lunedì 17 settembre 2018

Il Nuovo Piano Operativo di Prato è il nuovo libro dei sogni elettorali


E' stato presentato oggi il piano operativo per Prato. Da quello che si può leggere sul sito del Comune, esso sembra ricalcare  il cosiddetto Atto di indirizzo del 2015, pieno di grandi idee (1), con le quali una città totalmente brutalizzata da più di un secolo a questa parte vorrebbe essere magicamente trasformata in un grande parco agro-urbano, e dove si trovano i concetti operativi che dovrebbero essere le linee guida per il futuro: riuso, città a volume zero, città del distretto manifatturiero del XXI secolo, città di case popolari e in affitto a basso costo (Social Housing); città parco alimentare, con grandi progetti e aree strategiche, come la Declassata, il Grande Parco Urbano, Fluviale, i Macrolotti da rigenerare, le Frazioni da ritessere, le Cascine di Tavola  da far 'rinascere' eccetera eccetera…

Un grande progetto, datato già 2015, di cui al momento si può dire che nulla è stato fatto.

Ma conoscono, gli assessori, in che città vivono, che città amministrano? La realtà?

Un pezzettino di realtà l'abbiamo vista ieri camminando, come dovrebbero fare i politici invece di navigare, fra le vie di Galciana, dove si assiste a uno dei peggiori abbrutimenti urbani cittadini, dove le case si sono tutte trasformate in dormi-laboratòri senza alcun controllo,  dove dalla mattina alla sera lavorano cittadini cinesi che le occupano senza nulla investire nella cura, senza alcuna progettualità per il futuro.

Non è nemmeno più l'abbrutimento della miseria, ma l'abbrutimento dello sfruttamento capitalistico più bieco che si espande a vista d'occhio.

(A questo si assiste smarriti anche nell'area artigianale di Tobbiana-Casale, per esempio, dove i mega capannoni appena costruiti sono già fatiscenti e inquietanti scatole cinesi!).

La realtà è una città - come troppe altre ormai - in cui, tanto per fare un esempio, non si può nemmeno camminare, dico camminare, camminare a piedi! (come diceva Ceronetti quando tentava inutilmente di uscire da Torino a piedi e non era più possibile ormai!), e se voglio andare dal Centro Storico alle Cascine di Tavola a piedi o in bici rischio di morire, e non vi posso andare che tramite la trafficatissima e impervia via Roma, ché ovviamente non posso per esempio camminare per la Tangianzale Ovest (quella dove l'intrico dei cavi dei tralicci si può quasi sfiorare con mano!).

Le strade del mondo sono tutte ormai destinate ai veicoli.

Proviino i signori assessori a camminare per le Frazioni da ricucire, per il Centro Storico da valorizzare, fra le Mura da evidenziare!

Una città dove non si può camminare, da dove non si può uscire, è una città dis-umana. Anche se camminare non ci piace, anche se siamo pigri e totalmente assuefatti alla modernità macchinica.

In una città simile i parchi, agricoli o fluviali che siano, e posto che si costruiscano, sono riserve indiane.

Meglio non dire se a piedi voglio andare a Firenze (perché dovrei non volerlo?), se voglio andarci in bici!

Ma anche andando in macchina, provino gli assessori a percorrere di notte (l'avranno fatta no, come esperienza reale?), che ne so, la Declassata nel famoso punto del Soccorso: buio, incerto, senza segnaletica, proprio quel punto, stretto e trafficato, che dovrebbe - fino a quando si decide che cosa ne faranno se sottopasso o soprappasso e forse fra una ventina d'anni - dovrebbe essere illuminato, reso visibile e segnalato in mille modi!

Con i piani operativi sembra si vada a caccia di consenso raccontando una bella storia da far pubblicare sui giornali e da spacciare sui social.

Una narrazione che serve, dati i risultati raggiunti, per continuare a navigare nel nulla, per continuare nella gestione di questo potere, per lo status quo, dove alla fine vince l'occupazione di territorio, il concetto di rendita, e il traffico.

La realtà di Prato è una città sfruttata, non curata, vandalizzata dai veicoli, mille case fatiscenti, capannoni di ogni genere con molte inquinanti e oscure attività.
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(1) Comunicato stampa di oggi:http://comunicati.comune.prato.it/generali/?action=dettaglio&comunicato=14201800001009
Il Piano di indirizzo del 2015 è consultabile qui:http://allegatiurbanistica.comune.prato.it/dl/20151118124227452/atto_di_indirizzo_PS_PO_1.pdf


1 commento:

simone ha detto...

Giusto Maila. Magnificare come viene fatto (con tanto di lancio in pompa magna stile campagna elettorale) un piano che in pratica è rimasto al 99% sulla carta come era nel 2015 ( ormai quasi 4 anni fa, signori, mica ier l'altro) è prendere per i fondelli i cittadini . A fine legislatura si parla ancora con verbi "al futuro" e basta; di già fatto, o ben avviato e concretizzato in quasi 5 anni ci sono briciole ( nemmeno quelle forse ) e tutti i nodi grossi, importanti sono o in stand by o completamente da pianificare nei dettagli operativi , quindi di cosa si parla? Di promesse, ecco qua: solo prospettive future che non si vede come chi per 5 anni non è riuscito nemmeno a far demolire il vecchio ospedale possa dar corpo. Con quale credibilità si parla di queste cose? Ci vuole anche un pò di pudore a prendere in giro così platealmente le persone. Parlo di chi non vota "per tifoseria" o per convenienza personale, ovviamente, ma di chi in buona fede 5 anni fa magari ha votato per l'attuale giunta credendo a quelle che allora erano legittime aspettative di cambiamento. Che non si sono realizzate, nemmeno superficialemte, mi pare chiaro.

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