Come si fa a non essere d'accordo con le primarie per la cultura proposte dal FAI?
I temi proposti sono tutti importantissimi. (1)
Gli assessori alla cultura ci invitano a farlo, quelli stessi che la cultura proprio la disattendono o la gestiscono pro domo sua.
E' questo il punto. Perché non basta, purtroppo, sollecitare più soldi, più attenzione per la cultura, l'arte, meno consumo di paesaggio, eccetera eccetera, ma bisogna andare fino in fondo e dire che:
i soldi, se arrivano, sono diretti solo a certi enti che servono ai partiti, alle lobby, ai gruppi che li gestiscono (vedi l'esempio eclatante della Toscana, dove il monopolio della cultura è così evidente da apparire un vero e proprio Minculpop); gli altri, quelli che ancora riescono a sopravvivere, non prendono niente e non prenderebbero niente anche se ci fosse un'altra politica culturale;
da noi (e altrove anche tanto altro) esiste una città etrusca, denominata Città Etrusca sul Bisenzio o di Gonfienti, che grida vendetta, su cui è stato costruito per sempre un inutile Interporto della Toscana Centrale; quello che è rimasto è del tutto trascurato, non dico dai politicanti che abbiamo, ma dalla stessa Soprintendenza Fiorentina, la cui non-gestione al riguardo risulta scandalosa e non è giustificata da nessuna mancanza di soldi per la cultura.
Gli assessori, a tutti i livelli, che incentivano il voto FAI, gli stessi sindaci, i governatori, sono poi i primi a non fiatare, a non dire una parola su questo o altri scandali, e anzi incentivano la distruzione del territorio (guardate come è ridotta la Piana di Firenze Prato e Pistoia, andate sulla Calvana o su Monte Morello, o sulle colline pistoiese e guardatela dall'alto e stupite!... e vogliono ancora continuare a distruggerla e a coprirla con capannoni e piste e viadotti e uscite autostradali!). E tutto in nome di uno sviluppo finalizzato all'industrialismo, altro che città etrusche vogliono questi!
Per cui questo esercizio del voto 'primario' per la cultura, esattamente come le primarie politiche sbandierate come democrazia, è un bell'esercizio di stile, beau geste. Per certuni e certune, buono per farsi un po' di propaganda buonista.
C'è bisogno di gente preparata, ma soprattutto coraggiosa e disposta a mettersi in gioco (e gente così non se ne vede, perché non le permettono di vivere politicamente), altro che queste marionette che ci sommergono con le loro apparizioni, i loro comunicati stampa, i loro libracci eccetera, e poi dopo aver fatto qualche lacrimuccia sulla cultura perduta si candidano magari al Parlamento!
(1) I temi proposti dal FAI sono: quota minima dell’1% dei soldi pubblici per la cultura, no al consumo del paesaggio, sicurezza del territorio, difesa dei centri storici, piani triennali per le risorse della cultura, lavoro e benessere a km. zero, una legge speciale per il terzo settore e incentivi per chi opera nei beni culturali, tutela delle storia dell’arte nelle scuole, salvaguardia delle biblioteche, agevolazioni per i giovani, politiche integrate per il turismo, tutela dell’artigianato di qualità e diritto allo studio. Per votare: http://www.primariedellacultura.it/
1 commento:
Una delle cose più gravi, scandalose, aberranti che la vicenda di Gonfienti si porta dietro è il NON- intervento della sovrintendenza fiorentina: praticamente si è acconsentito a coprire di cemento ettari di terreno certamente interessato dall'insediamento etrusco, che come minimo andava ben sondato con vari scavi prima di acconsentire allo scempio dei capannoni.
Qualcuno spero che prima o poi farà pagare caro a chi di dovere un comportamento simile. Con la perdita del posto, una penale enorme da pagare...questo non restituirà purtroppo il maltolto, ma quanto meno si sarà fatta chiarezza.
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