giovedì 17 marzo 2011

150 anni: come va interpretata la festa (riuscita)

Anito e Garibalda
Fino a qualche giorno fa nessuno l'avrebbe scommesso.
Il mio macellaio, che è una specie di filosofo, però aveva già deciso: il 17 marzo si chiude. Altri apparivano titubanti.
Poi s'è visto quello che s'è visto, e oggi Prato è sonnacchiosa e convinta festaiola. So lo stesso altrove, anche nel Nord che vogliono leghista. Tutti hanno fatto festa.
Insomma gli italiani hanno risposto a Berlusconi con una voglia, una smania di decenza e di riscatto dal baratro in cui sono caduti (certo non solo per colpa di Silvio).  E ai leghisti miglior antifona non poteva esser data.
Questo è il significato di una festa che, vi piaccia o meno, è riuscita da Nord a Sud. Voglia di rinascita.
Chi l'avrebbe detto.
Anch'io ho fatto festa, e me la son goduta  e me la godo a vedere che molti  italiani si son rotti i lapislazzuli.
Un saluto a Cialente e agli aquilani.

m.e.

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