mercoledì 1 novembre 2017

Addio Catalogna: ma solo per ora

Quello che viene fuori dal problema catalano del separatismo, per il momento sconfitto come era immaginabile,  è un re Borbone del tutto inadeguato a 'parlare' ai cittadini spagnoli.

Un re cupo, accigliato, teso, un altro esempio di potere distante.
Almeno la corona inglese è stata capace di imbastire un racconto, purché assurdo e divertente, legato agli scandali d'amore e sesso, al chiacchiericcio, nel migliore stile puritano e pruriginoso; e quando s'è fatto tragico, si è arricchito di elementi immaginari, politico spionistici che sono riusciti addirittura a coinvolgere ed emozionare il mondo, come con la morte della Principessa Diana. Favola tragica.

In qualche modo la corona inglese, fuori dalla Storia, con tratti ridicoli e insensati, racconta storie, purché da rotocalco, e si mette in comunicazione con i propri sudditi e 'giustifica' la sua esistenza. E fa dimenticare anche i problemi separatisti che ci sono in casa, e a questo a volte serve.

Ma il Borbone no.  In questi  giorni drammatici per la Spagna, Felipe VI assomiglia al suo avo lontano,  re Filippo II, quello che dormiva nella bara e che voleva sposare la regina Elisabetta I, quello della Invincibile Armata, e mantiene la tradizione socio-politica tragica che è uno dei tratti caratteristici del mondo ispanico, dove non c'è spazio per la commedia, solo dramma e tragedia. E lo si può capire, per chi non avesse letto Tirso de Molina creatore del mito di Don Giovanni, nei film di Almòdovar.
Addirittura, se un racconto popolare c'è, è quello tutto al negativo della sorella Cristina di Borbone (e di suo marito), e si tratta di corruzione, per cui è stata sotto inchiesta e processata.

La domanda è: se la Spagna fosse repubblicana, gli indipendentisti catalani avrebbero ancora un senso? E' questo che non leggo nella stampa spagnola, che mira solo ormai a ridicolizzare Puigdemont, (trasformato in personaggio da cartone animato, Pushdemòn) e i 'ribelli' (che hanno tentato di forzare la mano con un discutibile referendum), ma lascia intatto il Re Felipe.

Ma la questione separatista, e non soltanto quella catalana, è solo rimandata, checché ne cantino vittoria a Madrid o a Bruxelles. 

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