lunedì 30 settembre 2019

Gonfienti, il tesoro di Prato

Aggiungo una nota a margine della mia visita di ieri a Gonfienti antica, in particolare mi riferisco non tanto alla zona archeologica, che purtroppo è apparsa molto ghiaiata al fine del suo mantenimento, e sempre molto emozionante comunque; non tanto all'annuncio della ripresa degli scavi nella prossima primavera sembrerebbe, con relativa creazione di un collegamento fra lotto 14 e 15, mettendo chisssà!  (con tre s) le prime basi per un ancora, diciamo la verità, molto lontano Parco Archeologico; ma mi voglio riferire piuttosto a quanto ho visto al Mulino di Gonfienti, posto a lato dell'ingresso dell'Interporto della Toscana Centrale, che è diventato il laboratorio della Soprintendenza Archeologia di Firenze Prato e Pistoia, e quindi un centro importante per l'archeologia.
Simbolicamente poi questo centro archeologico che sta a lato di un interporto assume significati forti, mostra un contrasto e una lotta, una dialettica costante e infinita fra passato e presente, tra conservazione e uso-consumo del presente. E così via. Ma su questo tornerò.

Al Mulino di Gonfienti sono stati mostrati molti reperti restaurati, e non solo la superba e intrigante Kylix di Douris, ma un mondo di vita passata, quotidiana e casalinga, (emozionanti gli attingitoi a forma umana che sono unici e tipici della zona, e che potrebbero diventare un simbolo della città Prato!), ed è stato ricostruito un pezzo del tetto della domus di 1440 circa m2, e già tutto questo che è stato mostrato, solo una piccola parte di quello che è stato ritrovato!, costituirebbe un museo di primaria importanza, e molto originale perché per la prima volta si tratta di oggetti di una casa etrusca, non di una tomba!, con incluso la parte del periodo del bronzo, affascinante come poche.

Insomma, abbiamo davvero un tesoro unico, ed è sconvolgente e inspiegabile che i nostri amministratori abbiano considerato e trattato la questione con simile superficialità e l'abbiano lasciato andare! Il museo a Prato davvero potrebbe costituire una risorsa, ora che essi si sciacquano ogni giorno la bocca con la parola turismo! 

Io di reperti etruschi ne ho visti tanti, ma questi sono pezzi unici.

I reperti devono essere almeno anche là dove sono stati trovati, (o li vogliamo portare anche questi al British Museum come l'Offerente, tanto siamo in Europa?), anche perché, se davvero il lavoro continuerà, ci saranno sicuramente altri piccoli tesori da conservare e mostrare.

Di questo tesoro, e del suo valore siamo rimasti per troppo tempo all'oscuro. Esso appartiene alla comunità, sia dal punto di vista antropologico, sociale e storico, identitario, sia economico.

Ma Prato deve essere sempre saccheggiata?

Non si tratta di questioni di campanile, lo ribadisco con forza e determinazione: si tratta però anche di dare a Prato quello che è anche suo, e di cui ora essa ha estremamente bisogno.

E sarà anche questo il senso della nostra prossima Camminata per Gonfienti.


(P.S. Non siamo soli a pensarla così, ci sono più di 1200 firme per il Museo Etrusco di Prato! Firmate anche voi la petizione, qui:  http://chng.it/KY8n6xnbgJ)

1 commento:

Gianfelice D' Accolti gianfelicedaccolti@gmail.com ha detto...

E' che c'erano troppi politici pratesi impegnati a farsi la casa a Shangai...

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