lunedì 29 gennaio 2018

'68, cinquant'anni dopo: smemorati e distanti

Un susseguirsi di anniversari, ricordi e memorie. Ma stranamente il 50esimo dal '68 sembra trascurato. Sì, qualche articolo qua e là, qualche mostra, ma niente di sostanziale e approfondito.

Niente che coinvolga il dibattito pubblico.

Gli stessi protagonisti di allora, diventati in gran numero tromboni del potere,  preferiscono ancora gestire il presente mettendo, se possibile, le mani nella pasta elettorale.

Non sembrano amare il ricordo della loro gioventù.

Escluso Mario Capanna, l'unico che non è ha mai smesso di parlarne (discusso da certa stampa per essere contrario all'annullamento dei vitalizi degli ex-consiglieri regionali, ma forse anche per essere un acerrimo nemico degli OGM) e che, contrariamente a Pasolini, ne ha avuto sempre una visione positiva, ricordando come il '68 ha lasciato in eredità molti diritti civili e politici. Il che nessuno può negare.

Pasolini svelava il desiderio di potere (nascosto) degli studenti ricchi e borghesi di Valle Giulia che, in nome della rivoluzione, in realtà combattevano contro poliziotti di umili origini solo per scalzare i baroni universitari e prendere il loro posto.

E così è stato.

In questi ultimi anni si è preferito ricordare i dubbi di Pasolini sui ragazzi di Valle Giulia solo perché ha fatto comodo ai politicanti codini di oggi, che hanno strumentalizzato, ancora una volta, l'intellettuale e le sue parole.

In realtà nell'epoca reazionaria di oggi discutere, bene o male, di '68 dà fastidio.  Perché, comunque se ne possa pensare,  il '68 ha in qualche modo rivoluzionato la nostra vita, facendo traballare il potere di allora e chi lo gestiva.

Oggi in discussione ci sono al massimo le liste elettorali di partiti gestiti dall'alto e nati per volere 'divino'. E tutti che subiscono il fascino delle creazioni magiche e vogliono entrarci!

'azzo, siamo molto lontani dal '68, chi potrebbe dubitarne? , e sembrerebbe non far più paura a nessuno.

Tuttavia, meglio mettere le mani avanti. Tant'è che su La Stampa  è apparso un articolo dal titolo: Risparmiateci un altro memorial del '68!

L'Ansa invece ha dedicato un po' più di spazio; ma non mi risulta che ci siano dibattiti in televisione o altrove sull'argomento: la stessa parola, dibattito, molto in voga in quegli anni, non è del tutto squalificata?

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/editoriali/2018/01/26/il-sessantotto-50-anni-dopo-un-movimento-che-ha-cambiato-il-mondo-_8185f430-44a9-4ded-b1f0-5664732e4b47.html

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/editoriali/2018/01/26/il-sessantotto-50-anni-dopo-un-movimento-che-ha-cambiato-il-mondo-_8185f430-44a9-4ded-b1f0-5664732e4b47.html

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