giovedì 30 settembre 2021

7a Camminata per Gonfienti: senza passato nessun futuro


In occasione della 7a Camminata per Gonfienti, che avrà luogo il prossimo 10 ottobre (ritrovo ore 14,30 in Piazza del Comune a Prato), pubblico il comunicato che mi manda l'associazione “Ilva- Via Etrusca del Ferro” in merito alla Gonfienti etrusca, scoperta archeologica ancora in attesa di una valorizzazione e di un museo, un antiquarium a Prato, e non come vorrebbero ai piani alti,  alla Rocca Strozzi cinquecentesca di Campi Bisenzio!

I motivi per cui l'antiquarium deve essere collocato a Prato, e possibilmente vicino agli scavi, non riguardano certo temi di campanilismo, ma di politica vera: portare i reperti di Gonfienti nel centro a Campi Bisenzio significa compromettere ancor più la memoria del sito, già violentato dai piani di scempio urbano nella Piana attorno, con Interporto, Aeroporto e Ipermercati.  Significa non continuare gli scavi archeologici!

Campi Bisenzio e Gonfienti, pur vicine, non sono collegate in nessun modo se non da cemento, strade mal tenute e appunto mega centri commerciali con enormi tralicci al seguito.

Le firme per il museo a Prato sono 1403, ampiamente ignorate dalla politica locale e regionale, che pompano per il "contemporaneo", sì da poter stendere senza colpo ferire tutte le colate.

Chi volesse firmare, può farlo a questo indirizzo: http://chng.it/46CJky9B

Partecipate numerosi, senza passato nessun futuro.


La Gonfienti etrusca, un patrimonio culturale da condividere e valorizzare

Patrimonio culturale: tutti inclusi”, così recita il titolo scelto dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per varare le Giornate Europee del Patrimonio del 2021.   Proprio in quest’anno, da tutti auspicato come quello della ripresa e della speranza per guardare con rinnovata fiducia al futuro, da dedicare alla presentazione dei progetti per l’ottenimento dei finanziamenti europei per il rilancio del patrimonio culturale, si è registrata una grande e dolorosa lacuna.  Per Prato e la Toscana la grande esclusa è stata ancora una volta l’area archeologica di Gonfienti, che attende da oltre un decennio di vedere decollare la sua valorizzazione. Nessuna iniziativa è stata presa al riguardo. Così facendo si nega a prescindere persino l’opportunità di portare all’attenzione dell’Europa la rilevanza di una scoperta archeologica che solo vent’anni or sono ha meravigliato gli studiosi di tutto il mondo, che ha segnato un passaggio storico epocale per la conoscenza delle radici stesse delle culture europee.  L’eccezionalità degli straordinari caratteri urbanistici dell’insediamento etrusco riemerso in prossimità del Bisenzio, il recupero di elementi strutturali ed architettonici e di inestimabili tesori d’arte rimasti sepolti nei terreni rendono uniche le testimonianze archeologiche finora rinvenute  in un contesto pluristratificato che va dalla media età del Bronzo, all’età etrusco tardoarcaica fino all’età romana. La promozione di una tale risorsa non può restare esclusa da un processo di più ampia condivisione e valorizzazione. Questa realtà archeologica aspetta da vari lustri l’occasione di mostrarsi pienamente al pubblico. E pensare, viste le caratteristiche del sito,  che questo patrimonio potrebbe essere più di altri alla portata di tutti proprio come recita lo slogan europeo, soprattutto per cogliere un’opportunità imperdibile che certamente non ripasserà tanto facilmente nei prossimi anni. Il rilancio della campagna di scavi e la messa in sicurezza dell’area possono rappresentare uno straordinario volano di ripresa economica e sociale nel segno della cultura. Un obiettivo ricercato e ottimale proprio come indica la Next Generation Eu. Apriamo dunque il Parco Archeologico di Gonfienti, realizziamo il centro visite e il museo di prossimità investendo sul futuro nelle forme più consone e innovative attraverso progetti sostenibili, a totale vantaggio dell’ambiente e della promozione culturale.

“Si tratta di un'occasione unica per uscire rigenerati dalla pandemia, per creare nuove opportunità e posti di lavoro per i giovani in un’Europa inclusiva. Abbiamo tutto ciò che serve per riuscirci”.  Per soddisfare questi obiettivi occorre agire con tempestività e sostenere fino in fondo le ragioni della cultura e dell’ambiente. Siamo di fronte ad una scelta non rinunciabile per evitare il rischio di un colpevole disimpegno che potrebbe costarci caro nei prossimi decenni.  Ben venga quindi una partecipazione allo sviluppo delle risorse culturali esteso a tutti, ad ogni fascia di età, da indicare appunto come “Heritage: All inclusive”. Prato può avere la migliore opportunità di crescita se punta alla creazione in città del parco archeologico, del museo di Gonfienti, al potenziamento degli itinerari di archeo-trekking nell’incontaminata natura della Calvana con le sue più antiche testimonianze antropiche, a correlarsi con gli altri parchi storici della città dalle Cascine di Tavola al Castello dell’Imperatore perché l’insediamento etrusco sul Bisenzio rappresenta una parte viva dell’identità collettiva di una comunità che negli anni si è allargata, come 2500 anni fa, a popoli di varia provenienza.  In questa realtà che ci proviene dal mondo etrusco tardoarcaico possono infatti riconoscersi le origini stesse di quel coacervo di culture ed etnie che l’hanno fondata e fatta crescere in quelle peculiari attribuzioni culturali e antropologiche che sono l’ossatura della nostra società.

Per tutte queste ragioni il neonato Comitato Scientifico dell’Associazione “Ilva- Via Etrusca del Ferro”, nata nel segno di Camars che evoca il nome della più antica città protostorica,  invita e sollecita chi di dovere ad adoperarsi perché non si indugi coi progetti e si possa dar corso a tutte le più opportune politiche di valorizzazione del patrimonio culturale esistente per non tradire le speciali prerogative storico ambientali e urbanistiche dell’antica Gonfienti, per far conoscere e promuovere i valori di una realtà urbanistica che è stata  matrice non solo della città di Prato, ma anche dell’intera Piana fiorentina.

 

Giuseppe Alberto Centauro, Carlo Alberto Garzonio, Guido Iannone, Mario Preti, Dante G. Simoncini, Michelangelo Zecchini


Ti riaccompagno, ovvero il teatro-taxi della Baracca

"Ti riaccompagno": un servizio per chi non ha la macchina o non la vuole usare dal centro di Prato: viene alla Baracca con l'autobus, il 12, e poi, visto che soprattutto il sabato sera le corse son rade e difficili, lo riportiamo a casa noi. Il teatro-taxi su prenotazione lo facciamo da anni e non l'avevo mai detto. Nessun costo aggiuntivo. Sapevàtelo.

martedì 28 settembre 2021

In biblioteca a Prato


Ora trovate le mie opere teatrali anche alla Biblioteca Lazzerini di Prato, oltre che alla Nazionale di Firenze e Roma.

Peccato che le biblioteche non siano al momento luoghi liberi, l'accesso non è di tutti, per tutti.

Ma sono fiduciosa che tutto questo inutile sistema di prevenzione al Covid presto cambierà e potremo tornare nelle biblioteche e altrove senza passaporti.


EasyWeb Five - OPAC (po-net.prato.it)

http://primaveradiprato.blogspot.com/2020/07/dove-si-compra-il-libro-tutto-il-teatro.html

sabato 25 settembre 2021

Cornuta

Pubblico alcune fotografie della commedia Cornuta, che ha debuttato ieri e che replico stasera. Dati i posti che limitati al minimo in teatro, conto di riproporla anche in ottobre. Le foto, risplendono!, sono di Angelo Sabanito Polizzi, che da diverso tempo documenta il cammino teatrale de La Baracca con maestria, estro e generosità.

Cornuta fa parte di una trilogia teatrale di donne: la prima è stata Stupida (Una vita in trappola) del 2016; la seconda è appunto Cornuta (Brunita cambia vita), e la terza sarà La Misandra, che, se non ci sono intoppi, andrà anch'essa in scena in questa stagione.

Cornuta è nata in un momento faticoso e quasi disperato,  in piena pandemia. L'ho allevata piano piano, da sola in teatro, raffinando personaggio e testo, tempi e ritmi. Ora la bambina è nata e mi sembra che sia ben fatta.

Il lavoro creativo, pur faticoso e solitario, mi ha permesso di sopportare, e anche in certi momenti dimenticare, questi giorni asfissianti.

Grazie a tutti coloro che sostengono il difficile viaggio della Baracca, un piccolo spazio indipendente e libero.






COMMENTI DEL PUBBLICO SU "CORNUTA".

Mi ricorda l'Ulisse di Joyce, o cara, e il flusso di coscienza di Molly. Bravissima Maila. (Erika )

Spettacolo ironico, simpatico, avvincente. Lo spettatore rimane per tutto il tempo attaccato a un file, in attesa del colpo di scena finale. Bravissima Maila! (Serena S.)

Commedia tragicomica davvero divertente e ironica. (Elena D.)

Un monologo intenso e divertente, brava Maila (Agostino C.).

Uno spettacolo che coniuga leggerezza e profondità al tempo stesso; dramma e commedia. Delizioso. (Daniela L).

martedì 21 settembre 2021

Un teatro popipò


Ricordo che per gli spettacoli alla Baracca la prenotazione è obbligatoria, imprescindibile.

Gli spettatori ammessi saranno pochissimi: non solo per le regole anticovid obbligatorie, che sono in realtà terroristiche e antidemocratiche, e probabilmente inutili visto che il vaccino non immunizza dal virus e non è stato messa ancora in moto una terapia domiciliare per curare questa polmonite interstiziale- perché di questo si tratta - o altre misure ; non solo perché a teatro ci vanno in pochi, se non in quelli pompati e strumentali, ma anche perché il teatro la Baracca non è inserito in un sistema di finanziamento pubblico e quindi non ha bisogno di far numeri né di considerare gli spettatori come numeri.  

Né vuole far cassa. Gli basta recuperare qualcosa per il suo mantenimento. Esso è diventato ormai del tutto un luogo di ricerca, alternativo, dove il teatro vi si studia e pratica.

Strano, vero?, è privato! Ma questo è il paradosso, che i luoghi pubblici per l'esercizio dell'arte sono stati catturati, in sostanza, proibiti alla collettività, e messi a profitto, politico ed economico, per l'uso e la strumentalizzazione di chi comanda.  Osservate bene, hanno il bavaglio!

Gli spettacoli che vedrete alla Baracca sono sperimentali nel senso etimologico della parola. Ancor più di prima.

Cosa ci può importare dei finanziamenti al teatro, quelli che Stati e Regioni distribuiscono in modo complicato farraginoso aberrante, se non operano altro che distruzione del teatro stesso, ma soprattutto, annientano il lavoro creativo, così fondamentale essenziale vitale,oggi? Così necessario!

Questo dovrebbe essere imprescindibile, non il passi o la prenotazione obbligatoria.

Proprio per la nostra ricerca e diversità da anni viviamo in una sorta di clandestinità e subiamo il disprezzo non solo dei teatri paludati, ma anche della maggioranza politica locale. 

In particolare siamo "fuori" da quando la Regione Toscana ha rifiutato la Baracca come teatro di residenza proprio perché non ne aveva i numeri.

In realtà perché non era sottomesso a certa volontà politica e non muoveva soldi!; e una volta eliminati i Piccoli Teatri della Toscana (una idea di un funzionario illuminato di un tempo, Binni, https://www.lanfrancobinni.it/ ,quando ancora si biascicava la frase "cultura dal basso", che voleva dire non solo popolare, ma anche svincolata in parte dal sistema dei partiti e dalle lobbies a essi collegati), con l'introduzione del sistema di teatro aziendale delle residenze, ecco che il potete partitico ha catturato tutti i medi e piccoli teatri regionali (come anche hanno fatto altrove in Italia) attraverso una fondazione e un circuito annesso, mettendo una pietra tombale su tutto quello che era piccolo diverso e alternativo. Solo è accettata conformità e cassetta. O finta alternativa. O associazioni presta-partito. Insomma da un punto di vista culturale esiste il monopolio (sono inascoltata da anni!), gestione non trasparente dei soldi pubblici, e anche conflitto di interesse in qualche caso, perché si hanno stessi direttori e presidenti che si rimestano nelle varie minestre.   Ma ne ho parlato tante volte, chi mi segue lo sa.

Insomma, non temiamo né ci vergognamo a essere un teatro..."popipò", poveri, piccoli, pochi, o, come ha affermato un funzionario di polizia che ci è venuto a studiare, "un teatro di nicchia": mi vergogno e temo piuttosto le misure imposte per questa 'epidemia! Ci vergognamo per la fine della democrazia e per la mancanza di autonomia di pensiero, di coraggio. 

Voglio finire con questa citazione di Pasolini sul teatro, anno 1974, che può sembrare fuori luogo.  D'altronde io sono una studiosa delle sue opere e sono vicina, anche se non sempre mi trovano concorde, alle sue contraddizioni, perché a volte servono, come fa il passato che oggi si vuole cancellare, a capire il presente:

L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Non c'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra: soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra. Il teatro italiano, in questo contesto (in cui l'ufficialità è la protesta), si trova certo culturalmente al limite più basso. Il vecchio teatro tradizionale è sempre più ributtante. Il teatro nuovo - che in altro non consiste che nel lungo marcire del modello del « Living Theatre » (escludendo Carmelo Bene, autonomo e originale) - è riuscito a divenire altrettanto ributtante che il teatro tradizionale. È la feccia della neoavanguardia e del '68. Sì, siamo ancora lì: con in più il rigurgito della restaurazione strisciante. Il conformismo di sinistra.

Quanto all'ex repubblichino Dario Fo, non si può immaginare niente di più brutto dei suoi testi scritti. Della sua audiovisività e dei suoi mille spettatori (sia pure in carne e ossa) non può evidentemente importarmene nulla. Tutto il resto, Strehler, Ronconi, Visconti, è pura gestualità, materia da rotocalco. È naturale che in un simile quadro il mio teatro non venga neanche percepito. Cosa che (lo confesso) mi riempie di una impotente indignazione, visto che i Pilati (i critici letterari) mi rimandano agli Erodi (i critici teatrali) in una Gerusalemme di cui mi auguro che non rimanga presto pietra su pietra.  (Introduzione a Bestia da stile, in Tutto il teatro, Milano 2001, p.761-762).


Differenza fra diritto e legge

 


Estratto da una lectio magistralis del Prof. Mattei, professore di diritto e candidato sindaco a Torino, L'agonia della legalità nella società della sorveglianza.

Il professore spiega la differenza fra legge e diritto. In sostanza, come stiamo vivendo sulla nostra pelle, la legge può essere anche ingiusta.

lunedì 20 settembre 2021

Non si illudano, i lor signori, teatri e cinema resteranno vuoti

I direttori dei teatri e dei cinema non si illudano; né si illudano gli attori o altri del settore.

Nonostante avranno la possibilità di tornare alla capienza dell'80% grazie alla tessera verde e al gran cuore di Franceschini, le sale resteranno pressoché vuote. 

Primo perché già prima dei vari Covid, per motivi che ho tante volte spiegato qui, il pubblico si è drammaticamente assottigliato; infatti, dopo trent'anni di televisione spazzatura e nessuna politica culturale seria,  con l'avvento di Internet e dell'incessante spippolamento sul rosario laico, lo Smartphone, che offre così tante offerte spettacolari, gli appassionati della scena o del grande schermo non si trovano, se non eccezionalmente, trainati nelle sale solo dal divo televisivo o dalla bestia del momento. 

Con la pandemia e con l'istituzione della tessera verde, e molti fra quei pochi che erano rimasti a frequentare i teatri se non i cinema sono contro il green-pass, ecco che vedremo molte sale ancor più deserte.

La ciliegina sulla torta del vuoto la mettono poi la crisi economica, il lavoro che non c'è, l'aumento vertiginoso delle bollette, la rabbia generale eccetera.


Naturalmente servi

Intervista a Massimo Cacciari di La Pressa di Modena sulla servitù attuale, politica economica culturale, del popolo italiano.




domenica 19 settembre 2021

La Nazione su La Baracca, Stagione 2021

La Nazione ci ha voluto regalare quest'articolo dettagliato sui prossimi spettacoli. Ci sono alcune imprecisioni (per esempio siamo al civico 8 non 13), ma Francesca Tassi scrive bene.

E poi, il coraggio non manca, ma chissà, è un periodo difficile.



venerdì 17 settembre 2021

Una società nella società

Condivido il pensiero e lo sprone del filosofo Giorgio Agamben.

Una creazione di comunità alternative alla società disumana e alla tirannide di questo tempo, qui pur con difficoltà ma ostinati si sta tentando da diversi mesi.

Ma forse da anni. Come so che anche altri stanno facendo, per esempio nella scuola.

Ora ci si sente meno soli, e più convinti.

"Una comunità nella società
L’Italia, come laboratorio politico dell’Occidente, in cui si elaborano in anticipo nella loro forma estrema le strategie dei poteri dominanti, è oggi un paese umanamente e politicamente in sfacelo, in cui una tirannide senza scrupoli e decisa a tutto si è alleata con una massa in preda a un terrore pseudoreligioso, pronta a sacrificare non soltanto quelle che si chiamavano un tempo libertà costituzionali, ma persino ogni calore nelle relazioni umane. Credere infatti che il greenpass significhi il ritorno alla normalità è davvero ingenuo. Così come si impone già un terzo vaccino, se ne imporranno dei nuovi e si dichiareranno nuove situazioni di emergenza e nuove zone rosse finché il governo e i poteri che esso esprime lo giudicherà utile. E a farne le spese saranno in primis proprio coloro che hanno incautamente obbedito.
In queste condizioni, senza deporre ogni possibile strumento di resistenza immediata, occorre che i dissidenti pensino a creare qualcosa come una società nella società, una comunità degli amici e dei vicini dentro la società dell’inimicizia e della distanza. Le forme di questa nuova clandestinità, che dovrà rendersi il più possibile autonoma dalle istituzioni, andranno di volta in volta meditate e sperimentate, ma solo esse potranno garantire l’umana sopravvivenza in un mondo che si è votato a una più o meno consapevole autodistruzione".

17 settembre 2021
Giorgio Agamben

domenica 12 settembre 2021

Alcuni motivi per cui andare a vedere gli spettacoli al Teatro La Baracca

1. Perché è un piccolo teatro.

2. Perché è un teatro costruito artigianalmente con materiali riciclati.

3. Perché è in-stabile ma viaggia da trent'anni.

4. Perché non è finanziato.

5. Perché si raccontano e rappresentano storie e opere originali.

6. Perché si trova in periferia campagna e accanto ci sono orto e alberi da frutta.

7. Perché vi lavorano attori e professionisti, tutti i giorni.

8. Perché è alternativo, non è uguale.

9. Perché è politico e pensante. 

10. Perché è vitale, diretto, semplice, vuole ridere.

11. Perché ama e rispetta il suo pubblico.

12. Perché gli importa la poesia.

sabato 11 settembre 2021

7a Camminata per Gonfienti, la Città Etrusca dimenticata

La 7a Camminata per Gonfienti - Città Etrusca dimenticata - è fissata per domenica 10 ottobre. Ritrovo come al solito alle ore 14,30 in Piazza del Comune.

Se piove, l'appuntamento è rinviato alla domenica dopo.



venerdì 10 settembre 2021

Cornuta (Brunita cambia vita)



Ci siamo, personaggio e commedia sono definiti,  con debutto confermato per venerdì 24 e sabato 25 settembre prossimo come annunciato per la mia nuova commedia,

CORNUTA (BruniTaCambiaViTa)
Commedia sull'inconoscibile umano e sull'incomunicabilità fra uomo e donna, è ispirata a una vicenda vera ed incredibile: Brunita,  donna candida e dedita a famiglia e lavoro, scopre solo da vedova la lunga sequela di tradimenti e menzogne del marito, e organizza un vitale, salvifico liberatorio riscatto di sé.

La prenotazione è obbligatoria, e i posti al Teatro La Baracca, per le regole antiCovid, limitatissimi (teatrolabaracca@gmail.com).

Mars attacks!

Fosse la prima volta!

Anche la bacheca che c'è su Facebook del Teatro La Baracca è stata censurata. Non potrò utilizzarla per la pubblicità degli spettacoli. Solo stretta comunicazione.

La colpa?

Durante il confinamento avevo copiato alcuni articoli di questo blog contro la gestione della pandemia da parte del governo. 

Guai, non si fa!

Un signore che gentilmente ha conversato con me dalla Germania, ha spiegato bene cosa avevo combinato: non avevo rispettato le regole e contestato duramente l'operato dei politici. E mi ha citato passo per passo, in particolare avevo copiato tre articoli di questo blog, e in soprattutto un mio video contro la proposta di utilizzare i teatri per la vaccinazione.

Non algoritmi, un controllo!

Che dire, è proprietà altrui,  noi siamo,  quando ci entriamo, suoi sudditi, e dobbiamo sottostare a quel dominio. In tutti i sensi.

Lo sapevo, FB - su cui ho scritto anche un libretto (Faccine) -, non è certo campo libero o indipendente.  

E pensare che ai social affidano le loro comunicazioni ormai tutti i governi.



mercoledì 8 settembre 2021

Dello sterminio dei poeti (1)

Condivido un documentario recentemente caricato su Internet su Pasolini. Esso è significativo non solo perché documenta un poeta autentico e feroce, volutamente "sgradevole" come il suo cinema, ma di un modo diverso di fare televisione. Io non ce l'ho più da quasi dieci anni, ma ogni tanto dai miei vecchi mi capita di guardicchiare fugacemente qualcosa. E dopo pochi minuti, se dobbiamo parlare, invito mia madre a spengerla o ad abbassarne il volume, ché non la sopporto più. Invecchiando accade anche questo, la tolleranza nei confronti della prostituzione ipocrita e asfissiante diminuisce.

E' significativo anche quello che Pasolini dice sul cinema, sulla sua insignificanza e fugacità, e già presentiva quello che oggi è diventata quell' "arte", ossia il nulla divagante e passeggero. Strumento di propaganda peggio che ai tempi del Fascismo. E non bisogna mai dimenticare che Mussolini mandò negli Stati Uniti un figlio proprio per impararne meglio l'uso mistificatorio, di dominio.

E' evidente che qui Pasolini era già certo della sua morte, in qualche modo. E non parlo solo di quella fisica, ma quella metafisica, quella del poeta in una società consumistica e tecnocratica che si prepara a sterminarlo proprio nel momento in cui gli consegna la pellicola, e lo illude con uno strumento tecnico sottile ed effimero.
Questo temeva, l'inutilità del poeta.
E questa sua paura, che il lavoro del poeta vada in fumo, lui che si è consegnato all'illusione dell'eternità tecnica, è ciò che poi ha permesso agli assassini di compiere il suo massacro, che ben sapevano come fare rubando le pizze originali dell'ultimo film, "Salò e le 120 Giornate di Sodoma", e così architettare il facile tranello della loro restituzione.

La testimonianza degli ultimi poeti è straziante.



martedì 7 settembre 2021

I professori che rifiutarono il Fascismo

Voglio ricordare i professori che si rifiutarono di giurare fedeltà al Fascismo. L'odiosa formula a cui dovevano sottostare era la seguente:

"Giuro di essere fedele al Re, ai suoi Reali successori e al Regime Fascista, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato, di esercitare l'ufficio di insegnante e adempire tutti i doveri accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria e al Regime Fascista. Giuro che non appartengo né apparterrò ad associazioni o partiti, la cui attività non si concilii coi doveri del mio ufficio".

Chi si fosse rifiutato di giurare avrebbe perso la cattedra, senza diritto né alla liquidazione né alla pensione.


I docenti che non aderirono al giuramento furono:

Giuseppe Antonio Borgese (estetica), professore in visita alla Università della California Berkeley. 

Ernesto Buonaiuti (storia del cristianesimo), Università degli Studi di Roma.

Aldo Capitini, segretario-economo della Normale di Pisa.

Mario Carrara (antropologia criminale e medicina legale), Università degli Studi di Torino.

Gaetano De Sanctis (storia antica), Università degli Studi di Roma.

Antonio De Viti De Marco (scienza delle finanze), Università degli Studi di Roma.

Floriano Del Secolo (lettere, italianistica), Collegio Militare della Nunziatella.

Giorgio Errera (chimica), Università degli Studi di Pavia.

Cesare Goretti (filosofia del diritto), collaboratore della "Rivista di filosofia".

Giorgio Levi Della Vida (lingue semitiche), Università degli Studi di Roma.

Fabio Luzzatto (diritto civile), Università degli Studi di Macerata.

Piero Martinetti (filosofia), Università degli Studi di Milano.

Bartolo Nigrisoli (chirurgia), Università degli Studi di Bologna.

Enrico Presutti (diritto amministrativo e diritto costituzionale), Università degli Studi di Napoli.

Francesco Ruffini (diritto ecclesiastico), Università degli Studi di Torino.

Edoardo Ruffini (storia del diritto), Università degli Studi di Perugia.

Lionello Venturi (storia dell'arte), Università degli Studi di Torino.

Vito Volterra (fisica matematica), Università degli Studi di Roma.


Togliatti consigliò i professori di Sinistra di firmare quel giuramento per  "svolgere un'opera estremamente utile alla causa dell'antifascismo".
Quanta superbia. Tatticismo. Furbizia. 
La Storia gli ha dato contro.

lunedì 6 settembre 2021

mercoledì 1 settembre 2021

Stagione 2021 alla Baracca


Questo il programma degli spettacoli al Teatro La Baracca di quest’anno teatrale, che per ora indichiamo solo da
settembre a dicembre 2021.  Saranno possibili anche inserimenti di serate extra-programma, o cambi di data per impegni imprevisti fuori città,  che saranno  comunicati per tempo.

Una breve ma intensa prima stagione caratterizzata da figure femminili: dopo aver portato in scena Stupida (Una vita in trappola)  alcuni anni fa,  quest’anno si compie come una trilogia con altre due figure emblematiche: è la volta di Cornuta e de La Misandra

E poi ci saranno testi classici,  uno moderno e uno romantico, e un lavoro sulla poesia.

Ritorna, come ogni anno, L’infanzia negata dei celestini, con una novità.

Del tutto sui generis, ma sempre nel solco del teatro femminile sono I comizi delle streghe, opera comica e provocatoria già presentata nella precedente stagione e il dramma di Non ci capiamo, un altro dialogo impossibile dopo i diversi che ho scritto, fra la femminista Carla Lonzi e Pier Paolo Pasolini che ha debuttato nel giugno passato.

Nel periodo natalizio dedicheremo una serata anche ai bambini.

Infine il laboratorio comico: ci sarà, ma finalizzato, come indicato, alla messa in scena di un testo teatrale ben preciso.

 

Venerdì 24 e sabato 25 settembre  ore 21

CORNUTA  

Di e con Maila Ermini

Commedia sull’inconoscibile umano e sul conflitto fra uomo e donna è ispirata a una storia vera ed incredibile: Brunita, donna candida e dedita a famiglia e lavoro, scopre solo da vedova la lunga sequela di tradimenti e menzogne da parte del marito, e organizza un vitale, salvifico liberatorio riscatto di sé.

 

Venerdì 8 e sabato 9 ottobre ore 21

KILLER

Di Aldo Nicolaj

con Edi Guasti, Lisa Nuti, Marco Torracchi

Divertente e significativa commedia degli anni Settanta che descrive le vicende di tre personaggi, due donne e un uomo, che tornano da un paese esotico dove è avvenuto un misterioso attentato terroristico. Ciascuno dei tre potrebbe essere il misterioso killer.

Aldo Nicolaj, nato nel 1920 e scomparso nel 2004, è stato un autore teatrale particolarmente attento ai fenomeni di cambiamento sociale e politico, ai quali ha dedicato spesso i propri lavori.

 

Sabato 30 ottobre ore 21, Domenica 31 ottobre ore 17.

I COMIZI DELLE STREGHE

Di e con Maila Ermini

Comizio tenuto da una conosciutissima strega nell’intento di annunciare il ritorno delle malefiche, confondere le idee e mandare quanta più gente possibile in perdizione… in modo da poter almeno salvare qualcuno. Con canzoni originali cantate dal vivo.

 

Venerdì 12 sabato 13 novembre ore 21

LA BROCCA ROTTA di Heinrich von Kleist

Adattamento di e con Gianfelice D’Accolti

La brocca rotta di Heinrich Von Kleist, capolavoro del repertorio comico tedesco, è qui proposta da Gianfelice D’Accolti in un delirio monologante che pone in aspra controluce la menzogna del potere e il paradosso della Giustizia ingiusta in uno stile espressionista che valorizza la vis comica causata dalla morsa che i numerosi personaggi della commedia stringono intorno al protagonista Adamo, antonomasia del primo Uomo e del suo originale peccato.   

 

Venerdì 26 e sabato 27 novembre ore 21

LA MISANDRA

di Maila Ermini. Mise-en-espace a cura dell’autrice

Una donna viene condotta a processo per misandria,  dichiarato odio nei confronti degli uomini ma, con risvolti assurdi e tratti comici, la condanna emessa è del tutto inaspettata.

 

Sabato 18 dicembre ore 21

L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI

di con Maila Ermini

Quest’anno, oltre allo spettacolo in forma ridotta, -che replichiamo ogni anno dal 2004-, presentiamo un documento video, inedito e molto significativo, su uno dei protagonisti dello scandalo.

 

Domenica 26 dicembre ore 17

LA VERA STORIA DELLE POLPETTE (teatro ragazzi con Pagliaccia Secca)

Una divertente storia per bambini e famiglie, dove Pagliaccia racconta come quando nacquero le polpette, chi le preparò la prima volta e perché, dalla preistoria al futuro!

 

Giovedì 30 dicembre  ore 21

NON CI CAPIAMO

(Dialogo impossibile fra Carla Lonzi e Pier Paolo Pasolini)

Scritto e interpretato da Maila Ermini, con Gianfelice D'Accolti

 Dramma su un incontro mai avvenuto, fra la femminista Carla Lonzi e Pier Paolo Pasolini.

Non si conobbero mai, ma un colloquio fra i due si stabilì a distanza, come anche testimonia il diario di lei. Sulla scena si immagina invece che si incontrino quasi alla vigilia della morte di Pasolini, superando le reciproche diffidenze in un contesto familiare, quotidiano, semplice. È il dialogo di due anime sole incomprese e ribelli, in polemica con il mondo.

 

Data da definire

PERCHE’ CI IMPORTA LA POESIA

A cura del Teatro la Baracca e Circuito del Teatro Indipendente e Popolare

Abbiamo una teoria da dimostrare sui poeti e sulla loro difficile vita,  ché c’è un misterioso ed implacabile filo che li lega, qualsiasi sia il loro tempo e il loro spazio. Con poesie e discorsi stra-ordinari, o che non s’usano più.

 

A metà ottobre inizia il laboratorio di teatro comico finalizzato alla messa in scena della commedia: QUATTRO GATTI PER QUATTRO CANI.

 

Biglietto 13 euro.  Teatro ragazzi 8 euro.

Teatro la Baracca, via Virginia Frosini 13 – 59100 Prato.

Prenotazione obbligatoria, posti ridotti, regole anticovid.

Per informazioni e prenotazioni: teatrolabaracca@gmail.com   Tel. 0574-812363

 


Aveva ragione Fulvio Silvestrini

Centro Commerciale Parco Prato, a Prato, ma so anche altrove: i  sindacati. chiedono alle grandi aziende di rispettare la festa del 25 april...