mercoledì 11 ottobre 2017

Le belle e il porco

In America è scoppiato l'ennesimo triste scandalo sessuale: il produttore Harvey Weinstein ha confessato di aver abusato di tante stelle di Hollywood, fra cui anche l'attrice italiana Asia Argento e la modella Ambra Battilana.
Warnstein è il fondatore della casa cinematrografica Miramax, e della Weinstein Company, che ha prodotto anche Gomorra, la serie Insomma, un pezzo forte.

In cambio di prestazioni sessuali il produttore aiutava le carriere delle attrici. 
Usanza antica. Ma bisogna aggiungere: la prostituzione, e intendo un atteggiamento sessualmente asservito o costretto, è talmente diffusa che  non solo si trova nel suo posto di elezione, il cinema, ma in molti luoghi di lavoro dove non sospetteresti.
Nelle università, per esempio.
In politica, altro esempio, dove alla prestazione sessuale si aggiunge la subordinazione,  l'asservimento.
Negli uffici pubblici e privati così si fa carriera. Una vecchia storia, mai affrontata veramente, ché riguarda troppa gente importante. Infatti in alcuni casi si tratta di prostituzione organizzata; è di questi giorni la notizia dei festini al Comune di Siena, collegati alla morte, sempre meno suicidio, di David Rossi del MPS (1) ; e delle orge condite di sesso e droga come pratica del potere corrotto e ricattatorio ha raccontato anche il cinema: Pasolini in Salò; Kubrick, copiandolo, in Eyes wide shut…).

Il cinema resta comunque il contesto privilegiato di questo moderno e abietto, affollato mercato in cui si cede al ricatto sessuale, perché attraverso il cinema si può diventare velocemente ricchi e famosi, e la prostituzione o addirittura la violenza sessuale è messa nel conto, quando non diventa obbligatoria per raggiungere certi livelli o non essere esclusi.

Dove girano soldi e potere, la depravazione prende forme mostruose e l'essere umano diventa oltre che merce, reificato sul mercato artistico, un oggetto personale usato per il piacere e il vizio del potente di turno.

E’ già molto che qualche attrice abbia avuto il coraggio di palesare la violenza subita, i giochi perversi, le molestie, le consuetudini umilianti a cui sono soggette (e a cui si assoggettano) le aspiranti al mondo patinato del successo e della ricchezza della settima arte (ormai non più arte), e raccontarne particolari raccapriccianti, umilianti, come l'attrice Laureen O'Connor:
"I am a 28 year old woman trying to make a living and a career. Harvey Weinstein is a 64 year old, world famous man and this is his company. The balance of power is me: 0, Harvey Weinstein: 10...I am a professional and have tried to be professional. I am not treated that way however. I am sexualized and diminished”.

La Stampa riporta un drammatico dialogo fra Ambra Battilana, che lo aveva denunciato inascoltata nel 2015, e Warnstein, dove la violenza sessuale e il ricatto si mostrano in tutto il loro disgusto. Sembra una scena da “La Bella e il Porco”, titolo inventato per un film-realtà. (2).

E' bello mantenersi lontani  (e sconosciuti) da certo cinema e ambienti anche per questo.



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