giovedì 30 maggio 2019

Foglio di via: ovvero il sindacato al tempo della restaurazione

Al tempo della restaurazione non stupisce che dei sindacalisti di Sì Cobas siano allontanati da Prato con il foglio di via. Stupisce che la Sinistra taccia, e anche il sindacato confederale.
La  questione della tintoria FADA di Prato è una storia di operai sfruttati, resa  vergognosa ancor di più dalla bocca cucita da parte dell'uscente sindaco Biffoni per paura di perdere consensi al ballottaggio.
Il titolare della FADA è cinese e quindi ha temuto, prendendo posizione, di suscitare un vespaio e di aiutare il concorrente Spada.
Quindi in fretta e furia la Questura ha dato un aiutino e ha disperso la protesta davanti alla fabbrica di via di Gello, dopo che la polizia l'aveva presidiata con un ingente spiegamento di forze.

Alla fine Sì Cobas ha vinto la vertenza, ma poi i sindacalisti sono stati appunto allontanati dalla città. Potranno venire solo per lavorare, non per svolgere attività sindacale.

Tutelare i lavoratori è un atto rivoluzionario ormai, destabilizzante.


https://sicobas.org/2019/05/27/prato-repressione-delle-lotte-dei-lavoratori-foglio-di-via-per-due-sindacali-del-s-i-cobas-luca-e-sarah-liberi/

P.S. Solo in tarda serata la CGIL si è espressa, ma non ha detto una parola contro "il foglio di via" ai sindacalisti:

"Manifestiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Fada in sciopero e condanna come inammissibile che, nel 2019, si debba arrivare a sdraiarsi davanti all’azienda nella quale si lavora per vedere riconosciuti i propri diritti. Ribadiamo però che ciò accade perché il sistema illegale non è stato minimamente intaccato, perché lo sfruttamento dilaga, grazie a professionisti che si occupano di dargli copertura formale, grazie all’irresponsabilità di chi affitta i capannoni, grazie alla mancata applicazione delle leggi sulla responsabilità solidale e sullo sfruttamento lavorativo. E tutto ciò malgrado il sistema sia stato da noi denunciato da tempo.
Siamo addirittura arrivati a chiedere un incontro a Di Maio per proporre Prato come
laboratorio per il contrasto all’illegalità e, visto che non abbiamo avuto risposta, siamo in
attesa della discussione in Parlamento di una interrogazione che abbiamo chiesto di fare
ai parlamentari pratesi”.

mercoledì 29 maggio 2019

"Eppure questa città preferisce Biffoni"

Sul giornale  "Notizie di Prato"  l'ingegner Frasconi, ex-dirigente del Comune di Prato ha lasciato un commento che giudico importante e che qui riporto e brevemente commento.
Di lui condivido innanzi tutto il giudizio su Massimo Bellandi, consigliere regionale e assessore di Prato, che poco prima di morire nel 2003, venne da me per tentare di farmi ritirare il primo ricorso al TAR contro la Regione. Mi disse che avrei perso, ma che condivideva le motivazioni: allora la politica muoveva i primi passi verso lo smantellamento dei piccoli centri culturali (fra cui Sipario Aperto e Porto Franco, due tentativi seri di cultura dal basso inventati  da Lanfranco Binni). Il partito dominatore doveva e voleva spazzare via ogni possibile futura opposizione, togliendo anche i più piccoli aiuti a quelli che non poteva controllare, realizzando a dittatura culturale che di fatto oggi si osserva con gli innumerevoli enti, teatri, circuiti e quanto altro a nomina politica, dall'alto.

Ma torno a Lorenzo Frasconi, le sue parole sono una testimonianza importante, pur di parte. Egli commenta un articolo dal titolo:
"Elezioni comunali: Biffoni sfiora il colpaccio, ma sarà ballottaggio con Spada". In fondo troverete l'indirizzo:
Dal punto di vista stilistico, lo scritto ricalca la famosa orazione funebre nel Giulio Cesare di Shakespeare, dove Marco Antonio ripete variamente la frase: "E Bruto è uomo d'onore", artificio retorico per sostenere il contrario.

"Molti anni fa, mi rivolsi a Massimo Bellandi ( stimatissimo assessore PCI-PDS, etc.) lamentandomi di alcuni amministratori " di dura cervice ". Non volevano capire l'importanza di certe mie proposte,peraltro condivise da Bellandi
Mi rispose con la sua solita cortesia : " Vede ing " - mi disse -: questi rispecchiano solo quello che è questa città ! La interpretano perfettamente ! "
Riflettevo su questo quando , ieri, vedevo lo scorrere dei risultati delle comunali, ed ho capito.....
1) Aeroporto : com'è possibile preferire l'ampliamento di Firenze con l'involo verso la zona maggiormente abitata della Toscana ( su Prato ), rispetto a Pisa che ha la linea di involo sul mare ? Biffoni ha avuto un atteggiamento ondivago e morbido su questo ( solo dopo la caduta del renzizmo ha difeso Prato)
.......eppure questa città preferisce Biffoni
2) Declassata : Cinque anni fa mi fu imposto di interrompere i lavori di raddoppio dopo aver speso 700.000 € preferendo il tunnel, ed assicurando che in brevissimo tempo sarebbero iniziati i lavori. Dopo cinque anni siamo ancora a "zero "
......eppure questa città preferisce Biffoni
3) Ospedale : Ricordo Dante Mondanelli, allora assessore che si " sbattezzava " nel dire che il nuovo ospedale sarebbe stato troppo piccolo. I regionali ed il PD locale , quasi lo sbeffeggiavano....Appena inaugurato , tutti abbiamo preso atto che il nuovo ospedale E' PICCINO ! e si cerca di correre ai ripari.....i disagi conseguenti sono " ictu oculi !! "
.......eppure questa città preferisce Biffoni
4) CREAF : Il sindaco Biffoni è ancora indagato , ma il PD corre ai ripari per evitare il fallimento della società e sollevarlo dalle beghe.La regione acquista l'immobile.
Le motivazioni del'investimento regionale sono tutt'altro che solide, e si profilano ancora versamenti di denaro pubblico a vuoto .
.......eppure questa città preferisce Biffoni.
5) Demolizione vecchio ospedale per fare un giardino : Chi di noi, se avesse una casa inutilizzata, la vorrebbe demolire per farci un giardino, prima di verificare la possibilità di un suo ri-utilizzo ?
......eppure questa città preferisce Biffoni
6) La precedente amministrazione ( Cenni ) , attraverso la " gara del Gas " ha lasciato in eredità alla giunta Biffoni oltre 30 mln di € che sono stati utilizzati per interventi di facciata ( pitturazione di piste ciclabili, nuove piste ciclabili, che non sono " né carne , né pesce", etc...) senza nuove e significativi interventi infrastrutturali, di cui la città ha bisogno .
......eppure questa città preferisce Biffoni
7) Investimenti sulla declassata. La giunta è intervenuta per il rifacimento del manto della declassata spendendo molte migliaia di euro ......dopo pochi giorni, questa è stata trasferita ad ANAS......
......eppure questa città preferisce Biffoni
....non vi tedio oltre .....
...Ho capito Massimo Bellandi ( che rimpiango ancora ).


martedì 28 maggio 2019

Un altro commento e terza replica de "Il viaggio all'Isola Ecologica".



Il "viaggio" continua.
Sabato 1 giugno ore 21,30 alla Baracca replico "Il viaggio all'Isola Ecologica".

Copio un altro commento/recensione,  particolarmente gradito perché di una donna di teatro, e spettatrice attenta e creativa, Maura Salvi. Questi commenti che ci giungono spontanei e inaspettati sono importanti per chi come noi non ha alcun appoggio politico, né sostegno economico. Grazie.

Carissima Maila, ti scrivo per ringraziarti del “Viaggio nell’Isola Ecologica”, per me è stato un vero viaggio che ho voluto ripercorrere due volte per gustare in modo più profondo ciò che avevo percepito nel “primo viaggio”.
E’successo che sono entrata dentro la storia, come in un gioco che amavo fare con i bimbi nei miei “laboratori creativi”, proprio per far cogliere loro le emozioni più pure. Bene, ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata andare alla parola, mi sembrava di viaggiare nei luoghi, di incontrare le persone, di vedere rifiuti, scarti, stracci, piccole perle nelle tasche … cose ammassate, ma non era un viaggio angosciante, per me è più angosciante la realtà!
La scenografia stimolava al viaggio, rappresentativa nel suo essere essenziale, le luci anche e tu Maila bravissima nella scrittura  e nell’interpretazione, pura, intensa, come è sempre più raro trovare a teatro.
La prima volta sono venuta perché lo spettacolo parlava di ambiente e poi mi sono lasciata andare concedendomi l’emozione dello spettacolo.
Sono tornata per il puro gusto di assistere a uno spettacolo intenso intimo, carico di significati e non solo sulla questione ecologica o ambientale, per me spazia su tematiche vaste e importantissime su uno smarrimento che riguarda il rapporto uomo /ambiente, ma anche i rapporti tra esseri umani, tra uomo e donna, i rapporti d’amore che sembrano ormai lontani dal nostro vivere quotidiano e poi “le cose tacite, subdole” che ci piombano addosso ogni giorno e non riusciamo a capire perché o a causa di cosa … ma siamo lo stesso costretti a subirle. Poi c’è il “Malore” che può colpirci tutti, le pillole vengono tenute pronte all’uso … ma non sappiamo chi può colpire,  ahimè nessuno è escluso, innocenti, buoni o cattivi (ma chi sono i cattivi?).
Tutto questo è realismo, stamani andando in giro mi angosciava molto di più la realtà, lo spettacolo mi ha lasciato speranza, possibilità di riflessione, stimolo all’attenzione sui temi trattati.
Questo testo in me ha accentuato il desiderio di cambiamento, già parlarne delle cose significa affrontarle, magari non lo vedremo noi il cambiamento ma almeno  auguriamoci che esisteranno tempi migliori!
Grazie per averci fatto pensare, sperare, ma grazie soprattutto per lo spettacolo davvero emozionante!! Brava, brava e vera!!!   Maura

Voterò per Simone Weil

Dico la verità: queste contese elettorali sono sempre meno interessanti, più confuse, più inutilmente affollate.
Sono andata a votare, ma forse, come mi ero ripromessa, avrei fatto meglio ad astenermi. 
Ora chiamano al ballottaggio. Seguono gli apparentamenti, già scontati, previsti, studiati.
Cosa mi posso aspettare dai due contendenti? Vince l'uno o l'altro, fuffa.
Sono anche persone che si presentano in maniera inopportuna. Qui o a Manchester, le stesse guaste epifanie.
Non mi posso aspettare nessuna prospettiva verso una diversa qualità della vita. Della politica. Dell'economia. Della giustizia.
Cosa prevedono i loro programmi? Quello che prevedono gli altri, e cioè quelle stesse "cose" che li hanno generati.  Zero redistribuzione della ricchezza. Stessi schemi in cui vincono i potentati, banche,  ruffiani. Sfruttamento del territorio. Cementificazione e speculazione. Inquinamento. Occupazione delle poltrone. Creazioni di enti o entità clientelari o di controllo. Creazione di ghetti, separazioni e ostacoli: fra e nelle persone, negli spazi e nei tempi. Mistificazione e saccheggio della tecnologia e del futuro. Distruzione del passato e della memoria, se non quella di comodo o travisata, tradita. Mistificazioni in genere e di genere, demagogia. Distruzione della cultura come azione creatrice umana. Lo stesso sistema elettorale è poco allettante,  poco chiaro e gestito misteriosamente.
Il manifesto per la soppressione dei partiti politici di Simone Weil è più che mai attuale e urgente.
Il che non significa, come qualche incauto può giudicare, disinteresse per la politica, ma tutto il contrario. Significa pensare e riferirsi a un programma ben preciso e concreto.
Da ora in poi voterò solo per Simone Weil.




lunedì 27 maggio 2019

Laididà dello stato

Col bacino alla croce del rosario del ministro Salvini che invoca le radici giudaico cristiane, siamo passati dalla laicità alla... "laididà" dello stato.  O anche all' "aldilà dello stato".
Come vi piace di più.

domenica 26 maggio 2019

Pancrazia riflette su "L'Isola Ecologica"


Un grazie a "Pancrazia" per la bella riflessione che mi manda stamani su "L'Isola Ecologica",  che mi aiuta e mi sprona a  continuare in questo difficilissimo viaggio del teatro.

"Cara Maila,
mi permetto una riflessione a margine del tuo spettacolo "Viaggio all'Isola Ecologica" di ieri sera a La Baracca.
Lo spettacolo, presentato con una messa in scena minimalista, ha avuto su di me un impatto fortissimo. 
Certo il tema e il testo; anche la tua bravura; e poi l'assenza di luce elettrica e quindi la novità dell'allestimento hanno avuto molta importanza.
Ma c'era una lentezza, e un distacco; e in questo distacco del tuo essere nella scena, stava la forza, questo essere fuori, ma pure dentro in quello che facevi, e quindi stavi in noi. E noi eravamo con te.
Ho capito cosa vuol dire recitare per gli altri, e non per sé stessi come molti attori fanno nel teatro che pure si definisce 'off', che però è molto 'in'.
Un caro saluto, alla prossima.
M. Abati, alias "Pancrazia"


sabato 25 maggio 2019

Replica di "Viaggio all'isola ecologica"

La sera prima delle elezioni, di solito, i teatri difficilmente danno spettacolo. La gente è presa, letteralmente catturata da altro. Anche coloro che non "corrono". 
Siamo catturati, tanto per cambiare.
Invece io replico: al Teatro La Baracca alle 21,30, faccio insieme a chi ci sarà, il "Viaggio all'isola ecologica".

La Nazione di oggi, cronaca di Prato. 

venerdì 24 maggio 2019

Il sindachino

In questo stato di sfibrante quasi permanente campagna elettorale che si protrae ormai da un anno, dove i risultati delle elezioni di domani, amministrative ed europee, sono prevedibili ma non incoraggianti, ché probabilmente porteranno a una situazione di maggiore confusione e instabilità per tutti invece che risolvere un po' le nostre quotidiane difficoltà, voglio aggiungere una nota di colore, e parlare del sindachino.

Chi è? Idealmente è l'erede del gerarchetto di fascista memoria, così come me li descriveva mio padre,  ma certamente punto pericoloso per l'incolumità altrui né minaccioso, perché è un fedele democratico e soprattutto antifascista.  Anzi, egli si mostra mite e gentile, almeno apparentemente, ed è sempre pronto a intervenire per la comunità. Insomma, si dà da fare. Eh, be'!

Egli è il controllore di zona, il responsabile di partito, garantisce l'affluenza dei voti. Lui sa a chi dài il voto, lo sa. Può essere un consigliere, ma anche no.
I sindachini sono diffusi in molte città, con caratteristiche differenti, ma importante è che la città sia con un territorio comunale vasto.

Infatti i sindachini operano soprattutto nelle zone di periferia, nel centro la situazione è più difficile da controllare, più caotica, e la loro figura non spicca; invece nelle periferie, in quelle situazioni in cui la città si sfilaccia e diventa quasi paese, si fraziona e diventa borgo, ecco che lì si nota il sindachino.

Spesso è presidente di un circolo, di una associazione, di qualcosa che aggrega. Ah, il valore dell'associazionismo e del volontariato, per il sindachino è al primo punto.

In questi giorni di affanno elettorale, lui (di solito è un lui) garantisce un minimo di voti, che sono utili per lui e per il partito che difende a spada tratta come fosse Giovanna D'Arco contro gli inglesi.

Magari vi può far sorridere, ma vi posso assicurare che il sindachino porta tanti voti al partito, è fedele e incrollabile.

Naturalmente chi non la pensa come lui è un nemico ed è tenuto a distanza; anzi, l'eretico viene annientato quotidianamente da un costante atteggiamento di indifferenza che  tutta la sua cerchia e la comunità deve condividere e mettere in pratica, pena l'esclusione. 

Guai a essere colpiti dagli strali del sindachino, è finita, si diventa impestati!

Noi avevamo un sindachino molto attivo, ma è morto non molti giorni fa. Era vecchio, è stato uno dei primi. Mi marcava stretto. Quando scrivevo qualcosa che non andava, mi fermava, mi avvisava. Eh, mi diceva, così non si fa. Lo so, mi voleva bene. Ha fatto di tutto perché non prendessi la strada sbagliata.
Ma già da tempo, a bordo borgo, si stava scaldando un altro sindachino che lo ha sostituito, che ora gioca attivissimo e attentissimo, attacco e difesa. E' giovane, e se il partito regge, la carica gli durerà tutta la vita.

Mai sottovalutare il sindachino!

Niente multe per le elezioni?


Spazzamento strada.
Nei mesi scorsi  alle macchine nei giorni della pulizia, la municipale lasciava le multe sui cruscotti. 
Avvisava con il fischio, e poi, se la macchina rimaneva parcheggiata, arrivava la multa.

Quante volte mi hanno fatto balzare mentre lavoravo con quel fischio! E non perché avessi la macchina parcheggiata, ma perché è un fischio penetrante, acuto.

Ieri no.
Nessun fischio, nessuna multa.
Sarà forse perché domenica si vota?



giovedì 23 maggio 2019

Seminario di Fantastica, ovvero dell'arte di inventare storie

Da lunedì 3 a venerdì 7 giugno 2019 al Teatro La Baracca primo seminario di
Fantastica
O dell’arte di inventare storie

Il termine "fantastica" fu inventato dallo scrittore tedesco Novalis, ripreso poi da Rodari.
Ma è possibile un'arte di inventare storie"? Esiste veramente? E poi, si può insegnare quest'arte?
Noi crediamo che sia difficilissimo; e però si può tentare, e forse qualche risultato si ottiene. Vedremo.
Portatevi un quaderno, un ricordo o un’immagine, e un oggetto, un piccolo oggetto.
Si partirà da qui.
Ogni tanto le cose si faranno un po' più serie, ma sempre "fantastiche".

Approfondimenti. 
Si parlerà storicamente della fantasia rispetto all’immaginazione almeno nella differenza che ci è stata tramandata nel corso dei secoli, ma che modernamente si riuniscono, anche se la differenza rimane, e diremo quale. 
Sia fantasia che immaginazione sono parole che hanno una origine antica.
Per precisare il significato del termine "phantasía" Aristotele nel "De anima" (iii, 429 a 1-4) ne indicava la derivazione da "pháos" (luce), mettendo in risalto la relazione con una rappresentazione mentale di tipo visivo. Come gli stimoli luminosi generano sensazioni visive, così la mente produce internamente 'fantasmi' (phantásmata) o immagini.
"Immaginare" ha invece una origine latina: "in me mago agere", traducibile in: “in me agisce un mago”, che evoca la forza creatrice dell’immaginazione quale fonte d’invenzioni, di accesso a nuove visioni interne ed esterne a noi.
Einstein scrisse: “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto” E aggiunse: “L’immaginazione è tutto. E’ l’anteprima delle attrazioni che il futuro ci riserva, l’immaginazione è più importante della conoscenza, ci sprona a sperimentare forme nuove di immagini e di linguaggi”.
Durante il seminario cercheremo di sperimentare la forza creatrice della fantasia/immaginazione, esplorando e reinventando oggetti,  che è anche un modo di fare del teatro.
Racconteremo e scriveremo storie fantastiche, riempiendole dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni. (Ricordando che sentimenti ed emozioni non sono la stessa cosa...).
Si farà una "sosta" sulla struttura della finzione come espressione della libera fantasia/immaginazione, e in particolare sulle strutture del racconto orale e letterario, al fine di studiare certe caratteristiche di personaggi e storie ricorrenti.
Sarà anche un modo, perché no, per entrare in contatto con quella parte di noi che ancora ha voglia di fantasticare e giocare, di godere di sogni e storie per raccontarli anche agli altri “compagni di gioco”, riassaporando, come “piccoli maghi”, il piacere di inventare un mondo che c’è e non c’è, di trasformare un oggetto e di “immaginare” noi stessi e gli altri al di là della quotidiano.
L'obbiettivo sarà provare il valore della fantasia/immaginazione come fondamento creativo, ma soprattutto, l'obbiettivo è , come sempre, la felicità.

Dove, come, chi, quanto:
Da lunedì 3 giugno a venerdì 7 giugno 2019, dalle ore 20 alle ore 23.
Dove: al Teatro La Baracca, via Virginia Frosini 8, Prato.
Telefono 3332713136; 0574-812363.
Per sapere il quanto, accessibile ai più, basta chiedere a me, che conduco il corso.



Vetrina di partito, ovvero come il programma diventa "flash"

Ho copiato alcune immagini dal sito del PD di Prato per commentarle, ma questo partito non è l'unico ormai a usare le immagini-slogan per indicare, meglio, mostrare il proprio programma.  Anche la cosiddetta opposizione ne fa ampio uso, e quindi nessuna differenza. Il programma diventa flash, immediato, luminoso: si tratta di chart, ossia grafici che contengono motti, pronti a comparire e scomparire nel battito di un tasto. E già domani sarà dimenticato.

Ma vado nei dettagli di alcune proposte da quel partito perché, ricordo, è quello che governa, pur nelle metamorfosi nominali, da anni-secoli, se si esclude qualche brevissima e quasi ininfluente interruzione:

Il rilancio è necessario. Giusto. Ora, negli ultimi giorni abbiamo assistito soprattutto a un veloce restauro di alcune piazze, con panchine e alberelli. Riguardo poi agli eventi culturali, sono soprattutto le feste gestite dai circoli o dalle parrocchie. Un tempo era più divertente perché c'erano le circoscrizioni e, pur per sbaglio, anche altri ci si potevano infilare. Ora no. Ora altri eventi non interessano,  e lo posso testimoniare bene con il mio teatro di frontiera, dove i partitanti, tutti a parte qualche hapax legomenon, si guardano bene di entrare. Ma anche con la distruzione, altro esempio, del "Giugno con l'arte" di Iolo (altra zona di frontiera, e con questo Fulvio fu punito per il suo impegno contro la cosiddetta Multisala, ovvero Parco Prato). La cultura (sic!) la decidono loro, ed è soprattutto finalizzata, come sanno anche le vecchiette ormai, al consenso e voto.


Negozi di vicinato? Che faccia tosta! Dopo che hanno costretto molti commercianti a chiudere con i mega centri commerciali, vedi GIGLI e PARCO PRATO?
Si sono pentiti? Che lo dicano! Ma come si fa a dire che ci si è sbagliati, posto che qualcuno lo pensi, in un grafico pubblicitario che deve catturare il voto? Una chart inqualificabile e sfacciata, che vuole cancellare la memoria di chi, come Fulvio Silvestrini e altri, hanno gridato contro lo scempio, questo sì culturale ed economico, che tali centri del commercio hanno generato nella Piana fra Prato e Firenze. Pistoia al momento ne è libera, ma là ci pensano i vivaisti a creare il disastro.


Questa promo-immagine è la più divertente e assurda, e mostra una contradictio in adiecto, una contraddizione logica: si parla di valorizzare i prodotti tipici del territorio,  e si mostrano i cantuccini di Prato, ma si usano termini inglesi: Eatprato, card, factory outlet! Da morir dal ridere! Quindi si tratta di puro visual merchandising  o, preferisco, vetrina di partito.


mercoledì 22 maggio 2019

Ma chi parla di Europa?

Piccola noticina a margine delle prossime elezioni, che saranno anche per il Parlamento Europeo.

Ne avete sentito parlare? I candidati, a parte qualche dichiarazione distratta, non ne parlano, né si vedono.

Nessuna serata organizzata su questo tema.
O mi sono persa qualcosa?

Il discorso si ferma al puro marketing: sovranisti, non sovranisti. Al massimo qualche proposta per semplificare la burocrazia...

E poi, va detto che il sistema elettorale europeo è mostruoso, il territorio immenso, non ci può essere un contatto vero, una comunicazione che arriva, una riflessione fra candidati e cittadini.

L'Europa rimane distante, confusa, inaccessibile. Era molto più vicina, o più dentro di noi, quando la "macchina" non era così funzionante...C'era l'aspirazione a diventare europei, a superare il concetto degli stati, anche per diminuire l'oppressione politica e totalitaria. Ma ora? Anche il più convinto europeista, ha perso quell'aspirazione che era umanitaria e di condivisione fra popoli.

Per ricordare da dove il concetto di una Europa libera e comune è partito, magari è opportuno rileggere il "Manifesto di Ventotene"; oggi è come respirare un po' d'aria pulita. Leggetelo, non è lungo. Se qualcuno dei candidati me l'avesse chiesto, io volentieri avrei organizzato una serata alla Baracca o altrove per leggerlo.

Senza coraggio fantasia forza, nessun futuro. Figuriamoci per l'Europa.

 https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/file/repository/relazioni/libreria/novita/XVII/Per_unEuropa_libera_e_unita_Ventotene6.763_KB.pdf

Programmi futuri




Sto organizzando i prossimi spettacoli (2019/2020). Non so se sarà una "stagione". Comunque, chi ha cose interessanti da proporre, teatrali, musicali e altro, e in sintonia con lo "spirito" del teatro, può scrivere a teatrolabaracca@gmail.com, oppure labaracca@tin.it.

martedì 21 maggio 2019

I quattro cocci di Gonfienti




Qui alcuni dei "quattro cocci" (più propriamente definiti "sassi" da qualche scienziato comunale provinciale) di Gonfienti, che saranno portati a Campi Bisenzio, si presume.
Quando, come abbiamo visto nel corto "Metti una sera un viaggiatore...", è quasi un mistero religioso. Tutto tace, nulla si sa. La Soprintendenza è come il Castello kafkiano, luogo oscuro e surreale. 
Vediamo se, dopo la ripulitura e in coincidenza con le sante elezioni (e il riordinamento delle Sovrintendenze, quelle che Renzi e la Boschi volevano eliminare, e anche Salvini... ah, ve lo siete dimenticato!) non si mettano a scavare un altro pochino, se non altro per completare il servito (come si dice in Toscana, intendo il servizio da tavola)!

La prima foto, quella non a fuoco, è mia (evidentemente mi girava la testa); le altre di Galardi: tutti reperti gonfientini.
Dopo la mostra, dal nome emblematico e foriero di oblio, "L'ombra degli Etruschi", ossia dal 2016, a Prato silenzio assoluto, rotto soltanto dalle Camminate del popolino, ampiamente sbeffeggiato, che osa "scocciare assai" su una materia che solo trattano gli "dei".

Il candidato vigliacco

Caro candidato, cara candidata,
voi che lasciate, appoggiato al vetro delle bacheche della Baracca, i vostri volantini, perché siete così vigliacchi?
Perché avete la coscienza un po' sporca, è chiaro; in tutti questi anni vi è mancata del tutto la voglia e il coraggio di entrare, di vedere, di curiosare nel piccolo teatro,  evitando con piacere di parlare con noi.

Ora non potete far altro che lasciare il fogliettino di nascosto. 

Piuttosto che i vostri partiti, voi rappresentate la miseria della politica presente.

lunedì 20 maggio 2019

Recensione de "Viaggio all'Isola Ecologica"

http://www.gufetto.press/visualizza_articolo-2275-VIAGGIO_ALLISOLA_ECOLOGICA_racconto_a_luci_spente_di_e_con_Maila_Ermini_teatroLaBaracca.htm

sabato 18 maggio 2019

La prima candidata sindaco donna di Prato



Sapete che sono una appassionata di storia e geografia. E mi irrito quando non si ricordano le cose, e soprattutto quando se ne raccontano di sbagliate. Ora questa notizia la so per certo, anche se non è punto importante per la Storia del Mondo (e per fortuna!), e credo che sia solo retorica dire "la prima donna candidata sindaco", demagogia che non aiuta la causa femminista, ma non mi piacciono le storielle inventate per la propaganda, depone male anche per le cose invece importanti che verranno dopo, e poi  cancellano e non danno giustizia all'impegno "pulito", mio e di altri che con me e senza di me hanno a suo tempo fatto e in qualche modo c'hanno creduto, le battaglie che, per quanto ci riguarda, abbiamo fatto, proteste vere e per la strada (e da soli, derisi come sempre, senza alcuna corte dei miracoli o fans stile stadio di calcio), e quindi, visto che qualcuno definisce l'unica donna candidata sindaco di Prato di queste amministrative 2019 come prima in assoluto, preciso che in realtà la prima fu Stefania Mari della Lega Nord nel 1995;  la seconda è stata la sottoscritta della Lista Civica Per il Bene Comune. E grazie al cielo diversi anni fa, nel 2009.
No fake news, grazie!






P.S. Pensavo di essere io la prima, invece mi hanno informato e mi sono ricordata! che nel 1995 c'era già stata una candidata sindaco, Stefania Mari, e ho corretto il post di conseguenza. 

venerdì 17 maggio 2019

Per Gonfienti e il Patrimonio Archeologico di Prato


Dopo il dibattito del 4 maggio scorso, le associazioni “Teatro La Baracca” e “Ilva-Isola d’Elba” intervengono congiuntamente con il presente comunicato sull’annoso e fin qui irrisolto caso della città degli Etruschi di Gonfienti, sito già dichiarato eccellenza archeologica di primissimo piano della Regione Toscana, che tuttavia ormai da anni vive, in una condizione di totale emarginazione, una perdurante situazione di stallo.

PER GONFIENTI E IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DI PRATO

La crescita culturale di ogni comunità trova la principale ragion d’essere nella capacità di conservare e valorizzare il proprio patrimonio materiale, fisicamente presente nei territori d’appartenenza, declinato nelle quattro “A” dei beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Archeologici, che di questo costituiscono l’imprescindibile ossatura, l’eredità stessa del passato alla quale guardare oggi per costruire il futuro.
In particolare i beni Archeologici svolgono una funzione catalizzatrice per muovere la curiosità delle nuove generazioni, accompagnata dalla ricerca sulle origini e sulle prime testimonianze tangibili dell’insediamento umano nei territori, nelle forme e nelle scelte che hanno plasmato il paesaggio antropico nel quale abitiamo.
Ogni nuova acquisizione archeologica dilata l’orizzonte dei nostri saperi e consolida nei popoli una propria coscienza territoriale, gettando un ponte tra le diverse culture per la salvaguardia del bene comune.
La perdita di questi valori genera di contro un immediato impoverimento della società; il non saper curare o custodire queste ricchezze, il non divulgare e rendere adeguatamente fruibili tali beni equivale a rinunciare alla conoscenza e con essa allo sviluppo consapevole della collettività. Per tale ragione, ignorare l’esistenza di ciò che è riemerso dal passato, semmai lanciando un messaggio di disinteresse e di negatività rispetto ai valori della storia, o facendo cadere nel nulla ogni significativa realtà archeologica, pur fortuitamente scoperta, significa assumersi grandi responsabilità nei confronti dei cittadini di oggi e di domani. 
Per questi motivi, l’azione delle associazioni “Teatro La Baracca” e “Ilva- Isola d’Elba”, seppur oggi di denuncia e di stigmatizzazione per quanto di nefasto sta caratterizzando l’attuale contingenza, pensando alla mancata realizzazione del parco archeologico, del percorso espositivo, auspicando altresì una pronta ripresa degli scavi della città degli etruschi di Gonfienti, intende promuovere in una visione olistica lo studio e la scienza del territorio, segnatamente dei beni archeologici e dei paesaggi culturali.
In particolare questa azione si rivolge a chiunque abbia a cuore questi valori, a tutti i soggetti pubblici e privati che condividono la potenzialità di un messaggio aperto a tutto il mondo della cultura e delle istituzioni senza steccati ideologici e divisioni di sorta. La vicenda dell’area archeologica di Gonfienti è emblematica di quanto potrebbe farsi e ancora non è stato fatto, laddove la giusta attenzione che si sollecita diventa ancor più necessaria per l'assoluta indifferenza che la politica locale mostra, in questi giorni di campagna elettorale, nei confronti di questi beni patrimoniali. Non se ne fa menzione - o di sfuggita! - nei programmi dei partiti o movimenti, nessuno escluso. La pochezza del livello culturale è disarmante e pericolosa.
Lo scopo precipuo è dunque quello di contribuire in questo momento storico, caratterizzato dalle grandi problematiche dell’integrazione sociale, a restituire dignità di cittadinanza e piena visibilità, così come dovute, a questi specialissimi beni patrimoniali, facendoli diventare ambasciatori nel mondo del grande spessore culturale, paesaggistico e storico artistico che ci proviene dal passato, in ultima analisi per riscoprire la bellezza dei luoghi affinché questa non vada per sempre perduta o resti estranea al territorio in veloce trasformazione.



P.S. Aggiungo questo spezzone video tratto da La Ricotta di Pasolini, in cui uno dei motivi fondamentali e ricorrenti è proprio il passato inteso come patrimonio culturale, ormai brutalizzato dalla modernità.
Qui il regista poeta fa leggere la sua poesia, "Io sono una forza del passato..." a Orson Welles.
Calza a pennello con il nostro comunicato, e lo rafforza.


giovedì 16 maggio 2019

Asfaltatina elettorale (alla maniera del Giusti)

Ah, succede anche da voi?
Che vicino alle elezioni
buttano il catrame
a rattoppare
il cittadin bucame ?

Con l'asfaltatina
elettorale
il candidato 
mostra
d'aver fatto
il suo dovere:
il rattoppo,
che è dire
come per la tosse...
lo sciroppo!

Oh, l'asfaltatina
la ciclopedonale,
il giardinetto
dove piscia il cane,
che bel quadretto:

si snocciola
le cose fatte
fatto!
e intanto
candidato
astuto viso
sta là assiso,
intatto!

Nulla cambia
ogni faccia ritorna
uguale.
Per altri quattro anni
ce la dovrem sorbire!

Ah, altra asfaltatina elettorale
vorreste voi?
Eh, si potesse
mandarli a casa
con il voto,
se servisse
a fare un po' di maremoto!

Ma le previsioni 
fra la gente
danno calma piatta:
sugl'occhi prosciutto
e nelle orecchie ovatta!


mercoledì 15 maggio 2019

Il futuro è disabilitare il passato

G. Scalarini, La riforma elettorale, 1923

Alcuni programmi per le prossime elezioni sono spaventevoli. Non è necessario andare nei dettagli. Basta prenderne qualcuno e leggerlo: si assomigliano.

Il futuro che prospettano è contraddittorio e in quanto tale, mostruoso.
Un esempio: annunciano le piste ciclabili e il mondo "plastic free", e allo stesso tempo, un domani dominato dal sistema di comunicazione 5G, dannoso per la salute.

La parola d'ordine è: disabilitare il passato, bruciarlo.

Ma perché il passato è disabilitato?

Perché il passato è in grado di neutralizzare il potere, di limitare le scelte successive,  le nuove "rinascite".

Come i gatti che hanno nove vite, certi partiti vengono fatti rivivere, come in una onnipotenza di stampo divino. E per farlo è necessario fare tabula rasa.

Al fine di favorire queste "rinascite", vestiti che il sistema economico politico indossa per continuare a esistere, anzi per rendersi più attraente in funzione dell'hic et nunc commerciale, i candidati devono essere giovani. Addirittura ragazzi, e ben "connessi".  Presenti nel presente.

Mettere i giovani al governo favorisce la cancellazione del passato, l'eliminazione della memoria; e così, imporre la nuova tardo-moderna tecno-tirannia diventa appunto un gioco da ragazzi.

G.Scalarini, Il tempio dominatore, 1924
Appello internazionale contro la tecnologia 5G:
https://static1.squarespace.com/static/5b8dbc1b7c9327d89d9428a4/t/5c0ad2be40ec9a6169d76761/1544213193205/Appello+internazionale+-+stop+al+5G+sulla+terra+e+nello+spazio.pdf

Io Malaparto: Gli assassini dell'amore

Caro Malaparte, è un po' di tempo che non ti scrivo. Che non ti scrivo qui, perché tu sai che io ti scrivo spesso segretamente. Come con...