Come appuntamento finale della stagione al Teatro La Baracca ho proiettato ieri sera un video, Della sottile e lenta morte delle donne.
Avevo pensato all'ultimo momento di non farlo, e infatti ne avevo dato, per dovere d'ufficio per la verità, uno scarno comunicato stampa, insomma non avevo messo in moto la solita informazione.
Ero incerta perché il video è stato di difficile realizzazione, contrariamente a quanto pensavo. Trentacinque minuti costati molto, alcune donne mi hanno dato forfait all'ultimo momento. Non hanno voluto parlare davanti alla videocamera.
L'idea è quella di parlare di un tabù, ovvero della cura domestica, che nonostante quanto dichiarato da molti e le eccezioni che pure ci sono, in Italia ricade ancora tutto sulle spalle delle donne.
Il tabù è così forte che si preferisce non parlarne; e per prime sono proprio le donne, che non vogliono nemmeno ammetterlo. E io stessa vittima del tabù che volevo sfidare, alle sette di ieri sera mi auguravo che in teatro non ci fosse nessuno. Insomma avevo fatto di tutto per non farlo venire, come se avessi paura ad ammettere anche la mia di morte, la morte di tante mie battaglie.
Dunque ieri sera il pubblico era poco, ma io pensavo che nemmeno quello ci fosse, per cui sono rimasta del tutto sorpresa.
Ho scoperto un video molto bello, e comunque significativo; e il dibattito è stato intenso, altrettanto significativo.
Dunque finirò la seconda parte del video, che ripresenterò la prossima stagione a La Baracca, o forse prima se ne avrò l'opportunità.
Grazie a tutti quelli che c'erano e che mi hanno confermato che questo lavoro non è affatto inutile, al contrario. Mi sono sentita un po' resuscitata.
Miglior finale per la stagione di quest'anno non potevo davvero pensare.
Maila Ermini
Maila Ermini
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