martedì 30 agosto 2016

In Valbisenzio manca la schiacciata


In merito a Lo spettacolo della città in Valbisenzio di domenica scorsa 28 agosto, ricevo questa lettera:

Carissimi Maila e Gianfelice, 
il viaggio teatrale in Valbisenzio è stato molto bello, per me anche a livello emozionale poiché ho ritrovato sensazioni messe in soffitta … I brani e le vostre interpretazioni sono state come sempre adeguate al luogo e bene interpretate. Su questo chi vi conosce sa di non avere dubbi. Qualcosa però mi lascia un po’ di amarezza: mi pare che venga sottovalutato il lavoro di due persone che costruiscono uno spettacolo che sicuramente valorizza il territorio, però richiede ore ed ore di sopralluoghi, viaggi su e giù dalla piana al monte per raccogliere le informazioni adatte a mettere in scena uno spettacolo viaggiante. Vedo come vengono "presentati e ripresentati" eventi molto meno interessanti, invece noto che a promuovere questo evento tocca sempre e soltanto a voi, come la prevendita! Poi arriva il giorno della partenza, e sempre voi accogliete e sbigliettate ... poi si parte e c'è da fare la rappresentazione, su un pullman, ma stando attenti alla strada …Tutto va bene, tutto è bello e ben costruito, il pubblico è attento e recepisce bene e alla fine i due artisti sono soddisfatti! Ma non è finita, appena rientrati a Casale , dove l’asfalto brucia e restituisce il calore dell’afosa giornata, i due sono disponibili ad aprire la Baracca e preparare uno spuntino … e non si respira … ! Loro stanchi e senza ritemprarsi un attimo sorridono parlano, versano il vino, mettono le sedie, ci accolgono ancora, poi svuotano i sacchi … spengono le luci e vanno finalmente a farsi una doccia!! 
I conti dell’incasso penso non ci voglia molto a farli … si fanno a memoria! Allora mi domando se non ci sono i soldi per queste cose, in tutta la valle del Bisenzio non avevano un pezzo di schiacciata e un bicchiere di vino da offrire, o un sacchetto di biscotti … magari specialità della zona … un bicchiere di vin santo ... in modo che i due artisti al termine della performance si potessero riposare come tutti i cristi dopo il lavoro? Un lavoro faticoso come il carpentiere … o il muratore!  Mi pare che un tempo agli artisti di strada si offrisse la pastasciutta, o almeno un bicchiere di vino! Comunque e per fortuna il pubblico apprezza il vostro lavoro che è indubbiamente interessante, ricco di storia, di professionalità, ma ripeto, un grande lavoro!! Grazie davvero per il vostro impegno nel tenere viva la memoria storica e geografica del territorio. Maura S.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ineccepibile!
Brava Maura per aver dato voce e forma a sentimenti e pensieri condivisi credo da tutti.
Manuela


Quarta replica de "Ti mando ai celestini"

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