mercoledì 5 dicembre 2018

Tutti in macchina! (Verifica sulle ciclabili a Prato)

Non mi ricordo quale consigliere dell'opposizione del Comune di Prato ha detto che forse le ciclabili costituiscono uno dei pochi aspetti positivi dell'attività della giunta attuale. Evidente che non va in bici a verificare lo stato...dell'arte, altrimenti si sarebbe espresso diversamente. 
Ma chi va in bici a Prato? Quando vado in bici incontro poca gente, e soprattutto extracomunitari, nordafricani o cinesi.
Io mi fregio di essere una vera conoscitrice delle ciclabili della mia città, più o meno come conosco tutti i tralicci e gli elettrodotti della Piana di cui è disseminata.

Certamente qualche ciclabile in più c'è rispetto agli anni passati, ma il sistema delle ciclabili è ancora legato alla passeggiata della domenica.

Ieri sono andata da casa mia, a Casale, alla biblioteca di Calenzano in bici. Ho percorso la città da ovest verso est e, al ritorno, ho fatto un altro tragitto. Ho impiegato un'ora ad andare e un'ora a tornare. Forse di più avrei impiegato ad andare in macchina, perché appena uscita di casa, a Vergaio, ho trovato già la fila delle automobili dirette nel tempio di Parco Prato.

Ieri, che era una giornata mite,  ben pochi pratesi viaggiavano in bici o a piedi!

Non c'è assolutamente la cultura di spostarsi in bici da un punto all'altro della città, anche quando non si devono portare carichi o fare la spesa eccetera.

Ma parlo delle ciclabili: non esiste ancora la rete ciclabile collegata, siamo lontanissimi da questa prospettiva che forse, dico forse, incentiverebbe la cosiddetta mobilità alternativa.
Per esempio manca una ciclabile che dal centro porti alle Cascine di Tavola, le Cascine di Lorenzo il Magnifico.
Molti tratti ciclabili terminano improvvisamente e alcuni addirittura finiscono in un marciapiede che non ha l'invito per immettersi sulla strada.  Devi scendere dalla bici per non rompere i raggi! Improvvisamente ti ritrovi in mezzo al traffico. I marciapiedi poi spesso sono utilizzati per il parcheggio, e allora ti devi infilare in mezzo al caos!
E anche l'ultima ciclabile di via Firenze, è stata costruita per la località Le Macine, ma non hanno pensato di continuarla fino alla Querce (non c'erano i soldi?), per cui le due località sono ancora scollegate, assurdamente!, da un punto di vista pedonale e ciclabile, oltre che assediate dal traffico, dalla ferrovia, dall'Interporto...Qui, l'inquinamento acustico, fra gli altri,  è intollerabile!

Si costruiscono ciclabili come monconi e spostarsi sul sistema ciclabile pratese è un vero 'stop and go' pericolosissimo.  Il cittadino, pigro e comodo, non è aiutato da nessuna pubblicità, nessun incentivo, nessun insegnamento.

Non servono infatti le giornate per la mobilità alternativa quando si fa la passeggiatina in bici dimostrativa. Bisogna essere ciclabili tutto l'anno per essere credibili e per capire cosa si va a costruire! 

La città è letteralmente occupata dalla automobili, viviamo nelle automobili, per le automobili, di automobili.  In certe ora del giorno l'aria è irrespirabile.

Pensavo, percorrendo il Bisenzio al ritorno da Calenzano, dove non c'era nessuno se non le paperelle felici, nemmeno a camminare, come una città che potrebbe essere attraente, che avrebbe molte potenzialità - un fiume così per esempio Pistoia non ce l'ha! - come invece è dimentica di sé, imbruttita dal poco senso civico e collettivo. 

La politica che vogliamo, oltre a quella che chiediamo alla giunta - molto carente da tutti i punti di vista- pur fra le molte difficoltà, intanto facciamola noi.

1 commento:

Unknown ha detto...

Di quanto in concreto interessi alle varie amministrazioni succedutesi negli anni la questione piste ciclabili è cartina di tornasole la loro manutenzione ordinaria :inesistente.
Come tu ben documenti spesso e come io stesso posso testimoniare in vari punti (staccionata semidistrutta un viale Galilei lato villa del Palco, siepi e cespugli che crescono senza governo se non una biennale "sforbiciata" nemmeno estesa a tutto il percorso...).
Il resto è la solita fuffa che viene sbandierata come oro colato specie sotto elezioni. E pitturare di rosso un marciapiedi che così diventa magicamente "pista ciclabile" non è pianificare e organizzare un piano coerente di percorsi ciclabili.

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