giovedì 1 settembre 2016

Settembre pratese (1): Lo “Spettacolo della piazza (del Duomo)”


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Il Prof. Centauro mi manda un suo scritto con alcune foto e considerazioni sull'installazione del palco in piazza Duomo a Prato per i concerti del Settembre Pratese 2016.

Manifestazione che si presenta da subito inquietante e 'fuori squadra', a tal punto che dovremmo denominarla piuttosto  'Settombre'.  La prima 'ombra' su questa manifestazione che era la 'fiera di Prato', eccola qua.
Si rimane colpiti dalla prepotenza, dall'imposizione e dalla volgarità, oltre che dall'omologazione, di certe scelte dettate dalla propaganda.
Le parole chiave  per la cultura sono ormai: evento commerciale, numero, incasso. Orrido.


Lo “Spettacolo della piazza (del Duomo)” di Giuseppe Centauro

Presumo che il Settembre pratese 2016 si ricorderà a lungo negli annali per la “spettacolare” sistemazione di piazza Duomo, specie per l’impatto che si avrà sul patrimonio monumentale e non solo. Un duplice impatto, sul piano visivo e sullo quello emotivo, causato da un “fuori scala”, senza precedenti, delle installazioni allestite per il palco e per le tribune. Infatti, queste infrastrutture montate per gli eventi settembrini sovrastano dimensionalmente, in modo abnorme, le architetture della piazza, annullandone. In particolare, le dimensioni del palco alzato in piazza sono davvero impressionanti rispetto alla topologia dello spazio urbano, occupando una massa superiore a quella dei palazzi più grandi, sviluppando con la copertura sormontate la struttura, la graticcia delle luci e le colonne degli amplificatori, un’altezza addirittura equivalente o superiore a ciascuno di questi. Ad aumentare la voluminosità dell’insieme, vi è una schermatura nera che rende ancor più evidente l’inusitato ingombro, tant’è che la facciata del Duomo appare del tutto marginale, subordinata alla scena come una gigantografia di un pannello pubblicitario. Non meraviglierebbe vedere il Pulpito di Michelozzo e Donatello utilizzato come la barcaccia al teatro. Per di più lo spazio occupato a terra dalle numerose attrezzature accessorie contribuisce a stravolgere ancor più l’assetto della piazza, in palese contrasto con l’arredo urbano esistente, mutandone la leggibilità, le gerarchie e le prospettive. La fontana del Pescatorello diviene un ingombrante ostacolo che impalla la vista degli spettatori sistemati nelle file basse delle alte tribune posizionate sul lato nord della piazza che, per tale effetto, sembra più piccola e disomogenea.  A vedere questi nuovi allestimenti si rimpiangono i precedenti ponteggi e le dimensioni di certo più consone delle singole installazioni, in particolare dispiace avere modificato la disposizione corografica, a mo’ di arena, delle tribunette che erano studiate per assistere al Corteggio Storico. Nel contesto attuale anche la statua al Mazzoni, ingabbiata e relegata dietro le quinte, sembra fungere da barriera “involontaria” all’invasività della mega struttura, palco e backstage. La sensazione, ancor prima di assistere al primo evento in calendario, è poi quella di soffrire di già dell’impatto acustico che verrà, che non sarà da meno di quello visivo, con buona pace dei residenti e, soprattutto non propriamente in linea con i principi della tutela preventiva, della conservazione delle superfici marmoree e scultoree dei monumenti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Qualche "genio" degno del bar all'angolo ,vista la crassa ignoranza dei propri argomenti, dice che "c'e'di peggio" -"tanto verra'rimosso"-"non va bene mai nulla".
Allora avalliamo qualsiasi porcata,mettiamo un castello alto 30mt con amplificazione da S.Siro in Piazza Duomo,usata come un involucro qualsiasi,ma si dai.
Facciamo un "piscina day" in piazza del Comune la prossima Estate e montiamone una enorme davanti a Datini,per vivacizzare il centro...almeno anziche'in via Roma si va a fare il bagno in piscina in centro....Quando sento questo tenore di obiezioni penso spesso che ai pratesi sta bene ogni disastro che capita loro. Anzi ne meritano di peggiori.

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore

"Amo il teatro perché si arriva alla verità smascherando il falso; mentre nella realtà si arriva alla falsità smascherando la verità&qu...