venerdì 5 febbraio 2010

Ho perso l'avvocato

Ho perso l'avvocato. Non è una battuta. Il suo telefono è più che spento; inesistente.
Quello fisso, quello mobile. Non lo trovo più. Non c'è più. Eppure l'ho sentito pochi mesi fa. Come se non esistesse più. Avrà cambiato lavoro? Avrà cambiato indirizzo o città? Avrà cambiato sé stesso? Provo un senso di smarrimento.

Intanto ho saputo di un'altra 'fuga': a Montecatini una pensionata viveva senza luce, senza riscaldamento in casa, perché i soldi che aveva le bastavano a mala pena per pagare l'affitto. Mangiava pochissimo per risparmiare; se ne stava a letto tutto il giorno, coperta, per non sentire il freddo. Teneva la porta aperta di giorno, perché non avendo campanello, non poteva sapere chi la cercasse. L'hanno scoperta per caso. Non è una barbona. Pesa 35 chili.

Si fugge o si scompare. Non c'è altra scelta per chi non è al passo coi tempi.
Dio Danaro è insaziabile.

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