sabato 31 dicembre 2016

Gonfienti: Prato non avrà e non sarà un bel niente


Di Gonfienti e dei suoi reperti Prato non avrà un bel niente. 
Mentre aspettiamo la risposta all'interpellanza del M5S toscano (ma è stata presentata? Boh!), è arrivata la risposta all’interpellanza regionale fatta dal Consigliere Mugnai di Forza Italia in merito alle sorti future di Gonfienti, del Parco e dei reperti.
La risposta all'interpellanza inizia con la solfa-premessa leguleia che dei reperti è competente solo la Soprintendenza.
Quindi, chi ha da protestare, deve tacere. Chi fa le marce, meglio se ne stia a casa. Come se la politica non potesse mettere mani nella materia. Come se la politica non nominasse i soprintendenti e, come nel caso di Gonfienti, non li mantenesse 'in vita' lavorativa anche dopo la pensione affinché si continui certa politica!

"Nella risposta all’interpellanza presentata in Regione dal Consigliere  Mugnai  vi troverete a leggere gli accordi  sottoscritti “casualmente” il 25 novembre 2016  (a pochi giorni dal referendum costituzionale del 4 dicembre!), oltre ai patti annunciati per l’acquisto  dei terreni vincolati … non vi troverete invece nessuna risposta in merito ai destini dei reperti e alla loro collocazione museale, non una parola della Regione sul trasferimento dalla Provincia di Prato all’Area Metropolitana fiorentina, segnatamente alla Rocca Strozzi di Campi Bisenzio.
Tuttavia si annunciano accordi possibili bilaterali tra Soprintendenza e i  Comuni interessati, ovvero Campi Bisenzio e Prato (l’inghippo “reperti” potrebbe stare qui!). I 3 milioni di euro per l’acquisto da Interporto dei beni vincolati sono invece impegnati e ripartiti  su tre annualità 2016-2017-2018, uno per anno. Il giochetto  a  tre (Soprintendenza, Regione, Interporto) risulterebbe dunque lampante, come  altrettanto chiaro risulta il fatto che Prato, totalmente inerte sulla questione,  non avrà un bel niente perché la gestione anche del Mulino sarà totalmente discrezionale da parte della Soprintendenza che sarà titolare per l’Agenzia del Demanio della proprietà della struttura e quindi gestore promotore istituzionale delle iniziative collaterali eventualmente connesse con le attività del laboratorio di restauro archeologico, incardinato presso tale struttura.  Per il varo del Parco Archeologico di Gonfienti (attualmente non contemplato neppure a lunga scadenza nei programmi culturali della città) si profilano densi nebbioni  e, nella migliore dell’ipotesi, lungaggini “burocratiche” infinite. Probabilmente, andando così le cose, oltre alla fuga dei reperti anche la titolarità del parco andrà all’Area Metropolitana fiorentina."

Insomma, per Prato è davvero un de profundis! 
La città, che vorrebbe diventare pure lei come Pistoia città della cultura, lo diventerà nell'Anno del Mai forse grazie a una spintona politica (che d'altronde c'è stata anche per Pistoia, ormai eccitatissima per questa manna caduta inaspettata anche grazie alle prossime elezioni che certo potere intende rivincere); Prato, se mai sarà, diventerà la capitale del Contemporaneo Nulla e Vuoto, di certa politica che mette ferraglia nelle piazze e chiama a cantare i Rocco 'Caccia'. Altro che area archeologica, parchi sul Bisenzio, parchi sugli ospedali demoliti, parchi di Lorenzo il Magnifico e altri raccontini figurati di una città alla Barbie e Ken!
Per il momento Prato è solo una città in perfetta vertigine di decadenza.





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