lunedì 31 ottobre 2022

Cimiteri, definitiva


Dopo qualche incertezza e molte...paure, ho deciso di non cambiare il titolo a "Cimiteri", di lasciarlo così, nella sua durezza e, in questo specifico caso teatrale,  direi proprio 'levità' umoristica.

Credo, a parte i vari Spoon River e la mia stessa Antologia del Bisenzio, che questa sia la prima opera teatrale sui...cimiteri.

Vi risulta diversamente?

Cimiteri e storie tutte specialissime, che non si possono qui raccontare, sfuggono alla presentazione. Almeno per il momento.

Ma concedetemi il "suspense": cosa contenga quella valigetta che lascia cadere l'elegante becchino della locandina, e anche uno dei protagonisti, su cui c'è scritto "Le paure...che spasso", beh, lo saprete solo se venite alla Baracca venerdì 11 e sabato 12 novembre ore 21.15.

venerdì 28 ottobre 2022

Il greenpass e la pipì

No, non mi voglio vendicare di nessuno, ora che SEMBRA che non torneremo alle restrizioni ai green pass o altre brutalità che abbiamo vissuto per ben due anni, e oltre.

Non mi unisco al coro dei vendicatori, anche se ormai ho il sostegno dei dottori nel ritenere che i problemi di salute di mia madre - non voglio andare nello specifico - siano probabilmente da imputarsi alla terza dose del vaccino, dopo la quale nulla per lei è stato più come prima, però auspicherei davvero una commissione di inchiesta su quello che è stato fatto, e non solo a livello sanitario, per contrastare l'epidemia.

Lo dobbiamo se non altro ai molti morti, e quanti giovani, di questo periodo pandemico.

Qui ricordo solo di essere stata bullizzata per ben tre volte mentre camminavo, in piene restrizioni da Covid; una volta passeggiavo in compagnia, e lì s'è svolto un litigio; e poi da sola qualcuno che non so mi ha gridato - i codardi, o forse solo "poveracci", si nascondevano dietro le imposte! - il loro odio, la rabbia, come se camminando completamente isolata a meno di 200 metri da casa (vi ricordate, era questo il limite!) fossi stata una privilegiata, oppure un bandito, una deliquente non so.

E non posso dimenticare quella volta che per fare la pipì, in una libreria di Pistoia, hanno chiesto il green pass. Era meno di un anno fa.

La pipì poi l'abbiamo fatta a casa.



mercoledì 26 ottobre 2022

Cultura in Toscana: uno spettacolo di facce di bronzo

Sono tornati a chiedere idee sulla cultura: "Con la presente vi invitiamo al percorso degli Stati Generali della Cultura in Toscana: Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030..."

Ancora una volta, dopo una ventina di giorni, è giunto l'invito e proprio da chi non ci ha mai fatto lavorare, che pure noi paghiamo con le nostre tasse: la Fondazione Toscana Spettacolo. Anzi di più: non ci ha considerati nemmeno come esistenti in vita. 

La Fondazione Toscana Spettacolo, anche se non interessa a nessuno lo scrivo lo stesso, si è accaparrata praticamente tutti i teatri, ha asfissiato il sistema toscano con la sua produzione-distribuzione in esclusiva.

Uno spettacolo di facce di bronzo.

Questa è la mia risposta:

Buongiorno, Presidente.

Spero che questa lettera sia Lei a leggerla, ma dubito. Qualcuno al solito provvederà a buttarla, con  quel   solito sorriso di superiorità di chi è sicuro di vincere sempre, nel cestino virtuale.
Da trent'anni faccio cultura in questo territorio con il Teatro La Baracca di Prato, e ho più volte sollecitato considerazione  e rispetto da parte vostra con il mio lavoro di artista di teatro, drammaturga, regista e attrice autonoma e indipendente, ma non ho ricevuto che secchi rifiuti o piuttosto silenzi. Di conseguenza chi lavora e ha lavorato con me.
Adesso ci chiedete collaborazione e suggerimenti convocando addirittura gli Stati Generali della Cultura,  si riecheggia la Rivoluzione Francese e il proclama dei diritti, per delineare la cultura futura della Regione Toscana, dopo aver affondato ben bene quella attuale e soprattutto passata.
La cultura dal basso, e intendo quella non organizzata dal sistema di partito, è stata infatti totalmente distrutta anche con la vostra attiva collaborazione, e teatralmente parlando anche quello che ne era in Regione l'ultimo lontano e sbiadito baluardo, il Circuito di Sipario Aperto, di cui facevamo parte.  Da allora, sono ormai dieci anni credo, noi non abbiamo più ricevuto uno spicciolo dal sistema pubblico e ci siamo impoveriti, arrabbiati, isolati; tuttavia attraverso gli ingaggi fuori Regione soprattutto - e mai dalla Fondazione Toscana Spettacolo -  siamo andati avanti e abbiamo continuato il nostro lavoro artistico, da professionisti come siamo. E così facciamo tuttora.
Le nostre prossime date sono tutte, a parte nel nostro piccolo teatro dove voi non avete mai messo piede perché puzza di indipendenza e originalità, tutte fuori Regione.
Per anni le singole e credo preziose realtà culturali come La Baracca sono state o ignorate o  fortemente avversate, tanto che  sono quasi tutte estinte; e sono state avversate proprio perché indipendenti. Per questo abbiamo presentato ben due inutili ricorsi!
Chiedere ora un contributo di idee è insensato e, mi permetta, offensivo. 
E' davvero paradossale e forse ridicolo che VOI chiediate a NOI: ma si capisce, voi ci chiedete per dimostrare la vostra finta e pelosa benevolenza. 
Non ce ne facciamo niente, arrivate tardi, perché ormai abbiamo capito il gioco come funziona: alla fine date i soldi sempre agli stessi. E per stessi intendo coloro che, pur diversi,  si adeguano a quei parametri che sono funzionali ai vostri interessi e occupazioni del territorio.
Potrebbe servire solo, oltre che una rifondazione assoluta dell'incancrenito andazzo culturale a stampo di affiliazione partitica o di loggia o televisivo-commerciale (il che non avverrà finché voi starete seduti nei vostri ufficetti), una riparazione seria da parte del sistema politico, concreta e rispettosa, dei danni perpetuati, delle umiliazioni subite, del sarcarsmo e del disprezzo con cui ci avete ricoperto senza volerci conoscere, in tutti questi anni!, e dei mancati guadagni e delle privazioni che abbiamo vissuto, e non generiche chiamate alle idee e programmi che politici e sindacati, uffici cultura compromessi da una gestione a dir poco ambigua ma certamente fallimentare, tutti smarriti e colpevoli, non sembrano avere.
Maila Ermini

https://primaveradiprato.blogspot.com/2022/10/questionario-degli-stati-generali-della.html

La donna deve solo obbedire

Sto leggendo un libro sulla Marcia su Roma dell'ottobre 1922, che definì la data della nascita del Fascismo, con la cronaca delle violenze squadriste di quegli anni che poi portarono alla dittatura.

Mi rinfrescano i ricordi dei nonni e di alcuni parenti ormai morti, che più volte furono svegliati dalle irruzioni notturne, le "spedizioni punitive" di quei banditi che rimasero impuniti.

Dal libro traggo poi una dichiarazione di Mussolini:

"La donna deve solo obbedire. La donna è analitica, non sintetica. Ha forse mai fatto dell'architettura in tutti questi secoli? Non può farlo! Essa è estranea all'architettura, che è la sintesi di tutte le arti, e questo è il simbolo del suo destino. La mia opinione della sua parte nello Stato è in opposizione a ogni femminismo. Naturalmente la donna non deve essere una schiava, ma se le concedessi il diritto politico-elettorale mi si deriderebbe. Nel nostro Stato essa non deve contare...In Inghilterra le donne superano di tre milioni gli uomini, da noi le cifre sono uguali. Sa dove andranno a finire gli Anglosassoni? Nel matriarcato!" (Dal Proclama del Comitato Segreto del 31 luglio 1922).

lunedì 24 ottobre 2022

Non mi è piaciuto

Il laboratorio di teatro "Non mi è piaciuto" (studio e messa in scena per spettatori ribelli ) è confermato, e inizia martedì 25 ottobre 2022 alla Baracca, ore 21.


domenica 23 ottobre 2022

Il poeta è un bandito, terza replica

Una foto che ho scattato prima dello spettacolo agli attori de Il poeta è un bandito, andato in scena ieri sera in terza replica, direi molto bella e partecipata dal pubblico, al Teatro La Baracca. 

Da sinistra Edi Guasti, Gianfelice D'Accolti, Lisa Nuti e Conall D'Alio.



 

venerdì 21 ottobre 2022

Interrogatorio di un poeta

Processo di Joseph Brodsky, poeta russo e premio Nobel.
(Oggi non è il suo anniversario di nascita, ma lo metto - con la mia cattiva traduzione - in occasione del nostro spettacolo sulla poesia "Il poeta è un bandito").

"Nel giorno del 65° anniversario della nascita di Joseph Brodsky, pubblichiamo la famosa registrazione del processo al poeta di Frida Vigdorova.
Con decisione del tribunale popolare del distretto di Dzerzhinsky delle montagne il 13 marzo 1964, Joseph Brodsky fu allontanato da Leningrado per "parassitismo" per un periodo di cinque anni. 

Nessuna informazione portata sui contratti avuti con le case editrici e le petizioni dei membri dell'Unione degli scrittori dell'URSS lo ha aiutato. Un ulteriore motivo del verdetto era la prova che le poesie di Brodsky hanno un effetto dannoso sui giovani (la maggior parte dei testimoni non conosceva il poeta e non conosceva nemmeno le sue poesie).

Lo stesso tribunale popolare ha emesso una sentenza privata contro i membri del gruppo di Leningrado dell'Unione degli scrittori Natalia Grudinina, Efim Etkind e Volf (Vladimir) Admoni, su cui si è concentrata l'attenzione dell'Unione degli scrittori sovietici. Essi hanno parlato in tribunale in difesa di Brodsky manifestando in giudizio che le sue poesie volgari e senza principi erano creative e di talento, e lo stesso Brodsky come un genio non riconosciuto. Secondo il tribunale il loro comportamento indica la loro mancanza di vigilanza ideologica e principi di partito.

Questa che segue è una registrazione del processo a Brodsky, realizzata e allo stesso tempo messa in samizdat dalla scrittrice Frida Vigdorova.

«Giudice: Qual è la sua professione?

Brodskij: Poeta, poeta e traduttore.

Giudice: E chi ha riconosciuto che siete poeta? Chi vi annovera tra i poeti?

Brodskij: Nessuno. (senza sfida) E chi mi annovera nel genere umano?

Giudice: Avete studiato per questo?

Brodskij: Per cosa?

Giudice: Per essere un poeta! Non avete cercato di completare l'università dove preparano... dove insegnano...

Brodskij: Non pensavo... Io non pensavo che ci si arrivasse con l'istruzione

Giudice: E come?

Brodskij: Io penso che...(confuso) venga da Dio...

Giudice: Аvete richieste?

Brodskij: Vorrei sapere perché mi hanno arrestato

Giudice: Questa è una domanda non una richiesta

Brodskij: Allora non ho richieste.»


Il passo tradotto si trova qui in originale:

https://polit.ru/article/2004/03/14/brodsky1/

giovedì 20 ottobre 2022

Regalo di compleanno, teatro bandito (e tradito)

Come regalo di compleanno del teatro e mio, oggi ne compie ventotto-ventinove io qualcuno in più, oggi il Comune di Prato, nella sua "newsletter" degli eventi culturali, ha provveduto subito a cancellare il Teatro La Baracca e quindi non dà comunicazione di quello che vi accade.

Sabato 22 ottobre presentiamo la terza replica di uno spettacolo sulla poesia, "Il poeta è un bandito", ma nonostante siano stati informati, nessun cenno.

Pessima gestione della cosa pubblica, anche se si tratta di un piccolo teatro privato. (Ma forse i cinema, delle cui programmazioni danno notizia, sono pubblici?).

Come la poesia, di conseguenza anche il teatro è bandito. Siamo banditi. (E traditi).

Metto l'immagine di Pasolini come regalo e conforto per me e il teatro, e per anticipare idealmente il nostro discorso che faremo e rappresenteremo il prossimo sabato. 

Ringrazio Lisa, Edi, Conall, Gianfelice per aver realizzato con me sulla scena con me questa, davvero bella e unica, avventura poetica.


P.S. Per chi conosceva Fulvio Silvestrini, a cui è dedicata la stagione: questo sulla poesia è l'ultimo spettacolo che ha visto alla Baracca lo scorso aprile.

martedì 18 ottobre 2022

Il poeta è un bandito, teorema

C'è un teorema da dimostrare: che il poeta sia ormai bandito, anche se ne conoscete tanti.

Anche se li andate ad ascoltare. Li vedete in carne e ossa.

In realtà il poeta è morto nel senso che non ha più, e sono diversi anni ormai, mandato nella società attuale.

Tenterò di dimostrarlo.

Nello spettacolo ci saranno alcune poesie agìte, come ormai non si fa più a teatro.

La poesia, che ne era il fondamento, anche lì non la trovate più.


Al Teatro La Baracca

sabato 22 ottobre '22 ore 21,15 vedrete la terza replica de

IL POETA E' BANDITO

un teorema

di Maila Ermini

con Conall D'Alio, Edi Guasti, Lisa Nuti

e con Gianfelice D'Accolti.




L'acqua non si quota in Borsa: no alla Multiutility, società multiservizi


Non stupisce se i partiti perderanno ancora consenso se il futuro progetto regionale toscano sui servizi è una società multiservizi che prevede la fusione di quelli principali, acqua rifiuti fornitura di energia come Alia, Publiservizi, Consiag, Acqua Toscana e di una parte di Toscana Energia, che dovrebbe dare vita a una società, una cosiddetta holding  da poter anche quotare in Borsa.

Votato ieri con fortissimo mal di pancia dalla maggioranza politica del Comune di Prato e qualche giorno fa da Firenze, il progetto adesso dovrà ottenere l’ok di tutti i Comuni coinvolti nel percorso, fra cui quelli della provincia pratese, ma anche di Firenze e Pistoia.

Intanto però la maggioranza politica di Calenzano già preannuncia che oggi voterà per il no.


Dal sito del Comune di Firenze:

"L’operazione, alla quale partecipano oltre 60 comuni della Toscana centrale, dà il via al processo di fusione per incorporazione (previo il conferimento delle partecipazioni di Firenze in Toscana Energia e di Pistoia in Publiacqua) con l’apertura di un procedimento di aumento di capitale destinato a terzi per favorire l’entrata di altri soggetti toscani nel progetto, e di aumento di capitale per la quotazione in borsa dell’azienda con il mantenimento di almeno il 51% nelle mani dei Comuni che deterranno tali partecipazioni in una holding pubblica".

I passaggi tecnici per la creazione della Multiutility

Il primo passaggio consiste in un aumento di capitale della stessa Alia, con connesso conferimento di due partecipazioni: le azioni rappresentative del 20,61% del capitale di Toscana Energia Spa detenute dal Comune di Firenze; poi le azioni rappresentative del 3,9% del capitale di Publiacqua Spa detenute dal Comune di Pistoia. Queste operazioni sono propedeutiche alla successiva: ovvero la  fusione per incorporazione in Alia di Acqua Toscana Spa Consiag Spa e Publiservizi Spa.

Per effetto della fusione, Alia diventerà una società multiutility, ed avrà nel proprio oggetto sociale tutte le attività attualmente svolte dalle diverse società partecipanti alla fusione nei settori dei servizi al cittadino.  Nel frattempo è prevista la sottoscrizione del patto parasociale fra i soci per la gestione della Multiutility.

Una volta effettuata la fusione, il progetto sottoposto all’approvazione dei Comuni prevede la costituzione di una nuova società a capitale pubblico, avente funzioni di holding di partecipazioni, e nella quale i Comuni conferiranno le proprie partecipazioni in Multiutility. 

I passaggi per la conclusione del progetto non sono ancora finiti: a questo punto infatti la Multiutility provvederà a conferire integralmente il proprio ramo d’azienda operativo, relativo alla raccolta e alla gestione dei rifiuti, in una società neo costituita e da essa integralmente partecipata che si chiamerà “Alia OpCo”. Per effetto di tale cessione Alia OpCo subentrerà nella titolarità del contratto di concessione con ATO Toscana Centro.

Nel progetto è poi prevista l’apertura del capitale ad altri Comuni toscani con una possibilità di aumento di capitale, di massimo 1,2 miliardi, che sarà al servizio di conferimenti in natura (partecipazioni e rami d’azienda) che consentano a Multiutility di rafforzare il proprio patrimonio nel settore dei servizi di pubblica utilità. 

Una seconda tranche di aumento di capitale, pari al massimo a 2,3 miliardi, è al servizio della quotazione in borsa delle azioni della Multiutility attraverso un’offerta pubblica di sottoscrizione, prevedendo di aprire a terzi fino ad un massimo del 49% del capitale di Multiutility. Il processo di quotazione si baserà sul presupposto che i Comuni e gli altri soci pubblici mantengano complessivamente (tramite la Holding Toscana) la maggioranza del capitale e dei diritti di voto di Multiutility Toscana, con la conseguenza che tutti gli aumenti di capitale a servizio di conferimenti in natura saranno deliberati ed eseguiti nel rispetto di questo presupposto. (sp)

https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/multiutility-libera-giunta-al-grande-progetto-di-aggregazione-dei-servizi


domenica 16 ottobre 2022

giovedì 13 ottobre 2022

Strage di botteghe, ma che importa, c'è il NUOVO...parlamento!

 


I Cimiteri sono anche quelli delle botteghe che stanno chiudendo, come si legge nell'articolo sopra. Una strage e tante croci. Con questo fondale lo spettacolo delle lotte per la poltrona che si celebra in questi giorni per il NUOVO (sic!) parlamento e governo, è disgustoso.

Lampade solari al Teatro La Baracca

A causa dell'aumento del costo dell'elettricità, e però mantenere stabile il costo del biglietto, per i nostri spettacoli e attività, nei limiti del possibile,  utilizzeremo solo lampade solari, come già facciamo per le prove.

Quindi l'illuminazione del teatro risulterà diversa.

Per le prove noi lo facciamo da tempo, e con gli spettacoli abbiamo iniziato già tre anni fa con  "L'isola ecologica".

mercoledì 12 ottobre 2022

IO MALAPARTO: Cimiteri

 



Caro Malaparte,

sto allestendo Cimiteri, e si capisce subito di che si tratta. 

Qualcuno storcerà la bocca, ma non tu, sono sicura, che invece a te sarebbe piaciuto proprio imbastire uno spettacolo sui cimiteri!

Non è però, come si potrebbe pensare, una commedia triste: parto dalla esperienza di bambina e adolescente con i parenti materni, da quell'usanza antica di "stare" con la morte, di visitare i cimiteri...

Tu ben sai di che ragiono.

Il balio Melziade Baldi ti avrà insegnato questi modi: o nemmeno te li avrà insegnati di proposito, si faceva così per tradizione, punto, e così si doveva continuare a fare, come nella mia famiglia ancora anni dopo, e Baldi mi chiamo anch'io per parte di mamma. 

Con te almeno posso parlare di questo argomento senza che veda gente ormai scuotere i' capo o mostrarsi sorpresa o diffidente, con quel filo di sorriso ironico stampato sul viso.

Il gusto della morte, la sua frequentazione che si trova nella tua letteratura, l'hai appreso anche a casa del balio, non solo barbaramente in trincea.

Fino a qualche anno fa era esperienza comune, e non si trattava di gusti necrofili, ma di cultura antica. 

Oggi invece ci troviamo fisicamente allontanati dalla morte, solo terrorizzati dai media con epidemie guerre, conteggio di defunti snocciolato ogni giorno sul giornale on-line, sono loro che ce ne parlano, i media, anzi che ce la urlano,  ben diversamente da come s'era usi. 

La paura ce la dava il morto vero, il morto nella bara, non la notizia.

E mentre siamo indotti al terrore un tanto al giorno e sempre più, ecco che certe frequentazioni di un tempo, diciamo naturali,  appaiono assurde e quindi a volte comiche,  ché incomprensibili.

Quando poi parlavano con i morti e della morte,  giovani o bambini che fossero non si travestivano. I vecchi sceglievano il vestito per l'ultimo viaggio, basta, e serissimo e di buona fattura, e rimanevano loro.

Si colloquiava con i morti e della morte in modo del tutto naturale, cosa che non sappiamo più fare, se non appunto in versione terroristica o commerciale e consumista. In foggia di brutto carnevale.

Tu non l'hai conosciuto beato te,  ma ora ci troviamo davanti a una sorta di Carnevale dei Morti, questo Halloween presunto celtico che sconfigge ogni anno di più il Carnevale dei Vivi e quello che ne era il senso, ossia la ribellione. Infatti ci si mascherava contro l'ordine costituito, contro i potenti che erano scherniti, e ogni zona aveva la sua maschera, il suo vizio, la sua caratteristica dissolutezza.

Durava poco, ma era un sovvertimento politico e sociale.

E' ormai Halloween il nostro carnevale, e il vestito che i bambini cercano non è più quello di Arlecchino, che era il diavolo, ma quello della Morte Secca o di qualche insulso personaggio calato dall'altRo, e politicamente inoffensivo.

Nel mio spettacolo compio come un viaggio nel passato e allo stesso tempo ripercorro quello fatto di fresco nei cimiteri piccoli e lontani nascosti o non visti,  alla ricerca di persone più o meno famose, o comuni e sconosciute, un mondo dove ritrovo le cocche del mito con cui m'avvolgo.

Un viaggio insolito e pericoloso in Ade all'aria aperta, pieno di vita e vite, ma sconosciuto a tutti ormai, non visto e infrequentato.

Tu, com'è saputo, non stai nel cimitero. A te hanno ficcato e solo, lassù, su una collina scura inginocchiata sul Bisenzio, in quella tomba monumento al vento, tu civetta del privilegio sempre, e triste e malinconica, tu fiera astiosa: che aspetti a sputare?


(P.S. Io Malaparto torna presto alla Baracca).

lunedì 10 ottobre 2022

8a Camminata per Gonfienti, come è andata

Si poteva pensare, dopo l'istituzione del Museo di Gonfienti a Campi Bisenzio, a un fallimento della Camminata. Che senso ha 'camminare' se poi i Lorsignori fanno quello che vogliono e portano altrove quello che appartiene alla città di Prato?

Ma richiamandoci alla Convenzione di Faro del Consiglio di Europa, come ci ha indicato il Prof. Centauro, riteniamo che sia ancora possibile dare forza e significato alle azioni dei cittadini, indipendentemente dalla prepotenza con cui il potere impone le proprie scelte, sulla base di discutibili e a volte presunte maggioranze.

Alla fine abbiamo composto un gruppo di 25 persone (qualcuno si aggiunto durante la Camminato, altri è tornato indietro al Lavatoio eccetera), non pochi, se si considera il difficile e confuso tempo presente.

Affrontando un percorso nuovo il professore ci condotto all'interno Castello dell'Imperatore, e ha spiegato come le misure e la direzione della costruzione federiciana siano sovrapponibili alla cosiddetta Domus di Gonfienti o viceversa. Poi, come negli anni precedenti, ci siamo fermati nei pressi di Ponte Petrino, ma questa volta passando per Via Firenze, sul viale Lungo Bisenzio, lato Stadio, lungo la vecchia Cassia diciamo, e poi di nuovo, fermi a Villa Niccolini nei pressi del Lavatoio del '700, dove a questo punto auspichiamo di veder sorgere almeno un Centro Visite del Parco Archeologico di Gonfienti.

Mancano ancora completamente i cartelli che indichino ai cittadini e agli assenti turisti in città la strada per gli scavi eccetera.

Quando li metteranno, dopo la costruzione del prossimo centro commerciale a far ombra agli scavi?

Non siamo arrivati esattamente all'ingresso dell'area archeologica a causa dei lavori sulla ciclabile, ma comunque abbiamo potuto scorgere gli scavi, e proprio di questi giorni, sullo sfondo.

Ricordiamo che sotto Villa Niccolini, tra l'altro munita di  bel giardino davanti all'edificio già ristrutturato e pronto all'uso, corre il famoso decumano etrusco. Quale luogo migliore sarebbe per i cittadini e i turisti?

Infine, come ha giustamente ricordato il Prof. Centauro, è l'ora di dare finalmente risalto anche alla Villa Romana accanto alla Domus Etrusca, chissà la famosa Ad Solaria, stazione di posta proprio sulla via Cassia indicata dalla Tabula Peutingeriana, prima che altri scempi la stacchino definitivamente dalla zona archeologica, consegnandola al Signor Oblio.

Le foto che pubblico sono mie e soprattutto di Franco Focosi,  angelo custode del territorio di Prato e come ogni anno anche della Camminata.

Curiosità: puntualmente e fin dalla prima edizione, quando ci incontriamo in Piazza del Comune, ci saluta immancabilmente o l'una o l'altra forza di polizia.

Era presente, e ci ha acocmpagnato per tutta la Camminata, il  giornalista Amistà del settimanale BisenzioSette, che venerdì pubblicherà un articolo.














                                        Foto
 davanti a Villa Niccolini


                                           
Scavo di Villa Niccolini, decumano etrusco

venerdì 7 ottobre 2022

Questionario degli Stati Generali della Cultura in Toscana, ahinoi.


Invitano a un ennesimo censimento, è la Regione Toscana che racconta questa favola togliendo il coniglio finto non so da quale cilindro ammuffito, inventando l'ennesima "pinocchiata":

"Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030 è un percorso promosso dalla Regione Toscana per fare un momento di verifica, insieme agli operatori e alle istituzioni del settore sulle condizioni in cui si realizza l’offerta culturale in Toscana oggi e sulle regole che disciplinano il lavoro, l’organizzazione e il finanziamento dei progetti culturali. È un percorso di elaborazione di stati generali che si svilupperà in due fasi...".

Non parteciperò, poco egregi organizzatori.

Dopo che ci avete tolto tutto, che fate finta che non esistiamo, oh, la vostra altezzosa indifferenza come la ri-conosco!, dopo anni e anni di lavoro sul territorio, tanto teatro, nessuna chiamata dal circuito regionale Fondazione Toscana Spettacolo (e avete chiamato cani e porci a riscaldare i camerini!), dopo e soprattutto che avete distrutto il Circuito di Sipario Aperto, Piccoli Teatri della Toscana, dopo che avete negato i soldi al teatro per cui ho presentato due ricorsi (e naturalmente li ho persi, che diamine!), che cosa volete, che ci sottomettiamo al vostro insulso questionario?

Con che faccia venite a chiederci queste sciocchezza? Si capisce che non ne sapete niente della cultura, né a livello programmatico - per cui chiedete lumi - né a livello organizzativo.

Chi siete voi, che cosa sapete di quello che facciamo o faremo nel 2030 o abbiamo fatto dal 1993?  Non ve ne importa niente.

Piuttosto volete pecore nel vostro recinto e per questo preferite i giovani.

Quelli li potete ancora illudere e ingannare con le chiacchiere e gli effetti della non-realtà internettiana, in cui sono ormai allevati. 

Quando abbiamo iniziato eravamo giovani anche noi, ma in questi trent'anni, voi e chi vi ha preceduto, non vi abbiamo mai incontrato se non come ombre di partito o a presentazioni durante le campagne elettorali, scioccamente vi abbiamo anche ospitato organizzando incontri alla Baracca sulla cultura che non verrà, ma non c'è rimasto niente, nessun concetto o prospettiva, nessun sorriso e nemmeno un grazie: mi ricordo solo che attaccavate i vostri smarphone ben scarichi dall'uso alle prese di corrente del teatro. E senza nemmeno chiedere il permesso.

Ed è questa è la cultura che preferite e che sosterrete, quella digitale, non quella reale,  e infatti i soldi dall'Europa arrivano solo per questa roba, anche alle scuole! al fine di renderci sudditi e uniformati.

http://www.consiglio.regione.toscana.it/faicontarelacultura/?fbclid=IwAR24yecZCVrBaOIq1hlAJisWuMhAatGZLV7vJArMJzFyFr4dxjlbOguU2u0

giovedì 6 ottobre 2022

RIDER o della fine di tutti i partiti

 


Dopo la morte di un "rider" a Firenze, si chiamava Sebastian Galassi, investito mentre faceva una consegna, ieri c'è stato uno sciopero e relativa manifestazione a Firenze e Giani, presidente della regione Toscana, è stato contestato. 
I rider sono così sfruttati, che più vanno veloci nella consegna, più guadagnano,

Ma in queste immagini, oltre alla triste questione dello sfruttamento del lavoro senza tutele e il giusto risentimento della piazza (partecipavano tutti rider fiorentini delle società aderenti ad Assodelivery, Govo, Deliveroo, Uber), si osserva anche la fine di tutti i partiti, non solo del PD che Giani rappresenta, tutti compromessi, e quindi sordi e muti, tant'è che il Presidente riesce solo a balbettare misere riposte, che solo rafforzano l'inarrestabile sacrosanto flusso di rabbia del manifestante.

mercoledì 5 ottobre 2022

La Baracca, un teatro malaparte


Ricordo i prossimi appuntamente della Baracca di Prato:

Sabato 22 ottobre torna IL POETA E' UN BANDITO (e sfido tutti a sostenere il contrario e nonostante tutti i premi di poesia a cui partecipate).
Venerdì 11 e sabato 12 novembre debutta CIMITERI (primo spasso per l'aldilà). L'argomento è meno scontato e triste di quello che sembri, ma niente stile Halloween.
IO MALAPARTO, Lettere a Curzio: si vedrà quando e come continuare a malapartare (il neologismo è mio), visto che me lo chiedete, magari mettendo qualche lettera diversa e ancora più "malaparta".
C'è poi, domenca 9 dicembre, la 8a Camminata per Gonfienti, la città etrusca di Prato, che ha il museo a Campi Bisenzio. Ma di più! Ancora non c'è un cartello, una indicazione, nulla che a Prato la indichi dopo oltre vent'anni dalla sua scoperta! (O l'avete messo ieri insieme alla ciclabile?). Sembran novelle. Tanto per farvi capire come si vive il tutto. Sono i misteri, però abbastanza noti a tutti ormai, della politica.
Si parte da Piazza del Comune alle ore 15, puntualissimi, con un tragitto un pochino diverso dal solito.
Questa non costa nulla.
Il teatro sì. Il teatro va pagato, perché è lavoro, fatica. E poi noi non riceviamo più un centesimo pubblico da quando la Regione Toscana ha cancellato il circuito dei piccoli teatri, Sipario Aperto, idea di rete territoriale di teatro dal basso creata da Lanfranco Binni (https://www.lanfrancobinni.it/) e che Fulvio Silvestrini aveva sostenuto nonostante non risulti, cultura dal basso che la politica stile aziendale e uniformante ha distrutto.

Da oggi il Teatro La Baracca sarà anche un...teatro malaparte: sia perché mi piace che lo scrittore pratese abbia dedicato uno spazio teatrale - e nessun teatro finora riporta il suo nome - sia per il senso proprio delle parole "mala" e "parte", che ci sembrano adatte al difficile percorso del Teatro la Baracca.
Ad maiora.

8a Camminata per Gonfienti

 


Ci siamo. Per domenica 9 ottobre 2022 è fissata l'8a Camminata per Gonfienti.

Ci troviamo in piazza del Comune a Prato alle ore 14,30. Si parte alle ore 15.

Faremo quest'anno un tragitto lievemente diverso, dando qualche notizia particolare o chiamatela pure curiosità...

Per esempio, una molto importante, che forse non sapete:..."che le dimensioni  della domus di Gonfienti sono coincidenti a quelle del Castello dell'Imperatore (come si può vedere nella foto sotto)...Entrambi  (domus e castello)  mantengono esattamente lo stesso orientamento...l'effettiva superficie occupata dalla dimora regale di Gonfienti (1444 mq. ca.),  di lato 38  x 38  mt,.... entra perfettamente nel quadrato interno del castello il cui perimetro al lordo delle mura misura  40  x 40 mt. ca., ovvero 1600 mq. (G.Centauro, inclusa la foto di riferimento).

Una coincidenza significativa su cui fare le opportune riflessioni.

Intanto, come invece sapete, il Museo di Gonfienti di Prato si trova a Campi, e, nonostante le aperture al sito archeologico in questi giorni, siamo lontanissimi da una qualche idea di parco archeologico, assediato solo dal cemento. E ora sembra anche da sospette... ciclabili. 

Lo sappiamo: al verdismo di facciata, segue poi la cementata.

Partecipate.



lunedì 3 ottobre 2022

Non mi è piaciuto, corso per spettatori ribelli


Qualche parola per spiegare il per-corso che inizierà martedì 25 ottobre 2022

NON MI E' PIACIUTO

Corso per spettatori ribelli.

Di che si tratta?

Innanzi tutto: se non è il primo corso per spettatori, lo sarà certamente per la formazione di "spettatori ribelli".

Si tratta di un laboratorio per la messa in scena di un testo, "Non mi è piaciuto", che presenta in una sorta di spettacolo o teatro capovolto, lo spettatore (vedremo se ribelle o meno) in scena.

Oltre allo studio per la rappresentazione, si affronteranno i seguenti argomenti, ma non necessariamente secondo l'ordine di questo elenco:

1.  Elementi di teatro e di spettacolo.

2.  Storia dello spettatore.

3.  Accenni di teoria e pratica dell'ascolto e della visione.

4.  Studio e pratica del silenzio e del rumore.

3. Cosa significa spettatore in un mondo di attori, come e perché.

4. Cosa significa spettatore ribelle, come e perché.

5. Infine, accenneremo a storiche proposte o manifestazioni di "spettatori ribelli" come "lo sciopero degli eventi" dell'argentino Macedonio Fernandez, o "gli spettatori in sciopero" (o del tempo misterioso e mitico in cui il pubblico si presentò alle varie biglietterie del mondo consegnando, allora esisteva solo quello, il telecomando...).

Altri dettagli saranno forniti nel primo incontro, martedì 25 ottobre, oppure si possono chiedere scrivendo a teatrolabaracca@gmail.com.


Gli altri appuntamenti seguiranno ogni martedì, sempre ore 21 alle ore 23 al Teatro La Baracca.

domenica 2 ottobre 2022

Io malaparto: com'è andata?



Caro Malaparte...

Tu vuoi sapere com'è andato Io malaparto!

E' andato molto bene. Buona affluenza di pubblico, attento. 

Un po' silenzioso, sorpreso la prima sera, tanto che non riuscivo a capire cosa avessi combinato con queste lettere che ti scrivo e che ho messo in scena. Poi oggi ho parlato con qualcuno del pubblico di ieri, e mi ha confortato, erano entusiasti.

Più vivace, pubblico e sottoscritta, nella replica, tanto che alla fine è venuta fuori una seratona con dibattito.

E molti apprezzamenti. Grazie.

Io mi sento ripagata della grande fatica, e...ho ringraziato anche da parte tua.

No no, non è finita qui, è chiaro. Continuiamo a malapartare.

Malapartare: sì ho coniato un neologismo, come il professor Bernardi ha notato, e intanto significa questo: un teatro, o se ti piace di più, un'arte senza lenitivi.

Va bene?

Bisogna fare comunque di più e meglio: ti conoscono di nome, anzi di nomea, ma le tue opere non le leggono più come una volta.

Non ti rammaricare; in generale si legge poco di tutto, anzi ora quasi più nulla.

Ne parlavo sempre con il mio amico Fulvio, di cui ti ho scritto in una lettera di qualche giorno fa (che non ho letto), lui si dannava l'anima affinché la gente almeno leggesse qualche paginetta di giornale.

Lui mi manca, manca molto. Gli abbiamo dedicato la stagione. E abbiamo ricordato lui prima di iniziare con te.

Tornerò presto a scriverti su quello che è successo in queste due belle sere di teatro e vita dedicate a te.

Metto sotto due foto che mi ha scattato Gianfelice prima della replica di stasera per far capire.

In scena ho messo un ingrandimento di una tua foto, e dall'altra parte la stessa, ma rovesciata, come una "matta" nelle carte da gioco: il significato è chiaro, e allude non solo alla tua ambiguità, all'imprevedibile del tuo carattere, ma anche al lato ribelle e irriducibile, spiazzante.  Il giocatore che possiede la matta le può dare il valore che vuole.

Sono sicura che l'avresti trovato azzeccato.

Ho fatto sentire la tua bella voce, che fluentissimo eloquio, che arte di parola!, e i giudizi di Moravia su di te...

Ora via, per via di Moravia ("un voltagabbana!..."), non t'arrabbiare, eh. In fondo parla bene di te.





Io Malaparto: Gli assassini dell'amore

Caro Malaparte, è un po' di tempo che non ti scrivo. Che non ti scrivo qui, perché tu sai che io ti scrivo spesso segretamente. Come con...