Si è conclusa anche la decima Camminata per Gonfienti.
In questi dieci anni abbiamo tenuto alta l'attenzione:
- sul deprimente stato del sito archeologico;
- sulla mancata realizzazione del Parco Archeologico;
- sulla mancata realizzazione del Museo Etrusco a Prato.
Le sporadiche aperture del sito non possono soddisfare in nessun modo la cittadinanza, non sono nulla, piccoli contentini, il minimo dovuto e forse meno del minimo.
Peccato aver perso Villa Niccolini per il Museo, l'avremmo avuto a due passi dagli scavi; peccato mantenere in questo stato, con un cartello stinto e da cantiere, con quel cancello, orribile che sa di provvisorio o di carcere, un bene che è di tutti e che è invece tenuto come bene privato.
Questa Camminata per me è stata molto significativa anche a livello personale: "ho visto" il senso della assenza di certe persone e, molto più importante, per la prima volta mi è sembrato di riconoscere i segni di una via sacra nei pressi del sito.
Ma di questa intuizione, anzi folgorazione!, tanto reale da sembrare immaginaria, forse parlerò in un'altra occasione.
Per il momento, per quanto mi riguarda, il mio discorso sugli Etruschi si sposta su un altro piano, e per chi vorrà ascoltarlo, mi trova sabato 12 ottobre alla Baracca con lo spettacolo Gli Etruschi non parlano, gli Etruschi non esistono.
1 commento:
Questi dieci anni hanno permesso anche a me di conoscere, soppesare, discriminare persone e associazioni: apparse, scomparse, meteore fulminee o satelliti dirottati poi in comode orbite di fuga; politici: che hanno fatto la loro sfilata sul palcoscenico della Camminata per mera personale convenienza senza mai mancare le conclusive foto di gruppo da esporre come facili trofei per il consenso nei loro recinti della socialitá ma tutti sofferenti di amnesie, noncuranze, disimpegni e superficialismi; di rafforzare la mia stima per i sempre presenti Maila, Giuseppe, Manuela; Maila che la ha ideata, incoraggiata, diffusa, promossa con l’entusiasmo della militante d’impegno civile, sociale, politico ed artistico e giammai col piglio della “pasionaria” come l’hanno spesso presentata per dileggio giornali o rivali; Giuseppe che la ha innervata, sostanziata, consolidata con le sue sapienti spiegazioni prima e lungo e dopo il percorso, incoraggiato e sostenuto dalla fedele instancabile paziente Manuela. Grazie a tutti per aver permesso un disvelamento se è vera la battuta finale dell’Edipo sofocleo “si attenda l’ultimo giorno per conoscere la veritá di un uomo”.
Gianfelice
Posta un commento