mercoledì 8 aprile 2015

La disfatta di Pasquetta

In questi giorni ho sentito racconti di gite di Pasquetta trasformate in incubo.
Strade e autostrade saturate, gente all'assalto ovunque, sporcizia, maleducazione, volgarità. Aggressioni.
Automobilisti che sono rimasti cinque o sei ore in autostrada fermi. Treni paralizzati.

Pasquetta, questa 'santa' tradizione tribale, ha sempre manifestato il peggio dell'umano. Se poi il sole diventa complice, rendendo 'bella' la giornata, ecco che l'uomo si trasforma in animale, e la  festa diventa farsa.

Tuttavia un tempo la breve gita fuori porta, il tradizionale pic-nic, l'evasione dalla noia erano in qualche modo praticabili. Il volo dell'Angelo non era così mozzo. C'era folla, non massa. Oggi lo stuolo infinito delle automobiline che si illudono di andare verso la libertà e lo spasso, la visitina; i musei (quelli 'in', s'intende) stracolmi tanto che non riesci nemmeno a guardare il quadretto, i baretti del lungomare assaltati eccetera: ci sono tutti gli ingredienti per la moderna disfatta, quella che tanto piace all'economia.



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