mercoledì 28 settembre 2022

Camminata per Gonfienti, 8a edizione


 L'ottava edizione della Camminata avviene dopo che il 15 luglio è stato inaugurato il Museo di Gonfienti alla Rocca Strozzi di Campi Bisenzio, in un luogo assai distante dall'area archeologica, di fatto scarsamente raggiungibile nonostante la previsione di una pista ciclo pedonale. L'area archeologica di Gonfienti che ricade nel Comune di Prato, oltre a non essere stata ancora costituita come parco archeologico (lo avrebbe dovuto essere dal 2016) e non avere alcuna segnaletica stradale, viene oggi a trovarsi completamente decontestualizzata rispetto ai suoi reperti con grave danno per la corretta fruibilità scientifica dell'insediamento etrusco.
Il contesto ambientale, già in parte compromesso da un punto di vista paesaggistico, è ulteriormente minacciato dalle previsioni urbanistiche adottate dal Comune di Campi Bisenzio con l' accrescimento esponenziale del costruito industriale dell'Interporto, in direzione est (oltre 22,000 mq. di superficie coperta che andranno a saturare completamente i terreni fino a lambire l'argine del torrente Marinella), e nuovi volumi commerciali, verso sud, con l'edificazione dell'area a ridosso dell'arteria stradale "Mezzana-Perfetti Ricasoli". Si tratta in entrambi i casi di sedimi già dichiarati ad alto rischio archeologico.
L'ottava camminata intende porre l'attenzione della città sulla criticità paesaggistica aggravate da tali situazioni in itinere e pone di nuovo l'accento sulla necessità di creare in sito uno spazio espositivo a supporto degli scavi archeologici che dovranno proseguire a Gonfienti, Nel mirino resta anche il Comune di Prato che ha reso edificabili le aree ad ovest (zona detta degli Alcali) deLl'area archeologica in ambiti paesaggistici limitrofi al Bisenzio e alla frazione di Gonfienti da tutelare per lo sviluppo e la valorizzazione del sito archeologico e la connessione visiva con la fascia pedecollinare della Calvana.

Itinerario proposto con soste al Castello, al Ponte del Mercatale, alla piazzola degli Alcali e all'area antistante agli scavi:
- Ritrovo dei partecipanti alle ore 14:30 in piazza del Comune
- Partenza effettiva da piazza di Santa Maria delle Carceri introno alle ore 15:00. (Mi raccomando la puntualità,
- Itinerario: Via Pugliesi - Piazza Mercatale con attraversamento del fiume - Via Matteotti - Ponte della Vittoria - Ponte Petrino . via ciclopedonale per Gonfienti /Cimitero - Ciclopedonale per villa Niccolini - via del Pantano (Interporto
- Arrivo previsto per le ore 17 ca. presso il cancello di accesso all'area archeologica.
(Nota a cura del Prof. Giuseppe Centauro).

martedì 27 settembre 2022

Ci vediamo in prima linea

Su La Nazione di oggi una presentazione, del tutto inaspettata, del mio prossimo spettacolo IO MALAPARTO, Lettere a Curzio.  Grazie.

Ci vediamo a teatro...Anzi, no, correggo: in prima linea.


venerdì 23 settembre 2022

Sarà obbligo di voto?

Il mio non è in alcun modo un invito a non andare a votare il 25 settembre.
Però mi chiedo: perché c'è così tanta paura nei confronti dell'astensionismo? Che cos'è questo strisciante senso di colpa,  prospettando scenari catastrofici, che si vuole infilare nella testa di chi non vuole andare a votare?

Si teme di non essere validati nella prossima azione di governo?

Oppure c'è altro?

Cos'è questa campagna di induzione al voto attraverso il lavaggio del cervello con lunghi e "saggi" discorsi di eminenti infuenzatori, non necessariamente intellettuali?

I partiti, invece di farsi alcune domande su come i loro politici hanno mal lavorato nella passata azione governativa, come dovrebbero, gridano allo scandalo per una possibile alta percentuale di non votanti, e lanciano una campagna denigratoria e minacciosa nei confronti di dichiara che si asterrà dalle urne attraverso i loro vari sostenitori.

I Partiti temono per la propria sopravvivenza?

Anche durante il Fascismo si doveva andare a votare - il nonno lo ricordava sempre, si doveva partecipare! - , e infatti il voto era in realtà come un plebiscito, a favore ovvio del governo Mussolini.

Insomma, giornali e media sembrano dire: scegli un partito, il meno peggio, basta che voti!

Allora mi viene un dubbio: i partiti sono tutti uguali nel senso funzionali, tutti quanti, a questo mal funzionamento, oserei dire criminale, della società?

Sono le prime mosse per l'obbligatorietà di voto, come per il vaccino, e chi si astiene non riceverà il certificato verde e non potrà lavorare?

Senza cadere in scenari distopici, certo è palese la criminalizzazione, ed è la prima volta, verso coloro che intendono non votare: per sfiducia nei partiti, nel sistema di governo, in un impossibile funzionamento della democrazia così come impostata e imposta o chissà, per la corruzione ormai generalizzata, il dominio e l'oppressione dilagante, che sembra insanabile anche con 'altri' partiti.

giovedì 22 settembre 2022

IO MALAPARTO


Cari amici, 

a fine settembre riprende alla Baracca il nostro percorso teatrale, culturale e politico: quest'anno incontreremo per primo il famoso pratese e "arcitaliano" Curzio Malaparte, con cui tenteremo di dialogare sul presente seguendo il suo stile, polemico e contraddittorio, espressionista e realistico al tempo stesso.
Alla Baracca abbiamo già presentato una riduzione del suo Tecnica del colpo di Stato, libro famoso e da leggere se non altro perché potrebbe anche essere utile, ma questa volta si mettono in scena alcune lettere a lui indirizzate, come a voler stabilire un dialogo impossibile e impervio, proprio come il cammino che porta alla sua tomba lassù a Spazzavento sopra Prato.
Malaparte, figura inesauribile e proteiforme su cui mai si esaurisce il discorso, appare la figura giusta a cui poter rivolgersi per affrontare alcune problematiche del nostro spazio e tempo; e sembra stare, fatte salve alcune necessarie differenze e distinguo, in concreta aderenza nel nostro piccolo teatro dissidente.
Sì, dissidente.
Ma altrimenti il teatro a che serve, volete un lenitivo?, avrebbe sbottato Malaparte.


COSA E QUANDO
Venerdì 30 e sabato 1 ottobre 2022
ore 21,15
al Teatro La Baracca
IO MALAPARTO
Lettere a Curzio
di Maila Ermini

DOVE E COME RAGGIUNGERCI:
Teatro La Baracca
via Virginia Frosini 8, (angolo via Maria Montessori).
Prato. Località Casale.

Per chi arriva in macchina: si può lasciare la macchina in Piazza della Chiesa, oppure nel parcheggio comunale in via Don Giulio Facibeni, a 50 m circa dal teatro.
In autobus: da Prato l'autobus è la linea 12, che a Casale fa capolinea.
E poi c'è anche la linea 10, che collega Casale con Galciana e Maliseti e viceversa.
Chi non ha la macchina e ha difficoltà nel ritornare a Prato - non ci sono corse dopo le 23 - ce lo dica: possiamo facilitarvi il ritorno a Prato, organizzarlo in qualche modo.

Per scriverci: 
posta elettronica: teatrolabaracca@gmail.com;
il telefono: 3332713136 e, in giorno di spettacolo, 0574-812363.
No whatsapp.

QUANTO:
se venite da soli,  il biglietto costa 15 euro.
Se venite in 2,    25 euro.
Se venite in 3,    30 euro.
Se venite in gruppo, ci dobbiamo accordare, dipende dal numero.
Se qualcuno ha serie difficoltà economiche, e vuole comunque vedere gli spettacoli, non abbia timore nel dircelo: anche se non riceviamo alcun finanziamento pubblico, cercheremo di aiutarlo.

PER SAPERE DEGLI ALTRI SPETTACOLI:
Attenzione, ci possono essere modifiche, vale confermare:



mercoledì 21 settembre 2022

Cimiteri. Viva la vita

Dovrei parlare delle prossime elezioni al Parlamento Italiano. C'è già il mondo che ne parla e comunica affannoso su questo.  Avrei poche cose da dire, e tutte brutte. No.

Dovrei parlare di guerra, terza mondiale, e chiedere: dopo averci reso malati, ci renderete affamati?

Secondo quanto mi è dato di capire ci troviamo nel secondo atto del dramma, o della tragedia, vedremo.

Altri due o tre anni così, e così avanti, in questo terrore costante in cui siamo stati e saremo immersi. Cotidie.

Non manca molto, e per questo finché sarà possibile abbiamo il dovere di parlare, noi piccoli, d'altro. Pensare ad altro. Agire e andare altrove.

Per restare in vita e umani, e tentare la felicità. Ognuno come può, ed è già un contrasto, un opposizione al terrore e al disumano, alle armi e alla guerra.

Per questo lavoro lavoriamo frenetici e senza tregua, senza concedere tempo e modo al mondo alto e potente che ci vorrebbe atrofizzati, schiavi, assertivi, passivi. Votanti. 

Le lettere a Curzio, Io malaparto, sono pronte, curiosamente allestite, e aspettano solo di incontrare il pubblico. Tra pochi giorni.

Dell'opera sui poeti, Il poeta è un bandito, riprenderemo presto le prove tutti insieme e saremo in scena per la data stabilita, il 22 ottobre.

E ancora tante cose, di cui solo aggiungo: sto preparando Cimiteri, Primo Spasso per l'aldilà che, se non ci sono  intoppi, presento a novembre alla Baracca. 

Viva la vita.



domenica 18 settembre 2022

Stagione alla Baracca 2022 su La Nazione

Tutto vero. Grazie.




Troppi morti? Altro che torrida estate...

Leggo e copio qui un articolo sul record dei decessi dell'estate 2022 a Prato. 
In realtà l'aumento dei morti si sta verificando in tutta Italia e in Europa e non si giustifica solo con la torrida estate. L'Italia non è nuova a lunghe estati di caldo opprimente.
D'altronde il titolo dell'articolo non deve fuorviare;  leggendolo si capisce che il sospetto cade proprio sulle cure mancate anzi proibite  contro il Covid19, sulle varie carenze ospedaliere e, anche se non viene nominato, sul vaccino.  
Ed è quello che penso anch'io.




venerdì 16 settembre 2022

Sogno di una allerta meteo terrorizzata, bis

Alluvione nelle Marche. Ci sono morti. Sembra che nessuno li avesse allertati. Ieri anche in Toscana invece allerta arancione, ma ha solo piovigginato un po' a macchia di leopardo.

Sono anni che scrivo sui fallimenti degli allerta meteo e sul loro uso strumentale, politico speculatorio e terrorizzante, e uno di questi pubblicato qualche giorno fa, il 18 agosto.

Ma di tutti gli articoli mi piace ricopiare questo, Sogno di una allerta meteo terrorizzata:

Piove piove piove.
Sono affaticata.
Sono alla guida.
Sulle strade la segnaletica è assente.
Si vede solo asfalto nero. Che brilla brilla. Acceca.
Devo tornare a casa.
Asfalto nero. Luci accecanti.
Acqua.
Capisco finalmente cos'è una piana di origine alluvionale.
Le strade sono allagate.
Capisco che l'acqua va sopra il cemento.
Che hanno buttato tanto cemento.
Acqua.
Rivedo il passato
faccio un salto nel passato
e quasi muoio di rara nostalgia
le campagne allagate, i fossi straripati.
Laghi con betulle svettanti.
La morte passa presto, resuscito e vedo
solo capannoni.
Asfalto allagato con capannoni.
Natura morta.
Torno finalmente a casa, e il telefono squilla.
Riconosco la voce del sindaco.
Capisco che è un messaggio registrato.
Decifro solo le parole '...ezione civile'.
E' sufficiente.
Intanto piove piove piove.
Ancora stravolta accendo il computer e leggo le previsioni meteo.
Ho indosso ancora l'impermeabile.
E intanto piove.
E intanto mi spoglio.
Leggo che l'allerta è rossa.
ROSSA!
Domani devo partire.
Prendere l'aereo.
Partirò?
Partirà l'aereo con il vento ostro?
Intanto, sotto la pioggia,
stanno costruendo un'altra pista
che sfida il vento.
Partirò, al mattino sarà pronta
e partirò.
Intanto piove piove piove.
e l'allerta è diventata viola.
Temo il volo.
Ma no, ma no!
qualcuno mi dice!
-Non temere il volo.
Vedrai, sei sopravvissuta
in automobile
in mezzo alle strade
dissestate nere allagate
allertate
sopravviverai anche nel volo ostro!

In fondo nel volo
ci sono solo tre pericoli:
il decollo, il volo e l'atterraggio,
mentre in queste strade
andando in automobile
puoi morire di mille pericoli!

Piove piove piove!

Intanto l'allerta è nera.
Vado a letto ma non dormo.
Squilla la sveglia e non ho dormito
un minuto.
Arriva il tassista
per l'aeroporto.

E' il sindaco
che fa servizio per tutti.

"Stamani non si paga".
Allerta nera, guido io!

In un attimo con l'anfibio comunale
mi porta all'aeroporto.
Capisco che ha guidato
sopra ai capannoni.
C'è già la nuova pista.
C'è anche il vento ostro.

Intanto qualcuno
accende l'albero di Natale
dell'aeroporto
c'è la banda, suonano
inaugurano la nuova pista.
Ta-ta ta-ta-taaaa...
Felici mi mettono
sull'aereo.

Qualcuno suggerisce
di mettermi in stiva.
-Se lo merita
corre voce che...-

Dialogo interrotto
dalla bufera.
Infatti
Piove ancora di più.
Diluvia.
C'è l'alluvione.
Il vento diventa ostro-goto
o villanoviano.
Intanto l'allerta diventa 'non classificabile'.
La pista frana
l'albero vacilla
l'aereo galleggia.

Sogno interrotto.

https://primaveradiprato.blogspot.com/2016/03/terrorismo-meteo.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2014/10/finitela-con-le-allerte-non-ne-beccate.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2017/12/sogno-di-una-meteo-allerta-terrorizzata.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2014/08/sara-bello-o-dio-profitto.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2014/01/criticita-delle-previsioni.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2010/12/la-neve-e-i-soliti-disastri.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2018/08/il-tempo-che-non-fa.html

https://primaveradiprato.blogspot.com/2022/08/linganno-delle-previsioni-del-tempo.html



mercoledì 14 settembre 2022

Non mi è piaciuto. Corso per spettatori ribelli





Quest'anno alla Baracca terrò un laboratorio di teatro insolito, finalizzato allo studio dello spettatore e alla messa in scena di un testo:

NON MI E' PIACIUTO  Corso per spettatori ribelli.

Il laboratorio inizierà martedì 25 ottobre alle ore 21 ed è aperto a tutti.

Chi fosse interessato a partecipare, e per ogni altra informazione o approfondimento, può scrivermi.

Approfondimenti sulla stagione alla Baracca (ottobre-dicembre 2022)



Scrivo una breve nota sulla prossima stagione alla Baracca, che va per ora solo fino a dicembre 2022.
La stagione teatrale - completamente autogestita, inventata, scritta e interpretata da noi - è dedicata a Fulvio Silvestrini, costante tenace affettuosa presenza, angelo custode e maestro di sogni al Teatro La Baracca. Ogni spettacolo sarà preceduto da un brevissimo ricordo della sua figura e del suo pensiero.

Si inizia con IO MALAPARTO, uno spettacolo sui generis, si tratta di alcune lettere provocatorie scritte a Malaparte -ormai tornato di moda nonostante lui non sia affatto d'accordo -, come un dialogo impossibile sulla difficile e faticosa contemporaneità. Si annunciano sorprese, e con il personaggio in questione non potrebbe essere altrimenti.
Segue uno spettacolo presentato dal gruppo di teatro della Baracca sul bando della poesia dalla società odierna, (IL POETA E' UN BANDITO), anche se tutti affermano il contrario, forse perché pensano ai bandi di poesia, numerosi, e non al bando della poesia.
A novembre si va nei CIMITERI si sa, e si intraprende un viaggio in un luogo vitalissimo, dove il desiderio d'eternità - affare solo per i vivi - si manifesta qui sotto...mentite spoglie.
Continua poi la serie delle confessioni: e dopo la Mosca fastidiosa e la Cornuta scandalosa arriva LA MISANDRA cattiva, e il sottotitolo dice chiaramente quanto: Vi odio, cari maschi. La signora, pur restando anonima, si prenderà tutto il piacere di confessare la sua malevolenza verso il genere maschile, che per lei purtroppo esiste e persiste.
Infine, dopo la consueta replica annuale de L'INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI, presenteremo uno spettacolo comico, SPUGLIAMI, per tirarci su dopo tante tristezze e augurarci un buon anno 2023: un lover verrà da Bari a raccontarci alcune delle sue incredibili avventure d'amore.

Attenzione alle date, ché data la nostra purezza teatrale ma dovendo campare, ci troviamo spesso obbligati a portare altrove le nostre fastidiosissime opere.


STAGIONE LA BARACCA 2022 - 2023   PRIMA PARTE

Stagione in memoria di Fulvio Silvestrini

 

VENERDÌ 30 SETTEMBRE e SABATO 1 OTTOBRE

IO MALAPARTO   (Lettere a Curzio)

 

SABATO 22 OTTOBRE

IL POETA É UN BANDITO

 

VENERDÌ 11 e SABATO 12 NOVEMBRE

CIMITERI   (Primo spasso per l’aldilà ...sotto mentite spoglie)

 

VENERDÌ 25 E SABATO 26 NOVEMBRE

LA MISANDRA (Vi odio, cari maschi)

 

SABATO 17 DICEMBRE

L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI

 

SABATO 31 DICEMBRE

SPUGLIAMI  (Avventure di un lover barese)

 

Il programma può subire modifiche o aggiunte, che saranno comunicate tempestivamente. 

Orario degli spettacoli: 21,15. Lo spettacolo del 31 dicembre inizia alle ore 22.

TELEFONO 3332713136  - 0574-812363  teatrolabaracca@gmail.com

giovedì 8 settembre 2022

Fulvio con noi

Pubblico qui altre foto di Fulvio Silvestrini, che ci ha accompagnato in questi anni in maniera decisa intelligente e forte.

I giornali avrebbero potuto scrivere di più in suo ricordo.

Il Teatro La Baracca cercherà di fare meglio.

Pubblico altre due foto de Lo spettacolo della città in Valbisenzio nel 2016 e quello a Pistoia sempre nel 2016, dove si mostra attento ascoltatore di Gianfelice alla Briglia, e amico affettuoso dopo la sosta leopardiana a Villon Puccini a Pistoia.

E aggiungo la famosa foto, spacciata da molti senza far riferimento a questo blog da dove l'hanno presa, che lo ritrae alla Baracca durante un incontro da lui organizzato nel 2010.

Lui era sempre con noi.







martedì 6 settembre 2022

Per la Commissione Cultura il teatro la Baracca non è "storico"


Secondo quanto mi è stato detto ieri dalla presidente della Commissione Cultura Rosanna Sciumbata il Teatro La Baracca non sarebbe stato invitato alla commissione del 16 c.m. sui teatri privati perché non è un teatro storico.

Nemmeno il Borsi lo è (l'unico teatro che risulta invitato nella convocazione), è stato sì un cinema storico, diventato anche teatro con Sauro Albisani dopo il 2000.

 (Cfr. https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/09/19/con-passione-rigore-ecco-il-miracolo-borsi.html).

Altri teatri storici, a parte quelli noti e grandi, sono chiusi, inagibili o altro. Quello di San Giusto, per esempio.

La Baracca è piccolo teatro dal 1994, gli spettacoli sono iniziati nel 1995 ed è diventato teatro ufficiale alla fine del '900, inserito poi dalla Regione Toscana nel Circuito di Sipario Aperto, Piccoli Teatri della Toscana.

Senza contare tutti gli spettacoli "storici" che abbiamo dedicato a Prato, per cui il Teatro La Baracca è, rispetto al suo territorio, il teatro più storico di tutti. 

Cito i titoli alla rinfusa:

L'infanzia negata dei celestini
Dramma intorno ai concubini di Prato
Laris Pulenas (per Gonfienti)
Prato nel Sacco
Antologia del Bisenzio
Cafiero Lucchesi (Vita e morte fra Mussolini e Stalin)
Nel nome di Dio e del Quattrino  (Commedia impossibile su Francesco di Marco Datini)
Controdiva (Appuntamento con Clara Calamai)
Pratopezza (commedia e maschera pratese)
Io e Federico (Dialogo impossibile con Federico II di Svevia)
Canzone per Prato
Storia di Prato (racconto per ragazzi)
Lo spettacolo della città (Prato nei due differenti percorsi e Valbisenzio)...

Così chi si occupa di cultura dimostra di non conoscere la cultura della città che amministra e ignora il nostro lavoro più che ventennale, oltre a praticare una palese ingiustificata vergognosa ingiustizia.

lunedì 5 settembre 2022

Per la Commissione Cultura il Teatro La Baracca non esiste!

Vedete la foto sotto: la commissione cultura del Comune di Prato, presieduta da Rosanna Sciumbata, convoca una riunione sul teatro privato  (perché, come mai tutta questa sensibilità?), ma... il Teatro La Baracca non viene invitato.

Secondo voi qual è la risposta più probabile?

1. Che non lo conoscono, perché i culturanti sono ignoranti o indifferenti alla cultura: possibile?

2. fanno di tutto perché non esista, detestano, ignorano volutamente il piccolo Teatro La Baracca perché:

 a) è diretto da me, giudicata negativamente, o per giudizio fondato perché mi conoscono eccetera o, così, per antipatia, a pelle, per chiacchiera, perché artista; b) per i temi che il teatro propone, liberamente;  c) perché La Baracca esiste dal 1994-5 c) perché è in periferia e quindi di serie B diciamo; d) perché è un teatro artigiano, costruito con materiali di risulta e non ha le poltroncine rosa o rosse, e quindi è scomodo anche fisicamente oltre che politicamente e) perché non appartiene a un ente, a un gruppo a una chiesa a un numero consistente di persone votanti? f) pensano che siamo pieni di dindi e di finanziamenti pubblici, il che notoriamente non è.

E' comunque questo il documento che mancava, che dimostra, o per un motivo o un altro, quello che finora non hanno avuto il coraggio di affermare e che invece qui sottoscrivono. Anche con i miei soldi e quelli del Teatro La Baracca.



venerdì 2 settembre 2022

Il sogno di Fulvio alla Baracca

Dedichiamo la stagione teatrale a Fulvio Silvestrini, costante tenace affettuosa presenza, angelo custode e maestro di sogni al Teatro La Baracca. 
Ha visto tutti i nostri spettacoli, TUTTI.

Do notizia solo della prima parte della stagione, e mi sembra già molto, visto che andiamo sul palco senza alcun finanziamento pubblico.

Che Fulvio ci assista.


 

                                STAGIONE LA BARACCA 2022 - 2023   PRIMA PARTE

Il sogno di FULVIO 

Stagione in memoria di Fulvio Silvestrini

 

VENERDÌ 30 SETTEMBRE e SABATO 1 OTTOBRE

IO MALAPARTO   (Lettere a Curzio)

 

SABATO 22 OTTOBRE

IL POETA É UN BANDITO

 

VENERDÌ 11 e SABATO 12 NOVEMBRE

CIMITERI   (Primo spasso per l’aldilà)

 

VENERDÌ 25 E SABATO 26 NOVEMBRE

LA MISANDRA (Vi odio, cari maschi)

 

SABATO 17 DICEMBRE

L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI

 

SABATO 31 DICEMBRE

SPUGLIAMI  (Avventure di un lover barese)

 

Ogni spettacolo sarà preceduto da un brevissimo ricordo della figura e del pensiero di Fulvio Silvestrini, sostenitore e assidua presenza del Teatro La Baracca.

Il programma può subire modifiche o aggiunte, che saranno comunicate tempestivamente. 

Orario degli spettacoli: 21,15. Lo spettacolo del 31 dicembre inizia alle ore 22.

TELEFONO 3332713136  - 0574-812363  teatrolabaracca@gmail.com

giovedì 1 settembre 2022

Il sogno di Fulvio


La nostra piccola stagione alla Baracca si chiamerà 
 Il sogno di Fulvio e sarà dedicata a lui. Fulvio Silvestrini è stato così presente e attivo nel piccolo teatrino di legno,  insieme a me, a noi, lui diceva che il suo sogno era quello di fondare tante piccole Baracche, perché si trovava a suo agio nella cultura semplice e diretta, "periferica", e non in quella dei grandi numeri e degli eventi mediatici.

Con Fulvio eravamo totalmente in sintonia. Mancava di senso pratico, sì, e questo spesso ostacolava i suoi progetti, e soprattutto credeva troppo nelle istituzioni, che lo hanno ingannato.

E' morto d'infarto in Via Galileo Ferraris a Prato. Si è sentito male mentre guidava ed ha accostato la macchina, la sua vecchia Panda bianca piena di giornali e fotocopie. L'hanno trovato accasciato sul volante: un operatore ecologico che guidava un camion della spazzatura ha chiamato l'autombulanza, così mi hanno raccontato. Troppo tardi, era forse morto da qualche ora.

E' morto senza dare fastidio a nessuno.

Sono però contenta che nella bara abbiano vestito il suo corpo con gli abiti di sempre, la sua camicia, i pantaloni, i suoi sandali! che lo guideranno sicuro nel suo ritorno alla terra, o solcherà il cielo?, e ringrazio i parenti tutti che hanno voluto dimostrare così il loro amore e rispetto per questo prete giusto colto intelligente fantasioso affettuoso sobrio lieto mite pulito, santo!




Un ricordo di Fulvio Silvestrini


Ricevo e pubblico volentieri questo intervento del Prof. Centauro su Fulvio.

Cara Maila, 

mi vorrei affiancare al tuo struggente ricordo di Fulvio, proprio come se  fosse ancora qui tra noi. Ma di fatto lo è totalmente nello spirito, di questo sono certo, con tanta voglia di ripartire dai suoi progetti come quello avanzato nel 2013, nell'ideale e inesausto viaggio mosso verso la conoscenza; un progetto che adesso sento più vivo che mai.  

Allora seguendo le sue indicazioni, andai  in quel di Città di Castello, sua città natale, a visitare la mostra di Josef Albers: L'arte come esperienza, scrivendo poi una recensione che qui ripropongo  integralmente come fosse uno spunto tratto dal  testamento morale dello stesso Fulvio, affidato alla carta stampata così come lui avrebbe fatto. 

Fulvio come Albers, Albers come Fulvio dunque, senza alcuna differenza perchè non ci sarà mai oblio intorno al pensiero libero di "spiriti generosi" che si sono spesi fino in fondo per la cultura del sapere imparando dalla vita.


La contemporaneità del Bauhaus a Città di Castello: Josef Albers, didatta artista.

 

Non poteva esserci occasione migliore per inaugurare il nuovo progetto culturale di Fulvio Silvestrini, da lui immaginato come un’ininterrotta esperienza di “viaggi per arti, per saperi e mestieri …”da condividere nella comune partecipazione di spiriti generosi pronti ad aprirsi alla comunicazione verso la disorientata società contemporanea. La meta di questo immaginario percorso iniziatico, concepito intorno all’arte e al pensiero libero, si trova a Città di Castello, nella suggestiva oasi tardorinascimentale di Palazzo Vitelli, dov'è allestita l’esposizione “Josef Albers. L’arte come esperienza”, segmento tematico di un’ampia antologia che prosegue a Perugia, riservata dai lungimiranti curatori a questo riconosciuto maestro del Bauhaus.

Qui si rivive l’atmosfera autentica del Bauhaus attraverso l’insegnamento di Albers, profeta del “learning by doing”, espressione principe del dibattito novecentesco, divenuta basilare nel delicato equilibrio tra tecnologia e cultura. In questo assunto ritroviamo il significato profondo e il momento cruciale dell’auspicato incontro tra filosofia, metodo scientifico e arti applicate. Un’utopia realmente possibile seguendo nell’arte di costruire, proprio l’esperienza dell’eponimo bauhaus.

Nella terra di Alberto Burri, la poetica della materia nuda, il linguaggio astratto dell’informale sembra dunque riscoprire le proprie origini nell’esperienza fondamentale di Albers. Una lezione che appare durevole e attualissima quando filtrata dal genio di Albers, uno degli artefici più intimamente radicati all’idea della creatività intesa quale motore di vita, pura ricerca e sperimentazione. Egli propone un’arte da sentire visceralmente come un’esperienza sempre in divenire, testimoniata nell’astrattismo geometrico delle sue opere, ma soprattutto evocata dal suo stesso metodo di insegnare, di comunicare “fuori dagli schemi”. 

"Josef Albers. Arte come esperienza" è il titolo azzeccato di un itinerario espositivo asciutto, senza fronzoli, come si conviene presentare in un campus universitario, ma anche in uno spazio aperto a tutti coloro che intendono sviluppare senza paludamenti e pregiudizi il proprio estro artistico.

“Per me educazione non è prima di tutto dare risposte, ma porre domande”, esegesi albersiana del pensiero critico per comunicare l’idea stessa dell’universalità che apparteneva ai maestri del passato, ma che diviene nell’applicazione empirica del lavoro creativo un fondamentale insegnamento per il futuro.

Il video d’ingresso “Silent film of Albers teaching at Yale” (del 1954) restituisce da solo, attraverso il carisma del maestro, il senso compiuto dell’esperienza artistica che ogni visitatore può fare in proprio, come hanno fatto gli allievi di Albers, interagendo con le geometrie, con il colore, con la percezione del disegno. Si può infine capire che il segreto è “aprire gli occhi”, comprendendo così anche il senso, nient’affatto arcano, dell’affermazione del maestro: “imparare è meglio che insegnare, perché più intensivo: più insegniamo, meno gli studenti possono imparare”.


 Prof. Giuseppe A. Centauro (Università degli Studi di Firenze)

(Articolo pubblicato su "Metropoli" del 31 maggio 2013)




La foto sopra è tratta da questo articolo:

https://primaveradiprato.blogspot.com/2021/04/il-sogno-di-fulvio.html

Primavera attaccata

Per diverse ore questo blog è stato disattivato, anzi attaccato, e non so da chi. Ho potuto ripubblicarlo con difficoltà. Ho rischiato di pe...