martedì 7 novembre 2017

Il ritorno del Signor Garanzia

Mentre si profila il ritorno del signor Garanzia al comando di questo paese carnalmente reazionario, beghino, ignorante; mentre si parla di scontri televisivi o internettici, e giornalmente si assiste al quotidiano blaterare degli stessi attori politici e mediatici (che spesso coincidono), mentre la politica è diventata per quasi tutti un modo per mettere il proprio sederino al caldo, il sistema socio-economico crolla senza pietà, il lavoro manca, o se c'è viene assegnato come sempre sulla base di clientele, familismi, ruffianerie, adesioni a partiti; in sostanza, puttanerie, e non solo, come si legge e vede, nel finto dorato mondo dello spettacolo.
Molta gente non va più a votare, ché alla politica pseudo-democratica non crede più, ché il sistema è talmente corrotto e falsificato da rendere inutile l'esercizio del voto e l'eventuale scelta dei propri candidati.

Ma il signor Garanzia non è il solo che 'ritorna'; è tutto il sistema insieme a lui che non se n'è andato e che non se ne andrà.

Qui, in Terra To, dove la politica ha creato un raffinato occulto sistema clientelare attraverso l'assegnazione di posti di lavoro, o amministrativi o politici,  il Partito di Ma (la maggioranza) pur in forte crisi per l'avvento di movimenti di opposizione, non mollerà facilmente l'osso del potere. Forse la gente preferirà dare il proprio voto agli adepti del Signor Garanzia? E probabile,  e proprio per avere garanzie sullo status quo degli interessi in campo, tanto amato e ricercato. E alla fine resteranno sempre loro a continuare questo nostro insolito, democraticamente imbellettato ma implacabile e concreto, sistema dittatoriale. 
Non dobbiamo dimenticare che questo Paese è ricordato per il suo export di eccellenza: il duo corruzione e dittatura.

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