venerdì 29 aprile 2022

Il teorema del poeta bandito

Proprio ieri un altro ricatto. Un altra sottile censura. Vorrebbero barattare il mio pensiero con un cachet!

Sembra incredibile che io sia oggetto di tale richiesta di baratto, che non mi vogliano nei circuiti ufficiali di teatro, che mi tolgano il lavoro, perché scrivo quello che penso su questo blog.  Piatti crudi al mio ristorante!

Sembrerebbe un fare da dittature d'antan, proprio come operavano un tempo i dux coi poeti ribelli o gli intellettuali.

Quando esistevano.

Vorrebbero magari i Lorsignori affibbiarmi, senza volerlo certo! questa etichetta di poeta ribelle, di intellettuale scomodo, una delle tante che mi vengono quotidianamente buttate addosso dai solerti nomenclatori?

Preferirei di no. 

Che cosa temono?, il mio potere di scrivere qui, questa mia libertà, dipende da un interruttore a cui io non ho accesso. E' una libertà illusoria. Una libertà concessa, non mia.

E poi a che serve ancora punire, censurare, se - come dirò diremo meglio stasera e domani alla Baracca ne Il poeta è un bandito dimostrando il teorema - se il poeta e con lui l'intellettuale da anni è bandito, anzi scomparso?

                                                                Torre del Lago Puccini


mercoledì 27 aprile 2022

Una Toscana da cartolina nel documentario per la Cina

 


Con gusto guasto e di maniera, ben poco rinascimentale ch'era crudo!, direi anzi in modo disonesto, si sèguita a far conoscere la Toscana in formato cartolina, come si mostra nel "breve" del documentario che qui metto girato per la TV di Stato cinese, sembrerebbe al fine di far venire turisti da quel paese (si vogliono ancora più turisti!), senza che si riveli, con coraggio, anche la devastazione ambientale e la nessuna cura del territorio, che ormai in Toscana alligna consistente qua e là nelle sue piane.

Mi fa specie non vedere, nel "breve" per la Cina, proprio la città di Prato (o m'è sfuggito?), e mi chiedo cosa ne mostreranno nel documentario complessivo, se e cosa riveleranno ai cinesi di quella ingombrante comunità, cinese appunto, che la città porta in grembo e che la condiziona e domina con le sue molte ombre, ecologiche e di sfruttamento del lavoro. Come tutti sanno e soffrono.



                                 Una mia cartolina da Prato: il fiume Bisenzio.

mercoledì 20 aprile 2022

Il poeta è un bandito




Il 29 e 30 aprile alla Baracca debuttiamo con uno spettacolo sulla poesia, Il poeta è un bandito, su cui vogliamo dire qualcosa.

Faremo alcune riflessioni e rappresenteremo la dimenticata e reietta poesia.  Reietta perché sì scritta da tutti ma da pochissimi letta o ricercata. 

Men che meno rappresentata o venduta.

Preciso che qui "bandito" ha una valenza di participio passato, più che di sostantivo.

Chi mi conosce sa che il mio amore grammaticale va tutto per gli aggettivi e gli avverbi, molto meno affettuosa mi dimostro con i sostantivi, prepotenti che invece in questi tempi vanno per la maggiore fra le folle inseguitrici...di nomi

Ed è tanto vero che, fateci caso, non si fa più cultura senza condire l'evento con un nome, altrimenti si rischia che in sala non si vedano che i soliti quattro gatti.

Fare della poesia uno spettacolo è del tutto inutile per la poesia stessa, lo sappiamo, non l'aiuta a rinascere o a rifondarsi, oltre a essere fastidiosa e imbarazzante per lo spettatore, perché lo costringe all'attenzione al punto tale da non permettergli di sbirciare nella sua propaggine meccanica per controllare chi l'ha cercato o gl'ha scritto (come ormai avviene in tutti gli spettacoli teatrali o musicali o danzanti che siano, durante i quali dal palco l'attore l'artista scorge sgomento le facce illuminantesi a intermittenza degli spettatori), e tuttavia siamo dispettosi e ancora scioccamente tenaci nel non demordere nel nostri giochi teatrali azzardati...Fino a quando?

Sì, perché (non lo sapete? ma sì!) la poesia non intrattiene mai, non è come il romanzo, che può cullarci anche quando spaventa. La poesia spaventa e basta, e i poeti sono in fondo insopportabili. Come i filosofi, d'altronde.

E in aggiunta dico che questi nostri sono, definitivamente, i tempi degli spettacoli così d'intrattenimento nei teatri lobbizzati, luoghi di espressione mafiosa e di clan di vario tipo, specchio della guerra fra bande - loro sì banditi sostantivi, nomi!-, che mi chiedo come possa ancora essere accettata dallo spettatore una proposta poetica senza il prorompere in una grassa risata.

Gli spettatori - il gran numero - sanno che certi luoghi della cultura esistono, pur con fatica e stento, solo per il dominio e null'altro, e ritengono sensate solo certe poco robuste proposte.

L'ultimo libro di poesia acquistato?


mercoledì 13 aprile 2022

Allo spettacolo della guerra

Sono qui

seduta

allo spettacolo della guerra.

Vedo che ci sei anche tu.

Quelli della mia contrada

mi hanno dato un biglietto 

omaggio.

Gentili, no?

Non si può rifiutare.

Si potrebbero insospettire.

Mi devo mostrare.

Anche tu?


domenica 10 aprile 2022

La Toscanina, foto e commenti della replica

Pubblico qui due commenti e alcune foto, scattate da Angelo Sabanito Polizzi,  de La Toscanina in replica ieri, 9 aprile '22, a La Baracca.




"Uno spettacolo piacevole, ironico, di grande intelligenza. Acuta e critica, ma lieve, leggera la tua Toscana storica e attuale. Grazie!" (Ornella N.).

"Uno straordinario viaggio in Toscana tra cultura curiosità e ironia..." (Angelo S.P.).


Per altri commenti e recensioni vedi qui:

https://primaveradiprato.blogspot.com/2022/04/torna-la-toscanina.html

mercoledì 6 aprile 2022

A proposito di chi recita "nature"

Io mi diletto e vado spesso nel teatro popolare.  Ritorno all'antico, mi ricongiungo col passato. M'è vitale.

Ma non bisogna fraintendere. 

Il teatro è difficile, ci vuole disciplina ed esercizio. Come tutta l'arte, anche quella presunta popolare.

Recitare, spiace dirlo ai cultori del 'nature' o dell'improvvisato, è forse una delle cose meno naturali che esistano.



domenica 3 aprile 2022

Torna La Toscanina

La Toscanina: mi sembra che ieri sia andata parecchio bene, e quindi la rifo alla Baracca sabato 9 aprile, ore 21.


Qualche commento:

Maila ne La Toscanina si è superata: mi ha sorpreso perché ha oltrepassato di gran lunga l’atmosfera già densamente ironica de “I Proverbi” di cui mi aspettavo sinceramente una sbiadita duplicazione, ma, al contrario! Che gioia la sua cavalcata storico-geografica del territorio toscano, dei suoi modi e caratteri e infiniti personaggi e aspre contraddizioni…con un piglio ardito da corsaro e coi guizzi delle canzoni – lo straordinario Blues di Betrice di Pian degli Ontani; la malinconica La leggera; la meravigliosa e struggente Canzone per Prato e la prima di cui non ricordo il titolo – ([n.d.r. Quando Iddio fece la Toscana] é stata piú assessore degli assessori e piú presidente dei Presidenti di Regione....Non si accorgono degli artisti sinceri che celebrano spontanemente questa terra e non per riverenza a tessere – partitiche o massoniche – ma perché il cuore e il cervello e la cultura e l’amore per questo popolo glielo ispirano! Inaspettata Maila, grande! (Gianfelice).

Meravigliosa come sempre. Con te i i toscani sembrano anche meno maledetti! (Silvia).

Sei sempre una piacevole sorpresa, il tempo trascorso rallegra l'anima, grazie! (Olga).

Grazie per questi momenti esclusivi ed intensi (Patrizia P.).

Bello, inaspettato, e originale! E come si dice in Toscana... ci siamo divertiti un monte....Brava. (Riccardo).


P.S. Aggiungo qui l'articolo del 6 aprile su La Nazione, Cronaca di Prato, che annuncia la replica.



Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.