venerdì 16 novembre 2018

Ci impediranno anche di stringere il pugno?

Il pugno chiuso del Ministro Toninelli a Montecitorio è quanto di più normale che possa fare un essere umano in un momento di esultanza, a prescindere dalla simbologia politica che ha assunto nel secolo passato. Non condivido coloro che ne hanno visto un simbolo politico. Una volta tanto va detto che la propaganda anti-grillina è ridicola e debole, e non ha niente di sostanza politica.

Del pugno chiuso la Sinistra ne ha fatto il suo marchio, ma è un gesto che non può essere ridotto a una determinata simbologia politica e basta.

Ci sono stati addirittura estremisti di destra che lo hanno usato, l'assassino di Utoya in Norvegia, Anders Breivik, si presentò se non ricordo male, a uno dei processi proprio col pugno chiuso.
Secondo questo signor assassino, il pugno chiuso non ha nulla a che fare con il Comunismo, tant'è che negli Stati Uniti viene mostrato dai razzisti, i suprematisti, dai fautori del cosiddetto "potere bianco".

Il pugno chiuso, che come simbologia di Sinistra - pugno chiuso con il braccio, generalmente di sinistra, teso in alto o tenuto ad arco - , nacque probabilmente durante la Guerra Civile Spagnola, ma è stato usato per esempio dalle femministe americane e dal movimento militante per il riscatto dei neri; e infatti lo mostrò Nelson Mandela quando uscì dal carcere. 

Il pugno chiuso è prima di tutto un generico segno umano di riscatto e di lotta, di vittoria, e per questo a volte si tengono le braccia in alto con entrambe le mani strette a pugno, segno massimo per l'esultanza, come ben si vede nelle competizioni sportive.

Per quanto mi riguarda continuerò a chiudere a pugno la mia mano se il corpo e l'anima lo riterranno necessario, e sempre fuori dai partiti e dai movimenti che si vogliono impossessare o addirittura intenderebbero negare questa nostra basilare, umana gestualità.

Ridicoli.

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