. E in questi anni, diversi altri nomi si sono aggiunti per deriderlo.

Chi si è rifiutato di lavorare con me perché io facevo l'operaia a teatro e volevo che anche gli altri lo facessero.

Chi ha smesso di lavorare con me, perché io facevo teatro politico e per il mio impegno politico.

Chi non ha voluto ricordare né vuole farlo ora, di aver imparato il teatro da me, con me. Che addirittura fa finta di non avermi mai conosciuto.

Chi evita il teatro con la scusa che non ama il teatro; quando invece è questa donna o questo uomo che non vuole conoscere o frequentare.

Chi parla di partecipazione, ma non partecipa mai se non c'è il potere sul palco.

Chi ha negato tutti i soldi possibili per far morire il teatro: politici e funzionari complici in completa osmosi.

Tutti i colleghi, giovani e vecchi, che ho ospitato e che ora quando mi vedono si girano dall'altra parte o mi detestano in disgrazia di gratitudine mai richiesta. Nonostante abbia pagato tutti e a volte, quando era possibile, saporitamente.

Ricordo, e vivo ancora tutto questo: ma senza astio. Al massimo, a volte - nuvola passeggera - , con una presina di rabbia. O piuttosto, facendo spallucce.

Celebro questa Festa della Poesia contro l'arroganza, l'ignoranza, l'invidia, l'opportunismo, la piccolezza umana, rivendicando tutto il resto: la mitezza, la sapienza, la generosità, il coraggio, la grandezza umana.



1 commento:

Anonimo ha detto...

E quando andavi in giro a far firmare il "Manifesto contro il monopolio sulla cultura", che non tutti i tuoi colleghi e amici hanno firmato, perché ne avevano paura?

S.L.

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