sabato 14 gennaio 2017

Fornone metropolitano 2: ora c'è anche la 'santa alleanza'

Forza forza
non c'è più tempo
l'urna preme
la civiltà.
Oppoerimorti
icché si fa?
La Morte chiede
li fai aspetta'?
Tutti i pratesi si fanno bruciare,
che domanda, non vedi l'uguale,
è questa l'ultima moda ufficiale.
Brucia tu che brucio anch'io
quanta ricchezza che ben diddio!
Se tu fai l'impiantino...
io t'assicuro il vo...icino.
Icchè?
Il vo...
Icché...
...icino.

Da La Nazione di oggi: "Un pratese su due si fa cremare. In cinque anni boom di richieste". Costituito un comitato. Anche Prato abbia l'impianto".
NEL 2016 il 45% dei pratesi deceduti ha chiesto di farsi cremare. Il numero emerge dall’ufficio di «Stato Civile» del Comune e rende sempre più attuale il problema della mancanza di un forno crematorio in provincia. Su un totale complessivo di 2155 persone morte nell’anno appena passato, ben 980 - quindi quasi la metà - sono state cremate. E questo ha comportato non pochi problemi alle famiglie già colpite dal lutto. In media, dal giorno del funerale c’è da aspettare almeno una settimana prima che ci sia posto in uno dei forni crematori convenzionati con Prato: cioè Pistoia, Livorno e Bologna. Un problema di non poco conto, che si affianca anche ai costi maggiori per il servizio, a causa delle spese di trasporto. Partendo da questa situazione, proprio in settimana è stato costituito il nuovo comitato per il tempio crematorio a Prato. Un movimento che raggruppa Socrem, Pubblica Assistenza, Croce d’Oro, Misericordia, Croce Rossa, Avis e Lidu (Lega italiana per i diritti dell’uomo). L’obiettivo è quello di fare pressione per inserire al più presto l’argomento nell’agenda della giunta Biffoni. «Il nostro è un comitato apartitico – spiega Tommaso Caparrotti, uno dei soci della Socrem – che vede tutte le associazioni del territorio d’accordo. Vogliamo dare una svolta sul tema e raccoglieremo anche le firme per rappresentare quel 45% di pratesi che nel 2016 hanno chiesto di farsi cremare. Vogliamo dire agli amministratori che la città chiede una svolta. Basta parole, facciamo qualcosa. Chiesanuova non andava bene come posto? D’accordo, allora individuiamone un altro». Negli ultimi anni, come confermato anche dagli uffici del Comune, si è assistito ad un vero boom di richieste di cremazione. Nel 2015 sono state cremate 874 persone decedute, nel 2014 il numero era di 810, mentre nel 2011 si scendeva fino 637. Il comitato per il tempio crematorio pensa anche ad un’alleanza con Campi, Calenzano e Montemurlo. «Se non è possibile trovare in città una collocazione alternativa a Chiesanuova – prosegue Caparrotti – allora pensiamo ai comuni limitrofi, nei quali alcuni sindaci hanno già dato la loro disponibilità. Ma non restiamo fermi. Altrimenti qui passa un’altra legislatura e si perde altro tempo». Il comitato ha anche le idee chiare sui servizi a corredo di quello di cremazione. «Serve uno spazio abbastanza grande – conclude Caparrotti – nel quale potere dare ospitalità anche alle cerimonie funebri diverse dal rito cristiano. Sto pensando a quelle dei cinesi o della comunità musulmana. D’altronde uno spazio simile in città non esiste e invece ce ne sarebbe bisogno. Noi chiediamo che la politica si assuma il compito di scegliere e non si faccia fermare da un gruppetto di comitati, che provano a bloccare ogni progetto in questa città».
Stefano De Biase

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