tag:blogger.com,1999:blog-8335664047248915510.post831674020200469336..comments2024-03-22T14:54:49.177+01:00Comments on Primavera di Prato: "Viola chiusa in bagno": un commento su "Stupida"Maila Erminihttp://www.blogger.com/profile/11997359492087339979noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8335664047248915510.post-34842641054090071362016-10-18T00:08:43.886+02:002016-10-18T00:08:43.886+02:00il commento precedente e' mio
Gianfelice D'...il commento precedente e' mio<br />Gianfelice D'AccoltiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8335664047248915510.post-23958596925228426482016-10-17T23:48:03.460+02:002016-10-17T23:48:03.460+02:00Cara Maura,
Mi complimento per la spigliata e atte...Cara Maura,<br />Mi complimento per la spigliata e attenta analisi dello spettacolo “Stupida”. Condivido in pieno le tue riflessioni. Siccome sono coinvolto sentimentalmente con Maila, sono restio a scrivere di lei, sembrerebbe troppo di parte. Ma il risultato ottenuto da Maila me lo impone. Però, prima di entrare nei particolari di ciò che abbiamo visto sabato sera, ti confermo che ‘ pulire la casa ’ è una tecnica per l’autoanalisi, per ripulire se stessi. Lo adottano alcune comunità di recupero contro i problemi della dipendenza da alcol, droghe o altro, perché felicemente sperimentato coi marines che tornavano dalle zone di guerra asiatiche dove l’uso degli stupefacenti era necessario per la sopravvivenza e quasi usato come farmaco; ma quando questi poveri soldati tornavano a casa, senza la divisa e l’elmetto e il soldato non c’era più, restava il tossicodipendente da curare; e così i programmi di recupero delle comunità credo sia canadesi che statunitensi. E mentre si pulisce la casa, si parla e si ripulisce dentro di se’. Sarà per questo che ogni volta che devo fare le pulizie di casa avverto come un malessere, una paura dello sforzo psicologico che farò. Ma parliamo di “Stupida”. Che appare come un’altalena di temi drammatici in un classico del comico: rimanere chiusi dentro. O, viceversa, una sequela di spunti comici ingabbiati nel tema classico per eccellenza della tragedia: la trappola. Edipo, forse che non cade nella trappola che lui stesso ha costruito? O Amleto, non costruisce una trappola allo zio Claudio – e proprio attraverso il gioco del teatro – per smascherare il di lui turpe primigenio delitto? Così a “Stupida” ci facciamo tutti ingabbiare in bagno da Viola e seguiamo con lei l’angoscia di rimanere sola che le fa svelare il rapporto col nume della madre morta, che, proprio come la madre di molti personaggi di Woody Allen, ossessiona la figlia con l’ eccessiva presenza condizionandone malamente la vita. Ma sono le figure maschili che lasciano veramente sola Viola: il padre? Certo il marito da cui è divorziata; ma soprattutto l’attuale compagno che comunque per due o tre giorni, il tempo fisico della commedia, non viene a cercarla di persona, e, ma non è dato di sapere, forse si limita a chiamarla al telefono. Troppo poco per dimostrare un vero sincero amore per la povera Viola. O il telefono-tavoletta, l’altro assente, che consentirebbe a Viola una rapida soluzione della vicenda. Ma allora quanto siamo dipendenti veramente dalla tecnologia? Senza di essa non c’è salvezza fisica? No, alla fine il salvatore è un uomo in carne e ossa, forse il nuovo corso di Viola, restituita a se stessa dalle scoperte che farà in bagno – e che qui non sveliamo – e che certo cambiano la sua consapevolezza di essere-al-mondo. Ancora “Stupida” agli occhi degli altri, ma ora cosciente? Maila ha dato il meglio di se’, ma non so quale la più brava: la drammaturga? la regista? l’attrice? ma perché limitarsi a una delle categorie: Maila la donna totale di teatro, ecco, lei ci ha proprio convinto.<br />Anonymousnoreply@blogger.com