venerdì 27 settembre 2019

Alcune considerazioni sullo sciopero per il clima

Dopo che hanno permesso che si riempisse il mondo di cemento; dopo che non hanno fatto altro che parlare di ampliamento di aeroporti; sprofondare le scoperta archeologiche sotto i capannoni industriali, tanto per citare alcuni piccoli esempi locali ma ci sarebbe molto altro da aggiungere, ora piace ai politici che i ragazzini sfilino per il clima nelle piazze (Friday for future) per fare in modo che il malaffare e l'occupazione devastante del mondo continui! e per questo oggi concedono loro anche la possibilità di fare forca senza che lo sia.
E la prova del loro stare nella menzogna sta nel fatto che questi signori politicanti non li vedremo, che ne so, alla Camminata per Gonfienti.

Ma bravi. Ormai  si riesce facilmente a organizzare le manifestazioni contro a comando! 
L'organizzazione della dittatura del mercato mondiale è perfetta, ed è purtroppo evidente che certe battaglie sono costruite solo perché funzionali alle quote di dominio e interesse!

Lo sciopero è perfetto per il sistema politico "buonistico"; infatti, chi potrà dire poi che questi ragazzi sbagliano a scioperare per un tema così importante e urgente?
Distruggono anche un possibile dissenso, una giusta critica e ti mettono il bavaglio!
La dittatura terroristica, sotto la copertura della parola democrazia, ecologia, benessere collettivo, è compiuta.

In realtà l'ecologia è una strada difficile da praticare, anche al più volenteroso ambientalista. Andare a scuola in bici o a piedi è più faticoso; bisogna alzarsi prima, vestirsi in modo meno attraente eccetera. Bisogna andare più lenti. Compiere ogni gesto diversamente. Ma oggi è possibile?

Se si è ecologici veramente, puliti, siamo tagliati fuori, e ci troviamo alla deriva sociale. Lo sperimento bene quando vado in giro con il mio vecchio Fiorino!

Se poi si è politicamente ecologici, se ci escludiamo dalla camorra politica imperante, siamo fuori da tutto, e si diventa extra-comunitari. E nemmeno si lavora. E alla fine nemmeno i familiari ti riconoscono più.

Faccio l'esempio del mio teatro, e solo perché è calzante: notoriamente è tagliato fuori dal meccanismo mafioso teatrale, è ecologico, ma come fatica!  Vi si pratica teatro e politica dal basso, non vi si trattano affari, non vi sono camarille, non vi si raccolgono voti, e per questo è come un luogo appestato. I politici locali, anche della presunta opposizione, lo disertano e lo umiliano con la loro finta indifferenza. Il che è sempre un atteggiamento mafioso-camorristico.

Nessun assessore o incaricato di cultura è mai venuto, spontaneamente, a vedere uno spettacolo alla Baracca. Si è mai seduto come semplice spettatore, non dico per esprimere solidarietà e vicinanza.

Come l'orto, se vuoi che venga fuori qualcosa senza componenti chimici, devi faticare il doppio e ancor di più, e le zucchine e le pere, ci sono certi anni che non vengono così perfette, così belle per il mercato. Sono saporite, buonissime, ma nessuno le vuole comprare.


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